Cronaca
«Che Hitler ti tagli la testa e ti metta nel forno crematorio»
Succede in una carrozza delle Fal. Le Ferrovie Appulo Lucane aprono un'inchiesta interna
Murgia - venerdì 6 maggio 2011
09.28
In una carrozza delle Fal entra un gruppo di ragazzi di colore, probabilmente sprovvisti di regolare biglietto. Il controllore, rivolgendosi a loro, esclama: «In Italia c'abbiamo le pezze con voi, vi dobbiamo coprire». Poi, ad un certo punto, si lascia scappare, in dialetto, uno «speriamo che arrivi Hitler, che ti tagli la testa e che ti metta nel forno crematorio… a te». È quanto accaduto nel mese scorso in uno dei treni Fal che copre la tratta Bari-Matera. Le parole pronunciate dal controllore sono documentate da un video diffuso da MeetUp Il Grillaio su Youtube, intitolato "Controllori di RAZZA sulle Fal (Bari-Matera)".
A segnalarlo è il gruppo "F.A.L...le Migliorare" - a suo volta allertato da diversi utenti iscritti al Comitato - che ha inviato una nota al presidente Matteo Colamussi, al direttore della Qualità Michele Mastrodonato, al referente USB Rino Fino e, per conoscenza, all'assessore alla Mobilità Guglielmo Minervini.
«Incuriositi - si legge nella nota - abbiamo visto scorrere immagini in movimento, non ben definite, nelle quali si riconosce una delle carrozze Fal interessate da restyling e parole ignobili e razziste pronunciate da un controllore (come descritto dai sottotitoli) nei confronti di uno o più ragazzi di colore saliti sul treno, probabilmente senza titolo di viaggio. Sebbene non ci siano immagini che svelino le identità degli interlocutori, per motivi di privacy, chiediamo fermamente al presidente Colamussi, al direttore Qualità Mastrodonato e al rappresentante USB Fino di fare chiarezza su questo episodio increscioso ed ai limiti della decenza, eventualmente identificando il responsabile e prendendo seri provvedimenti, affinché tali scene non si ripetano più (siamo nel 2011!)».
«Vi ricordo che, qualche giorno fa - scrive ancora il gruppo - un altro episodio suscitò l'indignazione dei viaggiatori, che segnalarono sempre al nostro Comitato: una donna incinta, che non trovò posto in treno perché non ci sono posti riservati per gestanti ed anziani, venne invitata a non usufruire più del treno, esattamente il contrario della mobilità sostenibile che tanto si decanta! In attesa di Vostre nuove – conclude la nota - restiamo a Vostra completa disposizione, nella speranza che migliorino non solo il servizio ed i mezzi, ma anche il rapporto tra azienda e uomini e donne che utilizzano i mezzi!».
Anche i partiti provinciali della Rifondazione Comunista di Bari e Matera esprimono tutta la loro solidarietà «ai ragazzi offesi dall'idiozia più che dall'ideologia millantata dall'addetto delle Ferrovie Appulo-Lucane. Inoltre chiedono al dott. Matteo Colamussi, presidente del Consiglio d'Amministrazione delle Fal, di adoperarsi affinché simili episodi non abbiano più a ripetersi. Infine, i sopra citati Partiti invitano tutte le Istituzioni interessate a non sottovalutare il dilagare di fenomeni antidemocratici e di intolleranza razziale che stanno cercando di attecchire nel nostro territorio».
«Nel ribadire la ferma condanna a quanto denunciato attraverso il video apparso in rete» la presidenza e la direzione delle F.A.L., che già nella giornata di ieri hanno «provveduto a predisporre un'inchiesta interna al fine di individuare ed accertare le responsabilità», in una nota rinnovano l'appello «a quanti hanno assistito o effettuato le riprese» affinché «segnalino il treno, l'orario e la tratta». Si cerca, dunque, il controllore, il cui volto, nel video, non appare mai.
L'episodio è al centro di varie discussioni su Facebook, nelle quali i cittadini esprimono indignazione. In quella sulla bacheca di F.A.L...le migliorare l'assessore ai trasporti della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, scrive: «Quanto accaduto è davvero vergognoso. Ma il tempestivo intervento della direzione delle F.A.L. che, nel condannare l'episodio, ha chiesto di segnalare il treno e la tratta di percorrenza per accertarne le responsabilità, dimostra che gli anticorpi sono attivi». Alla stessa discussione prende parte anche il referente USB Rino Fino: «Come sindacalista e come cittadino di un Paese civile ritengo che, di fronte ad episodi tanto gravi ed incomprensibili, è importante non voltare lo sguardo [...] e individuare i responsabili, senza accuse general-generiche o sentenze affrettate. Purtroppo, devo anche dire che non ci si deve illudere di poter affrontare e debellare il fenomeno "razzismo" punendo adeguatamente il "protagonista" del disdicevole episodio. Ho intenzione di preparare un incontro tematico che consenta una reciproca "esplorazione" tra il mondo degli immigrati e quello dei trasporti».
Di seguito, il video dell'accaduto.
A segnalarlo è il gruppo "F.A.L...le Migliorare" - a suo volta allertato da diversi utenti iscritti al Comitato - che ha inviato una nota al presidente Matteo Colamussi, al direttore della Qualità Michele Mastrodonato, al referente USB Rino Fino e, per conoscenza, all'assessore alla Mobilità Guglielmo Minervini.
«Incuriositi - si legge nella nota - abbiamo visto scorrere immagini in movimento, non ben definite, nelle quali si riconosce una delle carrozze Fal interessate da restyling e parole ignobili e razziste pronunciate da un controllore (come descritto dai sottotitoli) nei confronti di uno o più ragazzi di colore saliti sul treno, probabilmente senza titolo di viaggio. Sebbene non ci siano immagini che svelino le identità degli interlocutori, per motivi di privacy, chiediamo fermamente al presidente Colamussi, al direttore Qualità Mastrodonato e al rappresentante USB Fino di fare chiarezza su questo episodio increscioso ed ai limiti della decenza, eventualmente identificando il responsabile e prendendo seri provvedimenti, affinché tali scene non si ripetano più (siamo nel 2011!)».
«Vi ricordo che, qualche giorno fa - scrive ancora il gruppo - un altro episodio suscitò l'indignazione dei viaggiatori, che segnalarono sempre al nostro Comitato: una donna incinta, che non trovò posto in treno perché non ci sono posti riservati per gestanti ed anziani, venne invitata a non usufruire più del treno, esattamente il contrario della mobilità sostenibile che tanto si decanta! In attesa di Vostre nuove – conclude la nota - restiamo a Vostra completa disposizione, nella speranza che migliorino non solo il servizio ed i mezzi, ma anche il rapporto tra azienda e uomini e donne che utilizzano i mezzi!».
Anche i partiti provinciali della Rifondazione Comunista di Bari e Matera esprimono tutta la loro solidarietà «ai ragazzi offesi dall'idiozia più che dall'ideologia millantata dall'addetto delle Ferrovie Appulo-Lucane. Inoltre chiedono al dott. Matteo Colamussi, presidente del Consiglio d'Amministrazione delle Fal, di adoperarsi affinché simili episodi non abbiano più a ripetersi. Infine, i sopra citati Partiti invitano tutte le Istituzioni interessate a non sottovalutare il dilagare di fenomeni antidemocratici e di intolleranza razziale che stanno cercando di attecchire nel nostro territorio».
«Nel ribadire la ferma condanna a quanto denunciato attraverso il video apparso in rete» la presidenza e la direzione delle F.A.L., che già nella giornata di ieri hanno «provveduto a predisporre un'inchiesta interna al fine di individuare ed accertare le responsabilità», in una nota rinnovano l'appello «a quanti hanno assistito o effettuato le riprese» affinché «segnalino il treno, l'orario e la tratta». Si cerca, dunque, il controllore, il cui volto, nel video, non appare mai.
L'episodio è al centro di varie discussioni su Facebook, nelle quali i cittadini esprimono indignazione. In quella sulla bacheca di F.A.L...le migliorare l'assessore ai trasporti della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, scrive: «Quanto accaduto è davvero vergognoso. Ma il tempestivo intervento della direzione delle F.A.L. che, nel condannare l'episodio, ha chiesto di segnalare il treno e la tratta di percorrenza per accertarne le responsabilità, dimostra che gli anticorpi sono attivi». Alla stessa discussione prende parte anche il referente USB Rino Fino: «Come sindacalista e come cittadino di un Paese civile ritengo che, di fronte ad episodi tanto gravi ed incomprensibili, è importante non voltare lo sguardo [...] e individuare i responsabili, senza accuse general-generiche o sentenze affrettate. Purtroppo, devo anche dire che non ci si deve illudere di poter affrontare e debellare il fenomeno "razzismo" punendo adeguatamente il "protagonista" del disdicevole episodio. Ho intenzione di preparare un incontro tematico che consenta una reciproca "esplorazione" tra il mondo degli immigrati e quello dei trasporti».
Di seguito, il video dell'accaduto.