Territorio
Cinema: "Pinocchio", conclusi i ciak murgiani di Garrone
Ad Altamura riprese a Jesce. La produzione ha fatto base per due settimane
Altamura - martedì 28 maggio 2019
La Murgia saluta il "Pinocchio" di Matteo Garrone. Per diversi giorni si sono svolte alla masseria Patrone, adiacente l'altra e più nota masseria Jesce, le riprese del film che ha avuto numerose ambientazioni in Puglia, dalla costa alla collina. Sarà una bella vetrina cinematografica.
La produzione ha fatto base qui per circa due settimane. E' stato un "quartier generale" da cui Garrone si è mosso prima per Gravina, dove ha girato alla fontana della Madonna della Stella, e poi ha concluso a Spinazzola presso la Masseria Salomone. E tra queste due tappe murgiane c'è stata la lunga lavorazione in località Jesce dove, presso "Patrone", in piena Murgia è stato ambientato una città con un porto. Ovviamente, scene non marine, bensì ambientate in un piccolissimo borgo in cui Pinocchio fugge.
Il piccolo Federico Ielapi, interprete di Pinocchio, è stato il beniamino. Pronto a ricevere ed eseguire le indicazioni di Garrone. Le scene girate a Jesce sono state incentrate proprio sul giovane protagonista.
Il regista romano è stato gentilissimo con tutti ma non era possibile scattare fotografie di scena né accedere ai set. Coloro che hanno vigilato sono stati inflessibili. Divieto assoluto di selfie anche per chi ha lavorato.
Tanti altamurani hanno fatto da comparse sia a Jesce che nei ciak a Gravina ed a Noicattaro. Per chi non è dell'ambiente del cinema un'esperienza unica. Hanno lavorato falegnami ed altri artigiani. Per gli addetti ai lavori è di peso per il curriculum. Una produzione da cui la Puglia nel suo complesso ed i singoli territori attraversati avranno ricadute positive anche in termini di immagine e visibilità.
A Jesce sono state girate anche scene notturne mentre durante le riprese diurne per alcuni giorni, in brevi momenti, la strada provinciale 41 per Laterza è stata chiusa al traffico affinché le vibrazioni e i rumori dei motori non incidessero sull'acustica e sulla necessità di fare silenzio assoluto.
La zona altamurana di Jesce è un contesto naturalistico di grande pregio, ricco di storia, con una presenza dell'uomo non invasiva anche se l'equilibrio va sempre preservato con attenzione. Coincide con un tratto dell'antica via Appia. La lontananza dalla città (oltre dieci chilometri) non consente una piena valorizzazione dei luoghi. A rivitalizzarli è stato Donato Laborante, in arte Emar, che ha trasformato la masseria di Jesce in un crocevia di artisti, aprendo le porte ad una miriade di iniziative. Per farla scoprire ha fatto una semplice scelta comunicativa: ha eliminato "strada provinciale" ed ha scritto o detto "via Appia antica". E poi ha ospitato e accolto artisti e musicisti. Questo luogo è stato così scoperto anche da Garrone.
La produzione ha fatto base qui per circa due settimane. E' stato un "quartier generale" da cui Garrone si è mosso prima per Gravina, dove ha girato alla fontana della Madonna della Stella, e poi ha concluso a Spinazzola presso la Masseria Salomone. E tra queste due tappe murgiane c'è stata la lunga lavorazione in località Jesce dove, presso "Patrone", in piena Murgia è stato ambientato una città con un porto. Ovviamente, scene non marine, bensì ambientate in un piccolissimo borgo in cui Pinocchio fugge.
Il piccolo Federico Ielapi, interprete di Pinocchio, è stato il beniamino. Pronto a ricevere ed eseguire le indicazioni di Garrone. Le scene girate a Jesce sono state incentrate proprio sul giovane protagonista.
Il regista romano è stato gentilissimo con tutti ma non era possibile scattare fotografie di scena né accedere ai set. Coloro che hanno vigilato sono stati inflessibili. Divieto assoluto di selfie anche per chi ha lavorato.
Tanti altamurani hanno fatto da comparse sia a Jesce che nei ciak a Gravina ed a Noicattaro. Per chi non è dell'ambiente del cinema un'esperienza unica. Hanno lavorato falegnami ed altri artigiani. Per gli addetti ai lavori è di peso per il curriculum. Una produzione da cui la Puglia nel suo complesso ed i singoli territori attraversati avranno ricadute positive anche in termini di immagine e visibilità.
A Jesce sono state girate anche scene notturne mentre durante le riprese diurne per alcuni giorni, in brevi momenti, la strada provinciale 41 per Laterza è stata chiusa al traffico affinché le vibrazioni e i rumori dei motori non incidessero sull'acustica e sulla necessità di fare silenzio assoluto.
La zona altamurana di Jesce è un contesto naturalistico di grande pregio, ricco di storia, con una presenza dell'uomo non invasiva anche se l'equilibrio va sempre preservato con attenzione. Coincide con un tratto dell'antica via Appia. La lontananza dalla città (oltre dieci chilometri) non consente una piena valorizzazione dei luoghi. A rivitalizzarli è stato Donato Laborante, in arte Emar, che ha trasformato la masseria di Jesce in un crocevia di artisti, aprendo le porte ad una miriade di iniziative. Per farla scoprire ha fatto una semplice scelta comunicativa: ha eliminato "strada provinciale" ed ha scritto o detto "via Appia antica". E poi ha ospitato e accolto artisti e musicisti. Questo luogo è stato così scoperto anche da Garrone.