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Conoscere il russo è utile...anche ad Altamura

Investire e credere nelle proprie passioni. Intervista al giovane interprete Gianluca Cappiello

Quanto può servire, ad Altamura, conoscere il russo? Lo sa bene Gianluca Cappiello, nato a Chivasso (To) 32 anni fa. Il giovane interprete vive sin dal 1983 con la sua famiglia, di origini altamurane, nella nostra città, dove ha messo a disposizione di scuole e di aziende la sua passione per la lingua russa. Una passione coltivata con lo studio e divenuta un vero e proprio lavoro. Gianluca ha cominciato da autodidatta per continuare con l'Università, interrotta per motivi personali. Oltre a collaborare con uno studio tecnico, si occupa di traduzioni dal russo all'italiano e dall'italiano al russo. E, progetto alla mano, avanza anche delle proposte turistico-culturali. Lo abbiamo intervistato.

Gianluca, quanto può essere utile conoscere il russo ad Altamura?
Ad Altamura ho avuto tre esperienze lavorative grazie alla conoscenza della lingua russa. Ho collaborato con il liceo scientifico e linguistico "Federico II di Svevia", che stabilmente ospita studenti del ginnasio n. 70 di Ekaterinburg. In un primo momento volevo semplicemente fare conversazione con i ragazzi russi, poi è nato qualcos'altro. La preside Bianca Tragni mi propose di accompagnarli in Russia. Accettai e così, a giugno 2007, siamo stati tre giorni a Mosca e tre a Ekaterinburg, la città oggetto del gemellaggio. Sono partito con loro come accompagnatore esterno per ritrovarmi a fare da traduttore ed interprete. Le altre due esperienze hanno a che fare con l'ambito commerciale. La prima, fra il 2008 e il 2009, ha riguardato una collaborazione con Altanet per la realizzazione di un cd in tre lingue, italiano, inglese e russo. La parte in russo l'ho curata io. Consisteva nel tradurre e nel leggere testi relativi ai consorzi Dop del pane di Altamura, della mozzarella di bufala campana, dell'olio extravergine di oliva dauno e dell'oliva bella di Cerignola. Il prodotto finito è stato inviato negli Stati Uniti per dei buyer russi presenti a fiere dell'agroalimentare a San Francisco e a New York. La seconda è consistita in una collaborazione con la Cobar per via di contatti che l'azienda intratteneva con il Conservatorio di Stato di Mosca. Da maggio ad agosto 2009 ho curato per loro dei testi di natura tecnica riguardanti gli edifici e anche i contatti telefonici e la corrispondenza per posta elettronica… naturalmente tutto in russo.

Come è nata questa tua passione?
È legata ad un periodo della mia infanzia, gli anni 1988-1989, e al giornale «Panorama». Mi sono ritrovato parecchie volte con questa rivista fra le mani per leggere articoli su quella che allora era l'Unione Sovietica. Facevo la quarta elementare, non potevo capire granché di ciò che accadeva lì. Gorbachov era un personaggio di quegli anni, dunque capitava spesso di trovare articoli che riguardassero l'Urss. La passione per la lingua è nata dal fatto che sui giornali venivano pubblicate fotografie con iscrizioni in cirillico. Mi riferisco soprattutto alla cartellonistica sovietica. Alcune lettere sono molto simili a quelle del nostro alfabeto, altre no. Ho acquistato un piccolo dizionario, una grammatica di base, poi di livello avanzato. Mi sono iscritto alla Facoltà di Lingue, utilizzando le mie conoscenze anche per lavoro.


Ti è mai capitato di pensare ad un'attività che avrebbe potuto valorizzare la tua conoscenza del russo?
Con una collega ho presentato un progetto nell'ambito del bando regionale "Principi Attivi 2010" dal titolo "Murgia Senza Frontiere". Lo scopo era quello di creare una piattaforma web italiano-russo e russo-italiano per permettere ai russi che vengono in Puglia di rapportarsi alla realtà altamurana e murgiana e viceversa. Questo grazie all'importanza che Bari ha assunto nei rapporti con la Federazione Russa per i due vertici che si sono svolti nel capoluogo pugliese. Il primo, a marzo 2007, ha visto un incontro bilaterale, con sei ministri per parte, premier inclusi. L'altro, invece, nel 2009, ha visto il presidente Napolitano e Medvedev incontrarsi per la restituzione della chiesa russa ai russi. Poi c'è anche San Nicola. Ogni anno, a maggio, Bari accoglie circa 3000 fedeli russi.

È possibile un turismo russo nell'entroterra murgiano ed, in particolare, ad Altamura?
Credo sia possibile con i canali giusti, come quello dell'import-export. Il progetto per "Principi Attivi" non è stato approvato, ma il fatto che abbia superato la soglia dei 140 punti, la minima per accedere al finanziamento, ci fa capire che i suoi contenuti sono tuttora validi. Ad Altamura vengono tedeschi e francesi, perché non i russi? Non siamo nemmeno tanto lontani da Bari... Tra l'altro ad Altamura ho conosciuto persone di nazionalità ucraina, ce n'è una minoranza, con cui chiacchiero normalmente in russo. Sto cercando di rilanciare in altri modi questo progetto, tenendo conto anche delle nostre primizie gastronomiche. Avevamo anche "allacciato" delle partnership con l'associazione "Amici del Fungo cardoncello", il Consorzio del Pane di Altamura Dop, il Consorzio Artigiani e Dolci di Puglia, la Pro Loco. Per ciò che Bari, porta sull'Oriente, è diventata e diventerà nei rapporti con la Federazione Russa, penso ci siano buone possibilità di lavoro.


Una tua considerazione sulla lingua russa...
La lingua russa è molto bella, ma complessa. Richiede uno sforzo continuo. Nel russo non c'è l'articolo e tutto si basa sulle desinenze e sulle declinazioni. La differenza principale con l'italiano è nei casi, che l'italiano non ha. I russi che parlano l'italiano spesso omettono l'articolo.
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