Politica
Riordino Province, ieri un Consiglio comunale
Proposto un O.d.G. Non sono mancate polemiche e divergenze
Altamura - mercoledì 3 ottobre 2012
12.47
Anche quello di ieri è stato "l'ennesimo spettacolo indecente" recitato in Sala consiliare. Lo ha affermato il consigliere Enzo Colonna. Ma era evidente per tutti coloro che hanno seguito i lavori d'Assise.
L'ingrediente, ormai immancabile in assemblea, è stato il tono alto e aspro usato durante gli interventi dai consiglieri. Di nuovo una linea netta rimarcata dalla vecchia maggioranza nei confronti della neo maggioranza. Il tema del Consiglio monotematico era il riordino delle province. Partendo dalla L. 135/2012 che precisa che "Il territorio della città metropolitana coincide con quello della provincia contestualmente soppressa ai sensi del comma 1, fermo restando il potere dei comuni interessati di deliberare, con atto del consiglio, l'adesione alla città metropolitana o, in alternativa, a una provincia limitrofa ai sensi dell'articolo 133, primo comma, della Costituzione", i passi da muovere dovrebbero sembrare chiari. Ma così non è stato. Nonostante le puntualizzazioni di alcuni consiglieri, vigeva una grande confusione.
Innanzitutto, il Sindaco, dietro lo scudo della libertà di decisione offerta ai consiglieri, non ha espresso nessuna linea guida. Una posizione rimproverata dalla minoranza. Saverio Diperna ha sottolineato la necessità di un confronto: "Non si può sbagliare –ha affermato- si rischia di fare scelte che potrebbero farci pentire in futuro. Per questo –ha aggiunto- durante la Festa Pd, abbiamo organizzato un primo incontro pubblico con i cittadini e con i Sindaci di Matera e Bari".
L'opposizione, dopo un breve imbarco nei meandri del tecnicismo normativo con la lettura di alcune righe della legge, ha chiarificato: "I Comuni possono confermare l'adesione all'area metropolitana o scegliere la provincia limitrofa, nel nostro caso Lecce o Foggia. Matera sarà soppressa". Infondo, come afferma Enzo Colonna, "non è una riforma che sconquassa il sistema. Per dirla semplicisticamente, sarà come cambiare la carta intestata". Le lungaggini e la complessità dell'iter non permetterebbero l'istituzione di improbabili e velleitarie nuove province.
È stato proposto un O.d.G. (votato alla fine della riunione con 13 sì) con due punti fondamentali. Il primo concerne la formazione di un gruppo di lavoro, una commissione consiliare di maggioranza e minoranza, in sinergia con i paesi vicini per lo studio del caso e delle possibilità. Il secondo verte sulla consultazione dei cittadini sull'argomento (si pensa di avanzare l'idea di un questionario da diffondere nelle scuole).
Inizialmente sembrava una proposta condivisa da molti dei presenti. Ma a lanciare sui banchi la mela della discordia è stato il consigliere Nicola Loizzo che, in accordo con i suoi fedeli e con i tre di "Movimentiamoci", ha proposto un punto aggiuntivo, clamorosamente bocciato e che ha determinato, assieme allo scempio che si andava consumando, l'abbandono dell'aula da parte dell'opposizione. La proposta consisteva nel "non aderire in questa prima fase all'area metropolitana". La discussione si è protratta fino a tarda sera. Molti sono stati gli interventi che simpatizzavano per Matera, pensando alla possibilità di coltivare legami con i vicini Comuni della Murgia.
Intanto il 22 ottobre, data in cui la Regione deve inviare la proposta al Governo, si avvicina
L'ingrediente, ormai immancabile in assemblea, è stato il tono alto e aspro usato durante gli interventi dai consiglieri. Di nuovo una linea netta rimarcata dalla vecchia maggioranza nei confronti della neo maggioranza. Il tema del Consiglio monotematico era il riordino delle province. Partendo dalla L. 135/2012 che precisa che "Il territorio della città metropolitana coincide con quello della provincia contestualmente soppressa ai sensi del comma 1, fermo restando il potere dei comuni interessati di deliberare, con atto del consiglio, l'adesione alla città metropolitana o, in alternativa, a una provincia limitrofa ai sensi dell'articolo 133, primo comma, della Costituzione", i passi da muovere dovrebbero sembrare chiari. Ma così non è stato. Nonostante le puntualizzazioni di alcuni consiglieri, vigeva una grande confusione.
Innanzitutto, il Sindaco, dietro lo scudo della libertà di decisione offerta ai consiglieri, non ha espresso nessuna linea guida. Una posizione rimproverata dalla minoranza. Saverio Diperna ha sottolineato la necessità di un confronto: "Non si può sbagliare –ha affermato- si rischia di fare scelte che potrebbero farci pentire in futuro. Per questo –ha aggiunto- durante la Festa Pd, abbiamo organizzato un primo incontro pubblico con i cittadini e con i Sindaci di Matera e Bari".
L'opposizione, dopo un breve imbarco nei meandri del tecnicismo normativo con la lettura di alcune righe della legge, ha chiarificato: "I Comuni possono confermare l'adesione all'area metropolitana o scegliere la provincia limitrofa, nel nostro caso Lecce o Foggia. Matera sarà soppressa". Infondo, come afferma Enzo Colonna, "non è una riforma che sconquassa il sistema. Per dirla semplicisticamente, sarà come cambiare la carta intestata". Le lungaggini e la complessità dell'iter non permetterebbero l'istituzione di improbabili e velleitarie nuove province.
È stato proposto un O.d.G. (votato alla fine della riunione con 13 sì) con due punti fondamentali. Il primo concerne la formazione di un gruppo di lavoro, una commissione consiliare di maggioranza e minoranza, in sinergia con i paesi vicini per lo studio del caso e delle possibilità. Il secondo verte sulla consultazione dei cittadini sull'argomento (si pensa di avanzare l'idea di un questionario da diffondere nelle scuole).
Inizialmente sembrava una proposta condivisa da molti dei presenti. Ma a lanciare sui banchi la mela della discordia è stato il consigliere Nicola Loizzo che, in accordo con i suoi fedeli e con i tre di "Movimentiamoci", ha proposto un punto aggiuntivo, clamorosamente bocciato e che ha determinato, assieme allo scempio che si andava consumando, l'abbandono dell'aula da parte dell'opposizione. La proposta consisteva nel "non aderire in questa prima fase all'area metropolitana". La discussione si è protratta fino a tarda sera. Molti sono stati gli interventi che simpatizzavano per Matera, pensando alla possibilità di coltivare legami con i vicini Comuni della Murgia.
Intanto il 22 ottobre, data in cui la Regione deve inviare la proposta al Governo, si avvicina