Politica
Crisi politica, Italia in Comune rompe il silenzio
Critiche e proposte dopo venti giorni dall'azzeramento della giunta
Altamura - lunedì 30 agosto 2021
18.00
Dopo venti giorni dall'azzeramento della giunta comunale, con la revoca delle deleghe di tutti gli assessori decisa dalla sindaca Rosa Melodia il 9 agosto, Italia in Comune rompe il silenzio. Lo fa con accuse e proposte.
Il gruppo politico e consiliare non condivide la scelta della prima cittadina, anzi ritiene "grave la decisione unilaterale della sindaca di liquidare l'esecutivo, esprimendo critiche ingiustificate ai consiglieri comunali di maggioranza e ai partiti di appartenenza".
Cosa ha determinato la crisi? Secondo Italia in Comune, "uno dei punti di inciampo che ha provocato la revoca della giunta è stata la decisione di alcuni assessori, di nomina politica, di chiedere chiarimenti in ordine ad un provvedimento con il quale, oltre ad assicurare una lauta retribuzione per una consulenza dal contenuto generico ed indeterminato, si ventilava l'ipotesi dell'affidamento ad un soggetto privato dell'intero patrimonio storico culturale della città di Altamura, senza che questo provvedimento, così palesemente in contrasto con il programma politico amministrativo, fosse stato oggetto di una pubblica discussione". Italia in Comune non spiega quale sia questa "consulenza".
Quindi una critica alla sindaca. "A noi pare - sostiene Italia in Comune - che la revoca della giunta sia frutto della consapevolezza della Sindaca di non potere più decidere da sola e di dover rassegnarsi ad accettare il confronto con la sua maggioranza e con l'intero consiglio comunale. Come invece chiunque abbia amministrato realtà complesse sa bene essere fisiologico in democrazia".
Critiche a parte, Italia in Comune vuole andare avanti perché "la fine di questa amministrazione ed il commissariamento della Città sarebbero un ulteriore fatto negativo, che certo non contribuirebbe a risolvere alcuna delle spinose questioni che da anni attendono soluzione ed a cui solo la politica, la buona politica, può dare risposte". Quindi vengono avanzate alcune proposte. Una di queste è il cambio alla presidenza del consiglio comunale, con "l'affidamento della stessa ad un componente scelto tra i consiglieri di opposizione e preliminarmente indicato da una intesa nella stessa opposizione".
"Insomma - sostiene ancora Italia in Comune - chiediamo a tutti, maggioranza e minoranze, di mettersi in gioco. Agli uni di uscire dal palazzo e di respirare l'aria pura del rischio e del confronto (della vita ci verrebbe di dire) e agli altri di non limitarsi a star seduti sulla riva del fiume, perché dopo la pandemia, sarebbe davvero un peccato aspettare altro tempo per raggiungere qualche risultato. A tutti proponiamo di provare a percorrere nuove strade, perché i fatti sono la miglior prova che quelle vecchie sono ormai inservibili. Se viceversa, l'attuale maggioranza penserà di poter risolvere la questione limitandosi ad un ulteriore avvicendamento di assessori, noi ci fermeremo qui e non riterremo più di poter condividere alcuna responsabilità".
Il gruppo politico e consiliare non condivide la scelta della prima cittadina, anzi ritiene "grave la decisione unilaterale della sindaca di liquidare l'esecutivo, esprimendo critiche ingiustificate ai consiglieri comunali di maggioranza e ai partiti di appartenenza".
Cosa ha determinato la crisi? Secondo Italia in Comune, "uno dei punti di inciampo che ha provocato la revoca della giunta è stata la decisione di alcuni assessori, di nomina politica, di chiedere chiarimenti in ordine ad un provvedimento con il quale, oltre ad assicurare una lauta retribuzione per una consulenza dal contenuto generico ed indeterminato, si ventilava l'ipotesi dell'affidamento ad un soggetto privato dell'intero patrimonio storico culturale della città di Altamura, senza che questo provvedimento, così palesemente in contrasto con il programma politico amministrativo, fosse stato oggetto di una pubblica discussione". Italia in Comune non spiega quale sia questa "consulenza".
Quindi una critica alla sindaca. "A noi pare - sostiene Italia in Comune - che la revoca della giunta sia frutto della consapevolezza della Sindaca di non potere più decidere da sola e di dover rassegnarsi ad accettare il confronto con la sua maggioranza e con l'intero consiglio comunale. Come invece chiunque abbia amministrato realtà complesse sa bene essere fisiologico in democrazia".
Critiche a parte, Italia in Comune vuole andare avanti perché "la fine di questa amministrazione ed il commissariamento della Città sarebbero un ulteriore fatto negativo, che certo non contribuirebbe a risolvere alcuna delle spinose questioni che da anni attendono soluzione ed a cui solo la politica, la buona politica, può dare risposte". Quindi vengono avanzate alcune proposte. Una di queste è il cambio alla presidenza del consiglio comunale, con "l'affidamento della stessa ad un componente scelto tra i consiglieri di opposizione e preliminarmente indicato da una intesa nella stessa opposizione".
"Insomma - sostiene ancora Italia in Comune - chiediamo a tutti, maggioranza e minoranze, di mettersi in gioco. Agli uni di uscire dal palazzo e di respirare l'aria pura del rischio e del confronto (della vita ci verrebbe di dire) e agli altri di non limitarsi a star seduti sulla riva del fiume, perché dopo la pandemia, sarebbe davvero un peccato aspettare altro tempo per raggiungere qualche risultato. A tutti proponiamo di provare a percorrere nuove strade, perché i fatti sono la miglior prova che quelle vecchie sono ormai inservibili. Se viceversa, l'attuale maggioranza penserà di poter risolvere la questione limitandosi ad un ulteriore avvicendamento di assessori, noi ci fermeremo qui e non riterremo più di poter condividere alcuna responsabilità".