Economia
Coldiretti: grano duro italiano pagato meno di quello canadese
Dopo il calo del prezzo che continua nelle borse merci di Bari, Foggia e Altamura
Altamura - lunedì 18 marzo 2024
21.01
Il prezzo giù in picchiata del grano duro nazionale (e quindi di quello prodotto in Puglia e in Basilicata) provoca un paradosso. Il grano nazionale viene pagato agli agricoltori meno di quello canadese. Lo rileva Colditetti Puglia.
Dopo le quotazioni delle borse merci nelle Camere di commercio di Bari e Foggia, anche alla borsa dell'Amc ad Altamura il prezzo del grano duro quotato da 318 minimo a massimo 323 euro a tonnellata, ha perso 16 euro in una settimana; mentre il canadese quota 387 euro a tonnellata.
Per questo, come dice Coldiretti, "servono controlli serrati lungo la filiera, oltre che ai porti". Si denunciano le speculazioni in corso sul prezzo del grano che mette a rischio la sopravvivenza di 38mila aziende agricole in Puglia, il Granaio d'Italia, aggravando la dipendenza dall'estero. Occorre un impegno immediato per sostenere le aziende agricole italiane, portando a 30 milioni di euro la dotazione del Fondo nazionale per i contratti di filiera del grano – dichiara Coldiretti - lavorando per prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la legge di contrasto alle pratiche sleali.
Nel 2023 – incalza Coldiretti Puglia - sono più che raddoppiate per un totale di ben oltre il miliardo di chili le importazioni di grano dal Canada trattato con glifosato secondo modalità vietate a livello nazionale, anche le importazioni di grano russo e turco sono aumentate rispettivamente del +1164% e del +798%, un fenomeno mai registrato nella storia del nostro Paese, per cui – denuncia Coldiretti Puglia - i prezzi del grano italiano sono crollati del 60% su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro di migliaia di aziende agricole. Sotto accusa ci sono gli accordi gli accordi di libero scambio europei – incalza Coldiretti Puglia – per cui vanno fermate le importazioni sleali, introducendo con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell'Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno, poiché è intollerabile la concorrenza sleale che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole.
Intanto, l'estensione della clausola di salvaguardia alle importazioni di cereali come il grano e il mais dall'Ucraina è importante per contribuire fermare le speculazioni che stanno destabilizzando il mercato europeo, ferma restando la necessità di continuare a sostenere il Paese sotto l'aggressione russa. Come periodo di riferimento medio della quantità di importazioni oltre la quale farla scattare è stato inserito accanto al 2022 anche il 2021, come richiesto da Coldiretti, pur se resta la criticità di voler prendere in esame nel computo anche al 2023 (quindi il triennio).
Dopo le quotazioni delle borse merci nelle Camere di commercio di Bari e Foggia, anche alla borsa dell'Amc ad Altamura il prezzo del grano duro quotato da 318 minimo a massimo 323 euro a tonnellata, ha perso 16 euro in una settimana; mentre il canadese quota 387 euro a tonnellata.
Per questo, come dice Coldiretti, "servono controlli serrati lungo la filiera, oltre che ai porti". Si denunciano le speculazioni in corso sul prezzo del grano che mette a rischio la sopravvivenza di 38mila aziende agricole in Puglia, il Granaio d'Italia, aggravando la dipendenza dall'estero. Occorre un impegno immediato per sostenere le aziende agricole italiane, portando a 30 milioni di euro la dotazione del Fondo nazionale per i contratti di filiera del grano – dichiara Coldiretti - lavorando per prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la legge di contrasto alle pratiche sleali.
Nel 2023 – incalza Coldiretti Puglia - sono più che raddoppiate per un totale di ben oltre il miliardo di chili le importazioni di grano dal Canada trattato con glifosato secondo modalità vietate a livello nazionale, anche le importazioni di grano russo e turco sono aumentate rispettivamente del +1164% e del +798%, un fenomeno mai registrato nella storia del nostro Paese, per cui – denuncia Coldiretti Puglia - i prezzi del grano italiano sono crollati del 60% su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro di migliaia di aziende agricole. Sotto accusa ci sono gli accordi gli accordi di libero scambio europei – incalza Coldiretti Puglia – per cui vanno fermate le importazioni sleali, introducendo con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell'Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno, poiché è intollerabile la concorrenza sleale che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole.
Intanto, l'estensione della clausola di salvaguardia alle importazioni di cereali come il grano e il mais dall'Ucraina è importante per contribuire fermare le speculazioni che stanno destabilizzando il mercato europeo, ferma restando la necessità di continuare a sostenere il Paese sotto l'aggressione russa. Come periodo di riferimento medio della quantità di importazioni oltre la quale farla scattare è stato inserito accanto al 2022 anche il 2021, come richiesto da Coldiretti, pur se resta la criticità di voler prendere in esame nel computo anche al 2023 (quindi il triennio).