Politica
Costi della politica altamurana, parla Nico Dambrosio
«È una questione primaria da affrontare». Ma quanto percepisce un consigliere?
Altamura - martedì 29 novembre 2011
16.09
Il presidente del Consiglio comunale Nicola Dambrosio interviene nel dibattito sui costi della politica locale. Negli scorsi giorni c'era stato un botta e risposta fra il Pd ed il sindaco Mario Stacca. Il Partito Democratico lamentava la convocazione di troppe Commissioni. Un argomento più volte ripreso dalle forze di minoranza nelle sedute consiliari, con appelli rivolti al Presidente dell'assise comunale.
«È una questione primaria da affrontare», replica Dambrosio. «Condivido le preoccupazioni espresse, ma bisogna distinguere i poteri del Presidente del Consiglio da quelli che la legge attribuisce ai singoli Presidenti di Commissione. Non posso intervenire sul numero di Commissioni convocate - aggiunge - il mio potere è solo di vigilanza. Le Commissioni sono chiamate a sfruttare al meglio il tempo a disposizione».
Il numero di convocazioni dipende, dunque, dai Presidenti di Commissione. Ma a quanto ammontano i gettoni di presenza dei singoli consiglieri? Secondo l'articolo 82 del Testo Unico sugli Enti Locali «in nessun caso l'ammontare percepito nell'ambito di un mese da un consigliere può superare l'importo pari ad un quarto dell'indennità massima prevista dal rispettivo sindaco o presidente». Superata tale soglia, il "superfluo" viene tagliato. Ciascun consigliere percepisce un gettone di 25,08 euro netti per ogni Commissione. Le Commissioni durano in molti casi anche meno di un'ora ed un consigliere può partecipare, nella stessa mattinata, a due Commissioni differenti se ne è membro.
Analizzando i mesi di agosto e settembre, si va da un importo massimo di 1073 euro lordi da liquidare ad un consigliere che ha partecipato a 33 sedute ad uno minimo di 97 euro lordi per la partecipazione a tre sedute. «Ci troveremmo di fronte al problema delle troppe convocazioni - aggiunge Dambrosio - se fossero presenti soltanto i consiglieri di maggioranza, invece sono equamente partecipate».
Come ridurre, allora, i costi della politica locale? «Nelle giornate in cui i consiglieri sono impegnati in attività politiche, i loro datori di lavoro chiedono al Comune il rimborso per l'assenza. Io ho chiesto l'aspettativa dal mio posto di lavoro, rinunciando al doppio stipendio e al telefonino di servizio che il Comune fornisce». Il Pd, intanto, ha presentato una proposta di deliberazione per l'istituzione di un'Anagrafe degli Eletti con cui «rendere pubblico quanto percepiscono sindaco, assessori e consiglieri». Se ne discuterà in Consiglio comunale stasera e domani.
«È una questione primaria da affrontare», replica Dambrosio. «Condivido le preoccupazioni espresse, ma bisogna distinguere i poteri del Presidente del Consiglio da quelli che la legge attribuisce ai singoli Presidenti di Commissione. Non posso intervenire sul numero di Commissioni convocate - aggiunge - il mio potere è solo di vigilanza. Le Commissioni sono chiamate a sfruttare al meglio il tempo a disposizione».
Il numero di convocazioni dipende, dunque, dai Presidenti di Commissione. Ma a quanto ammontano i gettoni di presenza dei singoli consiglieri? Secondo l'articolo 82 del Testo Unico sugli Enti Locali «in nessun caso l'ammontare percepito nell'ambito di un mese da un consigliere può superare l'importo pari ad un quarto dell'indennità massima prevista dal rispettivo sindaco o presidente». Superata tale soglia, il "superfluo" viene tagliato. Ciascun consigliere percepisce un gettone di 25,08 euro netti per ogni Commissione. Le Commissioni durano in molti casi anche meno di un'ora ed un consigliere può partecipare, nella stessa mattinata, a due Commissioni differenti se ne è membro.
Analizzando i mesi di agosto e settembre, si va da un importo massimo di 1073 euro lordi da liquidare ad un consigliere che ha partecipato a 33 sedute ad uno minimo di 97 euro lordi per la partecipazione a tre sedute. «Ci troveremmo di fronte al problema delle troppe convocazioni - aggiunge Dambrosio - se fossero presenti soltanto i consiglieri di maggioranza, invece sono equamente partecipate».
Come ridurre, allora, i costi della politica locale? «Nelle giornate in cui i consiglieri sono impegnati in attività politiche, i loro datori di lavoro chiedono al Comune il rimborso per l'assenza. Io ho chiesto l'aspettativa dal mio posto di lavoro, rinunciando al doppio stipendio e al telefonino di servizio che il Comune fornisce». Il Pd, intanto, ha presentato una proposta di deliberazione per l'istituzione di un'Anagrafe degli Eletti con cui «rendere pubblico quanto percepiscono sindaco, assessori e consiglieri». Se ne discuterà in Consiglio comunale stasera e domani.