Ospedale e sanità
Coronavirus: nel distretto di Altamura parte l'unità speciale
Per il monitoraggio delle persone in isolamento domiciliare
Altamura - mercoledì 13 maggio 2020
11.33
Sono partite nei distretti della Asl di Bari le prime unità di assistenza domiciliare dei pazienti Covid, uno degli strumenti cruciali per gestire al meglio la fase 2 dell'emergenza sanitaria. Questa mattina il servizio è partito nel distretto 4 Altamura dove lavoreranno sette medici.
Le Usca - unità speciale di continuità assistenziale sono previste da un Dpcm del Governo e sono ritenute molto importanti per gestire la fase 2 (ma erano necessarie durante la cosiddetta fase 1 emergenziale), in quanto il monitoraggio sanitario dei pazienti Covid a casa serve a evitare l'ospedalizzazione. La partecipazione di medici alle Usca è su base volontaria. In prevalenza sono giovani motivati, con esperienze specifiche di assistenza territoriale maturate anche in altre regioni italiane. Obiettivo: il monitoraggio e la presa in carico dei pazienti COVID e dei relativi contatti, per contenere la diffusione del contagio, e nello stesso tempo, ridurre l'afflusso negli ospedali.
L'Usca si attiva su richiesta del medico di Medicina generale o del pediatra. I medici Usca – in stretto collegamento con i medici di base - avranno il compito di identificare i pazienti Covid sulla base della sintomatologia riferita dal paziente/familiare con un triage telefonico. Prima di effettuare l'intervento, infatti, il medico contatterà il paziente per verificarne le condizioni di salute e programmare la visita domiciliare con la misurazione dei parametri vitali. Nel corso dell'accertamento verrà valutato anche il contesto sociale e famigliare dei pazienti. Per chi avrà bisogno di farmaci sarà somministrata la terapia, a seconda dello stadio della patologia.
Il medico dell'Usca, in base al quadro clinico evidenziato, potrà disporre la permanenza al domicilio o un ricovero, in caso di necessità di un ulteriore approfondimento diagnostico o di condizioni cliniche critiche. In questo caso verrà attivato il 118 e sarà data comunicazione al Dipartimento di Sanità Pubblica e ai medici territoriali. Toccherà infine ai medici Usca, segnalare al Servizio di Igiene la scomparsa dei sintomi nei pazienti in gestione, in modo da poter effettuare il tampone di guarigione clinica, dopo 14 giorni.
l medico Usca fornirà assistenza a tutti quei pazienti sintomatici e non, positivi o negativizzati e ancora fragili e/o cronici, che non necessitano del ricovero nei centri Covid. Ma che andranno comunque monitorati e assistiti per evitare nuovi contagi.
Ad ogni equipe sanitaria che compone l'Usca è stata assegnata una nuova automobile. La ASL ha provveduto inoltre all'approvvigionamento dei Dispositivi di protezione (Dpi) necessari. Il personale è stato dotato di strumenti diagnostici, telefoni cellulari, e di uno zaino contenente saturimetro, termometro, misuratore di pressione, farmaci di urgenza e altri presidi necessari per garantire l'intervento. In caso di necessità potranno prescrivere terapie.
Abbiamo attivato 9 Usca per gestire questa fase dell'emergenza – dichiara il direttore generale della Asl di Bari Antonio Sanguedolce – le unità speciali sono state distribuite sulla base di macro aree, in relazione anche ai pazienti sottoposti a sorveglianza epidemiologica. Sono stati reclutati complessivamente 72 medici, divisi tra medici di continuità assistenziale e liberi professionisti".
Le Usca - unità speciale di continuità assistenziale sono previste da un Dpcm del Governo e sono ritenute molto importanti per gestire la fase 2 (ma erano necessarie durante la cosiddetta fase 1 emergenziale), in quanto il monitoraggio sanitario dei pazienti Covid a casa serve a evitare l'ospedalizzazione. La partecipazione di medici alle Usca è su base volontaria. In prevalenza sono giovani motivati, con esperienze specifiche di assistenza territoriale maturate anche in altre regioni italiane. Obiettivo: il monitoraggio e la presa in carico dei pazienti COVID e dei relativi contatti, per contenere la diffusione del contagio, e nello stesso tempo, ridurre l'afflusso negli ospedali.
L'Usca si attiva su richiesta del medico di Medicina generale o del pediatra. I medici Usca – in stretto collegamento con i medici di base - avranno il compito di identificare i pazienti Covid sulla base della sintomatologia riferita dal paziente/familiare con un triage telefonico. Prima di effettuare l'intervento, infatti, il medico contatterà il paziente per verificarne le condizioni di salute e programmare la visita domiciliare con la misurazione dei parametri vitali. Nel corso dell'accertamento verrà valutato anche il contesto sociale e famigliare dei pazienti. Per chi avrà bisogno di farmaci sarà somministrata la terapia, a seconda dello stadio della patologia.
Il medico dell'Usca, in base al quadro clinico evidenziato, potrà disporre la permanenza al domicilio o un ricovero, in caso di necessità di un ulteriore approfondimento diagnostico o di condizioni cliniche critiche. In questo caso verrà attivato il 118 e sarà data comunicazione al Dipartimento di Sanità Pubblica e ai medici territoriali. Toccherà infine ai medici Usca, segnalare al Servizio di Igiene la scomparsa dei sintomi nei pazienti in gestione, in modo da poter effettuare il tampone di guarigione clinica, dopo 14 giorni.
l medico Usca fornirà assistenza a tutti quei pazienti sintomatici e non, positivi o negativizzati e ancora fragili e/o cronici, che non necessitano del ricovero nei centri Covid. Ma che andranno comunque monitorati e assistiti per evitare nuovi contagi.
Ad ogni equipe sanitaria che compone l'Usca è stata assegnata una nuova automobile. La ASL ha provveduto inoltre all'approvvigionamento dei Dispositivi di protezione (Dpi) necessari. Il personale è stato dotato di strumenti diagnostici, telefoni cellulari, e di uno zaino contenente saturimetro, termometro, misuratore di pressione, farmaci di urgenza e altri presidi necessari per garantire l'intervento. In caso di necessità potranno prescrivere terapie.
Abbiamo attivato 9 Usca per gestire questa fase dell'emergenza – dichiara il direttore generale della Asl di Bari Antonio Sanguedolce – le unità speciali sono state distribuite sulla base di macro aree, in relazione anche ai pazienti sottoposti a sorveglianza epidemiologica. Sono stati reclutati complessivamente 72 medici, divisi tra medici di continuità assistenziale e liberi professionisti".