Cronaca
Controlli della Polizia locale sugli spostamenti non necessari
Ecco le regole da rispettare e cosa si rischia
Altamura - giovedì 12 marzo 2020
17.12
Controlli della Polizia locale sono in corso per l'osservanza dei nuovi provvedimenti contenuti nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri, a cominciare dall'obbligo di restare a casa che si sostanza in un divieto di effettuare spostamenti, a piedi o in auto, fatta eccezione per tre motivi: salute; lavoro; altre necessità non rinviabili. Tutto ciò è necessario per contenere la diffusione del nuovo coronavirus.
Finora non ci sono persone denunciate ad Altamura. Ma si rileva, comunque, che ci sono ancora troppe persone in giro a piedi, anche solo per passeggiare. E tra queste ci sono numerosi anziani. Il divieto vale pure per le passeggiate sebbene la bella giornata certamente invogli ad uscire. Non si può, per lo stato di emergenza in atto.
Questo è un vademecum pubblicato dal Comune su quello che si deve fare o si deve evitare.
Finora non ci sono persone denunciate ad Altamura. Ma si rileva, comunque, che ci sono ancora troppe persone in giro a piedi, anche solo per passeggiare. E tra queste ci sono numerosi anziani. Il divieto vale pure per le passeggiate sebbene la bella giornata certamente invogli ad uscire. Non si può, per lo stato di emergenza in atto.
Questo è un vademecum pubblicato dal Comune su quello che si deve fare o si deve evitare.
- Compilare l'autocertificazione non implica la possibilità di andare dove si vuole.
- Ci si può spostare solo per: lavoro; necessità; salute
- Al momento del controllo le forze dell'ordine fanno dichiarare e firmare perché ci si sta spostando. Fatto questo la pattuglia verifica (es. chiamando in azienda, chiamando il medico, ecc… in base a quello che viene dichiarato). In caso di dichiarazioni non corrispondenti al vero scattano le denunce per la violazione dell'ordinanza di salute pubblica coronavirus (art. 650 C.P.) e l'altra per dichiarazioni mendaci (art. 495 C.P.)
- art.650 codice penale (arresto fino a 3 mesi o ammenda fino a € 206,00);
- art.495 codice penale (reclusione da 1 a 6 anni).