Briganti Migranti
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Eventi e cultura

Da Caulonia ad Altamura in direzione Teano

La Carovana dei Briganti Migranti in marcia per "l'altra faccia del Sud". Sul loro blog: "La Murgia è meravigliosa"

"Iniziamo a percorrere la strada ad alta ferocità che da Matera porta ad Altamura". Sesto giorno di marcia per i Briganti Migranti. "La Murgia è meravigliosa. Marciamo a passo spedito, le nostre gambe ormai sono abituate. Alle 13 circa ci fermiamo per divorare i panini e per riposarci un attimo. Passando davanti ad un'azienda agrituristica, un uomo ci chiede Chi siete?. Siamo briganti rispondiamo. E comincia un'insolita chiacchierata. Di solito quelli che ci incontrano per strada, tranne qualche eccezione, sono automobilisti incazzati perché camminiamo lungo la strada sulla quale loro sfrecciano. Stavolta invece da parte dell'uomo c'è vera curiosità e profondo interesse". Stavolta ad Altamura. Ieri ad Altamura, una delle tappe del viaggio compiuto dalla Carovana dei "marciatori di Terronia", partita da Caulonia (RC) lo scorso 12 ottobre e diretta a Teano, città campana che, 150 anni fa, il 26 ottobre 1860, ospitò il celebre incontro fra Vittorio Emanuele II, salutato come "re d'Italia", e Giuseppe Garibaldi. Ed è proprio Teano l'ultima tappa di questa iniziativa itinerante. Qui, il prossimo 26 ottobre, ci sarà un incontro dal titolo "A Teano diamoci una mano" organizzato dal Comitato pro Teano e a cui parteciperanno sindaci, amministratori, docenti e ricercatori universitari, operatori sociali e culturali e semplici cittadini. L'evento del 26, che prevede l'intervento conclusivo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sarà preceduto da quattro giorni di dibattiti e confronti. "Un momento importante, fondamentale, soprattutto per il Sud", spiegano i Briganti Migranti. L'obiettivo è "diffondere, divulgare, denunciare e raccontare le due facce di una stessa medaglia". La carovana porta con sé "un'idea di riscatto e di risveglio per raccontare di quel Sud che guarda avanti, che si impegna e che lavora per un futuro durevole per tutti. Noi - aggiungono - riteniamo che questa nostra parte di Sud possa contribuire al rilancio, alla civilizzazione, al riscatto dell'Italia intera. Che può ancora salvarsi se capisce che deve rifondare il suo patto sociale su altre basi valoriali e culturali". Scopo dell'evento, come sottolinea il Comitato pro Teano, è "ritrovare le ragioni dell'Unità dopo 150 anni per un progetto–Paese condiviso che ci faccia uscire dalla crisi economica, sociale e morale e per un nuovo Patto tra i cittadini italiani che ci permetta di costruire un'altra Italia di cui andare orgogliosi".

Giovanni Maiolo e Giuseppe Trimarchi della Carovana dei Briganti hanno ribadito la finalità della loro iniziativa itinerante ieri sera, presso l'aula magna del Liceo Classico "Cagnazzi", dopo la proiezione di un video-testimonianza su Rocco Gatto, mugnaio di Gioiosa Ionica (RC) ucciso dalla 'ndrangheta. "Una storia che fa parte dell'altro Sud, un Sud che lotta, che non si arrende, che si ribella, che ha una memoria storica, che ha trasformato tantissimi pacati meridionali in rivoltosi briganti. Quei Briganti che, qualche lustro dopo, a causa dell'impoverimento operato ai danni del Sud, per fuggire dalla fame, divennero, loro malgrado, Migranti". Un tentativo di "narrare il Meridione infausto pregno di mafia, mafiosità, collusione, disoccupazione, ma anche resistente, battagliero, che ha ancora sogni".

I ragazzi della Carovana annotano sul loro blog i particolari del viaggio, che ha toccato anche Vibo Valentia, Lamezia Terme, Decollatura, Cosenza, Potenza, e che toccherà ancora Acciaroli/Pollica, Salerno, Castel Volturno. "Piero (ndr, Piero Castoro del Centro Studi Torre di Nebbia, che ha introdotto il dibattito di ieri sera) e gli altri ci aspettano in Piazza e, dopo i saluti di rito, ci accompagnano presso masseria Martucci, un tempo rudere dismesso senza arte né parte ed oggi riportata all'antico splendore di struttura ammirata e invidiata: recinzione con muro a secco, giardino fruttato, piante e familiarità ci introducono all'interno della struttura. Durante il caffè Piero ci racconta la storia di Don Francesco e delle ex basi missilistiche della Murgia". I ragazzi decidono di dare un nome al pulmino Anpas che li segue, sostenendoli durante la marcia. Lo chiamano Francesco, in ricordo di don Francesco Cassol, ucciso ad Altamura nella notte tra il 21 e il 22 agosto scorsi.

"Il dibattito (ndr, presso il Liceo altamurano) - commenta il gruppo - è più vivace del solito, con una sala piena di persone interessate e anche di ragazzi e ragazze che abbassano decisamente l'età media delle persone a cui i Briganti parlano di solito". La serata si conclude con una visita presso la Cattedrale e con una cena a base di pane di Altamura e non solo.



7 fotoLa Carovana dei Briganti Migranti ad Altamura
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  • Liceo Classico Cagnazzi
  • Piero Castoro
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