Scuola e Lavoro
Da studentessa a dottoressa... Traguardo raggiunto!
Il percorso universitario, tra sogni, ambizioni e la quotidiana corsa agli ostacoli
Altamura - martedì 9 febbraio 2016
11.12
Si sa, i sogni sono desideri e come tali possono diventare realtà.
I sogni di molti passano per la strettissima porta dell'Ateneo barese. Crescono e si alimentano del sistema universitario italiano, dove diventano progetti di vita.
La scelta di intraprendere gli studi universitari non è mai una scelta semplice, figuriamoci per una persona con difficoltà motorie. Il brusco cambio delle abitudini, la necessità di viaggiare, a volte anche soli, per riuscire a frequentare le lezioni, il pensiero costante di trovare barriere architettoniche nel tragitto preoccupava e non poco. "Come farò?"
"Ci sarà qualcuno ad aiutarmi?" E soprattutto, sarò all'altezza di superare gli esami?" A queste domande oggi posso rispondere: "Si, ci sono riuscita. Ho conseguito non una ma ben due lauree: laurea triennale in Operatore dei Servizi Sociali e la laurea magistrale in Scienze delle Amministrazioni, entrambe presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Bari". Il mio nome è Loredana e sono una ragazza disabile di Altamura, la mia avventura di studentessa universitaria, è cominciata nell'anno accademico 2004/2005, quando mi recai presso l'ufficio relazioni con il pubblico dell'università per avere informazioni sui servizi per gli studenti disabili. Qui mi fu detto che l'Università, in applicazione della legge n. 17/99 in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone disabili, garantiva servizi e sussidi tecnici e didattici in relazione all'handicap posseduto, per assicurare l'effettivo esercizio del diritto allo studio. Nel mio caso specifico, essendo una ragazza sulla sedia a rotelle, ho usufruito, per l'intero corso di studio, del servizio di tutorato ed assistenza durante le lezioni, da parte di studenti "senior". Inoltre, potevo contare del servizio di accompagnamento affidato il primo anno a un obiettore di coscienza e poi agli studenti che avevano il compito di venirmi a prendere dalla stazione F.A.L. e viceversa.
Ovviamente ci sono stati momenti in cui pensavo di non riuscire ad arrivare alla meta, ma la mia forza di volontà mi ha fatto andare avanti anche nei momenti di scoraggiamento. Questa esperienza mi ha aiutato a crescere e ad acquisire maggiore consapevolezza in me stessa, oltre a darmi l'opportunità di conoscere nuove persone con cui ho stretto amicizia. Sono già passati cinque anni che ho terminato gli studi universitari e, nonostante sono riuscita a finire i corsi di laurea nei tempi previsti, invio curriculum e partecipo a concorsi a cui sono risultata idonea, mi chiedo se, un giorno, il mio impegno sarà ricompensato con l'ingresso nel tanto sognato "mondo del lavoro".
di Loredana Calia
I sogni di molti passano per la strettissima porta dell'Ateneo barese. Crescono e si alimentano del sistema universitario italiano, dove diventano progetti di vita.
La scelta di intraprendere gli studi universitari non è mai una scelta semplice, figuriamoci per una persona con difficoltà motorie. Il brusco cambio delle abitudini, la necessità di viaggiare, a volte anche soli, per riuscire a frequentare le lezioni, il pensiero costante di trovare barriere architettoniche nel tragitto preoccupava e non poco. "Come farò?"
"Ci sarà qualcuno ad aiutarmi?" E soprattutto, sarò all'altezza di superare gli esami?" A queste domande oggi posso rispondere: "Si, ci sono riuscita. Ho conseguito non una ma ben due lauree: laurea triennale in Operatore dei Servizi Sociali e la laurea magistrale in Scienze delle Amministrazioni, entrambe presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Bari". Il mio nome è Loredana e sono una ragazza disabile di Altamura, la mia avventura di studentessa universitaria, è cominciata nell'anno accademico 2004/2005, quando mi recai presso l'ufficio relazioni con il pubblico dell'università per avere informazioni sui servizi per gli studenti disabili. Qui mi fu detto che l'Università, in applicazione della legge n. 17/99 in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone disabili, garantiva servizi e sussidi tecnici e didattici in relazione all'handicap posseduto, per assicurare l'effettivo esercizio del diritto allo studio. Nel mio caso specifico, essendo una ragazza sulla sedia a rotelle, ho usufruito, per l'intero corso di studio, del servizio di tutorato ed assistenza durante le lezioni, da parte di studenti "senior". Inoltre, potevo contare del servizio di accompagnamento affidato il primo anno a un obiettore di coscienza e poi agli studenti che avevano il compito di venirmi a prendere dalla stazione F.A.L. e viceversa.
Ovviamente ci sono stati momenti in cui pensavo di non riuscire ad arrivare alla meta, ma la mia forza di volontà mi ha fatto andare avanti anche nei momenti di scoraggiamento. Questa esperienza mi ha aiutato a crescere e ad acquisire maggiore consapevolezza in me stessa, oltre a darmi l'opportunità di conoscere nuove persone con cui ho stretto amicizia. Sono già passati cinque anni che ho terminato gli studi universitari e, nonostante sono riuscita a finire i corsi di laurea nei tempi previsti, invio curriculum e partecipo a concorsi a cui sono risultata idonea, mi chiedo se, un giorno, il mio impegno sarà ricompensato con l'ingresso nel tanto sognato "mondo del lavoro".
di Loredana Calia