Territorio
Curtaniello, tracce di culto micaelico
L'affresco rupestre risale al XIV secolo
Altamura - domenica 3 maggio 2015
La località di Curtaniello si estende ai piedi della Murgia, a circa 7 km dall'abitato, sul lato destro della SS 96, tra essa e la strada provinciale per Cassano-Foresta Mercadante, presso una vasta zona calcarea.
In un'ampia cavità carsica, all'interno del podere di San Michele, è possibile scorgere un complesso rupestre medievale, nell'ambito del quale è considerevole la grotta dell'Angelo, nella quale è affrescato un San Michele Arcangelo in vesti bizantine.
L'analisi del dipinto ed il confronto con analoghe rappresentazioni dell'Arcangelo di cui abbiamo parlato in precedenza (Sant'Angelo de la Ricza e Iesce) lo collocano nella medesima dimensione temporale, ovvero il XIV secolo. San Michele è rappresentato in modo statico e frontale, in abito imperiale, con lancia e globo. L'affresco non è conservato integralmente a causa dei calcinacci che lo ricoprono dal busto in giù, ed i colori sono stinti per l'azione delle acque nella grotta.
Una testimonianza storico-artistica, quella di Curtaniello, che dimostra la larga diffusione del culto micaelico nel territorio e lo stretto rapporto di tale culto con le cavità ipogee, in un ideale collegamento con il celebre santuario del Gargano.
In un'ampia cavità carsica, all'interno del podere di San Michele, è possibile scorgere un complesso rupestre medievale, nell'ambito del quale è considerevole la grotta dell'Angelo, nella quale è affrescato un San Michele Arcangelo in vesti bizantine.
L'analisi del dipinto ed il confronto con analoghe rappresentazioni dell'Arcangelo di cui abbiamo parlato in precedenza (Sant'Angelo de la Ricza e Iesce) lo collocano nella medesima dimensione temporale, ovvero il XIV secolo. San Michele è rappresentato in modo statico e frontale, in abito imperiale, con lancia e globo. L'affresco non è conservato integralmente a causa dei calcinacci che lo ricoprono dal busto in giù, ed i colori sono stinti per l'azione delle acque nella grotta.
Una testimonianza storico-artistica, quella di Curtaniello, che dimostra la larga diffusione del culto micaelico nel territorio e lo stretto rapporto di tale culto con le cavità ipogee, in un ideale collegamento con il celebre santuario del Gargano.