Associazioni
Confconsumatori: rinviare prima rata dell'Imu
Proposta dell'associazione al Comune, senza prevedere sanzioni e interessi
Altamura - lunedì 1 giugno 2020
16.04 Comunicato Stampa
La Confconsumatori di Altamura, al fine di salvaguardare il tessuto economico del territorio comunale, ha inoltrato formale richiesta all'amministrazione comunale di prevedere la possibilità di corrispondere la prima rata dell'IMU relativa al 2020 entro il 30 settembre 2020, senza applicazioni di sanzioni ed interessi, nei confronti dei cittadini e imprese che hanno registrato difficoltà economiche, fatta salva la facoltà di adempiere nei termini previsti per chiunque ne abbia la possibilità.
"L'istanza - si legge in un comunicato - perviene in seguito alle numerose sollecitazioni ricevute in queste settimane da parte di privati cittadini, imprese e professionisti trovatisi in difficoltà nel pagamento entro i termini previsti dalla legge in ragione della grave crisi economica determinata dalla pandemia COVID-19. Il differimento selettivo del termine costituisce un tangibile, seppur provvisorio, sostegno a chi - persona fisica o esercente di attività economica - sta registrando difficoltà economiche a causa dell'attuale situazione emergenziale.
Con la limitazione in questione, d'altro canto, si permette ai non pochi contribuenti che non sono stati investiti dagli effetti negativi dell'emergenza di adempiere tempestivamente ai propri obblighi fiscali, con ovvi benefici di contenimento delle perdite di entrata, anche temporanee, che costituiscono oggi una delle principali minacce agli equilibri dei bilanci locali.
Poiché l'IMU è un'imposta unitaria ad integrale gestione comunale - di cui solo una parte è destinata allo Stato non in quanto titolare di un'autonoma obbligazione, ma in quanto beneficiario - il Comune può, ai sensi dell'art. 1, comma 775, della legge n. 160 del 2019, prevedere la non applicazione di sanzioni ed interessi in caso di versamenti effettuati entro una certa data prevedendola con una apposita delibera consigliare. La richiesta scaturisce, quindi, dalla considerazione che non ha alcun fondamento l'idea che il Comune, in applicazione della facoltà di differimento termini – possibilità espressamente concessa dal comma 777, lett. b) della legge di bilancio 2020 - debba limitare tale potestà motivata da "situazioni particolari" alla quota di propria spettanza finale.
Un rinvio non troppo in là nel tempo, infatti, non sottrae alle entrate della Pubblica Amministrazione quote necessarie per assicurare saldi complessivi coerenti con gli obiettivi nazionali ed europei e salvaguarda le esigenze di cassa del Comune - messe già a dura prova a causa del generalizzato calo delle altre entrate - in un contesto ancora incerto sotto il profilo della dimensione del sostegno statale ai Comuni e nell'imminenza del termine per il pagamento della prima rata IMU", conclude la Confconsumatori.
"L'istanza - si legge in un comunicato - perviene in seguito alle numerose sollecitazioni ricevute in queste settimane da parte di privati cittadini, imprese e professionisti trovatisi in difficoltà nel pagamento entro i termini previsti dalla legge in ragione della grave crisi economica determinata dalla pandemia COVID-19. Il differimento selettivo del termine costituisce un tangibile, seppur provvisorio, sostegno a chi - persona fisica o esercente di attività economica - sta registrando difficoltà economiche a causa dell'attuale situazione emergenziale.
Con la limitazione in questione, d'altro canto, si permette ai non pochi contribuenti che non sono stati investiti dagli effetti negativi dell'emergenza di adempiere tempestivamente ai propri obblighi fiscali, con ovvi benefici di contenimento delle perdite di entrata, anche temporanee, che costituiscono oggi una delle principali minacce agli equilibri dei bilanci locali.
Poiché l'IMU è un'imposta unitaria ad integrale gestione comunale - di cui solo una parte è destinata allo Stato non in quanto titolare di un'autonoma obbligazione, ma in quanto beneficiario - il Comune può, ai sensi dell'art. 1, comma 775, della legge n. 160 del 2019, prevedere la non applicazione di sanzioni ed interessi in caso di versamenti effettuati entro una certa data prevedendola con una apposita delibera consigliare. La richiesta scaturisce, quindi, dalla considerazione che non ha alcun fondamento l'idea che il Comune, in applicazione della facoltà di differimento termini – possibilità espressamente concessa dal comma 777, lett. b) della legge di bilancio 2020 - debba limitare tale potestà motivata da "situazioni particolari" alla quota di propria spettanza finale.
Un rinvio non troppo in là nel tempo, infatti, non sottrae alle entrate della Pubblica Amministrazione quote necessarie per assicurare saldi complessivi coerenti con gli obiettivi nazionali ed europei e salvaguarda le esigenze di cassa del Comune - messe già a dura prova a causa del generalizzato calo delle altre entrate - in un contesto ancora incerto sotto il profilo della dimensione del sostegno statale ai Comuni e nell'imminenza del termine per il pagamento della prima rata IMU", conclude la Confconsumatori.