Eventi e cultura
Chiusura in bellezza per la rassegna “Millenium Mambo”
Film a sorpresa, “Welcome” del regista francese Philippe Lioret
Altamura - giovedì 18 marzo 2010
23.59
Si è conclusa in bellezza, ieri sera, la rassegna cinematografica "Millenium Mambo" che dal 4 febbraio, ogni giovedì al Cinema Grande, ha dato appuntamento a tanti appassionati di film d'autore. L'epilogo a sorpresa è stato affidato al film del regista francese Philippe Lioret, Welcome, vincitore di svariati riconoscimenti tra cui il Premio Lumiére 2010 come "Miglior Film".
Viene in mente il significato di un bellissimo libro, anche questo francese, L'eleganza del riccio di Barbery Muriel, che più o meno fa così: non è importante come si muore, ma come la morte ci trova nel momento in cui si muore. E scatta subito il collegamento con la passione infinita nutrita dal diciassettenne curdo Bilal (Firat Ayverdi), che arrivato a piedi dal Kurdistan in Francia, a Calais, sogna di attraversare la Manica per ritrovare l'amore della sua vita, Mina. È disposto a tutto pur di farcela, addirittura a pensare l'impossibile: imparare a nuotare per attraversare il tratto di mare (10 ore a 10° di temperatura più le correnti marine!). Ad aiutarlo c'è Simon, interpretato da un eccezionale Vincent Lindon, che di mestiere fa l'istruttore di nuoto. Tra lui e il ragazzo nasce subito un'affinità unica, straordinaria, speciale. Un rapporto di amore e di amicizia che racchiude in sé tante considerazioni umane, esistenziali, ma anche politiche e sociali (ad esempio le dure leggi contro l'immigrazione presenti in Francia e in Inghilterra). Il finale del film è tristissimo, ma bellissimo allo stesso tempo, denso di un significato che porta le lacrime a nascere profondamente dal cuore. Una storia che scuote, che inchioda alla poltrona, che toglie il respiro, che fa sobbalzare l'anima e, insieme a questa, la riflessione. In un momento storico in cui pochi sono disposti a rischiare, in cui si preferisce vivacchiare e sguazzare nell'apatia, nella mediocrità, il coraggio di Bilal è un pugno allo stomaco che non lascia tregua a chi non si accontenta di mangiare, dormire e andare a lavorare.
Anche un film, al pari di un libro o di una canzone, ha il potere di accendere una fiamma nel cuore di chi vuole dare un senso all'esistenza, di chi vuole interpretare il mondo andando "oltre". Welcome segna la fine di un percorso cinematografico tracciato attraverso "Millenium Mambo", ma può rappresentare l'inizio di una nuova prospettiva. Di umanità, di sentimenti, di vita.
Viene in mente il significato di un bellissimo libro, anche questo francese, L'eleganza del riccio di Barbery Muriel, che più o meno fa così: non è importante come si muore, ma come la morte ci trova nel momento in cui si muore. E scatta subito il collegamento con la passione infinita nutrita dal diciassettenne curdo Bilal (Firat Ayverdi), che arrivato a piedi dal Kurdistan in Francia, a Calais, sogna di attraversare la Manica per ritrovare l'amore della sua vita, Mina. È disposto a tutto pur di farcela, addirittura a pensare l'impossibile: imparare a nuotare per attraversare il tratto di mare (10 ore a 10° di temperatura più le correnti marine!). Ad aiutarlo c'è Simon, interpretato da un eccezionale Vincent Lindon, che di mestiere fa l'istruttore di nuoto. Tra lui e il ragazzo nasce subito un'affinità unica, straordinaria, speciale. Un rapporto di amore e di amicizia che racchiude in sé tante considerazioni umane, esistenziali, ma anche politiche e sociali (ad esempio le dure leggi contro l'immigrazione presenti in Francia e in Inghilterra). Il finale del film è tristissimo, ma bellissimo allo stesso tempo, denso di un significato che porta le lacrime a nascere profondamente dal cuore. Una storia che scuote, che inchioda alla poltrona, che toglie il respiro, che fa sobbalzare l'anima e, insieme a questa, la riflessione. In un momento storico in cui pochi sono disposti a rischiare, in cui si preferisce vivacchiare e sguazzare nell'apatia, nella mediocrità, il coraggio di Bilal è un pugno allo stomaco che non lascia tregua a chi non si accontenta di mangiare, dormire e andare a lavorare.
Anche un film, al pari di un libro o di una canzone, ha il potere di accendere una fiamma nel cuore di chi vuole dare un senso all'esistenza, di chi vuole interpretare il mondo andando "oltre". Welcome segna la fine di un percorso cinematografico tracciato attraverso "Millenium Mambo", ma può rappresentare l'inizio di una nuova prospettiva. Di umanità, di sentimenti, di vita.