Cronaca
Puglia: nel 2024 aumentate richieste aiuto ai Centri antiviolenza
E la Regione ha istituito due "case di emergenza"
Puglia - giovedì 2 gennaio 2025
21.39
Sul fenomeno della violenza contro le donne, la Regione ha comunicato i dati del 2024, elaborati dall'Osservatorio regionale sulla violenza alle donne e ai minori sulla base delle informazioni fornite dalla rete antiviolenza. Ai Centri antiviolenza sono stati registrati 740 accessi in più rispetto all'anno precedente, portando il totale a complessivi 3000 accessi in un solo anno, dato che attesta il radicamento dei servizi antiviolenza sul territorio e la capacità di intercettare le situazioni di bisogno.
Per completare la rete di tutela, la Regione (Dipartimento welfare) ha individuato le prime due "case di emergenza" per donne vittime di violenza. Si tratta di strutture a carattere temporaneo, obbligatoriamente a indirizzo segreto, che precedono l'inserimento nella casa rifugio di primo livello, da destinare alla protezione di donne, sole o con figli, vittime di violenza. Le strutture in questione avranno carattere sperimentale al fine di verificare l'efficacia della soluzione organizzativa individuata.
L'individuazione delle due case per la prima emergenza è frutto del lavoro congiunto con gli ambiti territoriali, i 30 CAV e le 18 case rifugio già operanti sul territorio. Un'iniziativa volta a rafforzare il percorso di accoglienza abitativa rivolto alle donne vittime di violenza e ai loro figli/e minori ad alto rischio di incolumità, attraverso l'implementazione di un servizio che può rispondere ai bisogni legati all'urgenza di garantire protezione e ricovero in tempi strettissimi, contestualmente attivando il progetto personalizzato. Alla rete dei servizi si aggiungono le attività di formazione dei diversi operatori coinvolti nel Sistema Antiviolenza, tra cui il personale sanitario e le forze dell'ordine, e le attività informative svolte in collaborazione con CAV e istituti scolastici.
Per completare la rete di tutela, la Regione (Dipartimento welfare) ha individuato le prime due "case di emergenza" per donne vittime di violenza. Si tratta di strutture a carattere temporaneo, obbligatoriamente a indirizzo segreto, che precedono l'inserimento nella casa rifugio di primo livello, da destinare alla protezione di donne, sole o con figli, vittime di violenza. Le strutture in questione avranno carattere sperimentale al fine di verificare l'efficacia della soluzione organizzativa individuata.
L'individuazione delle due case per la prima emergenza è frutto del lavoro congiunto con gli ambiti territoriali, i 30 CAV e le 18 case rifugio già operanti sul territorio. Un'iniziativa volta a rafforzare il percorso di accoglienza abitativa rivolto alle donne vittime di violenza e ai loro figli/e minori ad alto rischio di incolumità, attraverso l'implementazione di un servizio che può rispondere ai bisogni legati all'urgenza di garantire protezione e ricovero in tempi strettissimi, contestualmente attivando il progetto personalizzato. Alla rete dei servizi si aggiungono le attività di formazione dei diversi operatori coinvolti nel Sistema Antiviolenza, tra cui il personale sanitario e le forze dell'ordine, e le attività informative svolte in collaborazione con CAV e istituti scolastici.