Politica
Cava Pontrelli, bordate contro Veronico da Spiragli e Abc
Si proceda per l’esproprio evitando soluzioni pasticciate
Altamura - sabato 31 ottobre 2015
La Cava dei Dinosauri resta al centro della vita politica e amministrativa di Altamura.
Dopo l'incontro avvenuto presso il Centro operativo per l'Archeologia tra l'amministrazione comunale e il Mibac rappresentato dal direttore generale dell'Archeologia, Gino Famiglietti e da Luigi La Rocca, il Soprintendente dei Beni Archeologici di Puglia, per bocca del quale è stata confermata la volontà del Ministero di non proceder all'esproprio della cava, indirizzando la conclusione della vicenda verso una trattiva privata tra Comune e proprietà, il movimento Spiragli torna a far sentire tutta la sua contrarietà.
In una nota inviata alla stampa i referenti del movimento Spiragli considerano "grave e inammissibile la posizione del MIBAC" ricordando che nei cassetti dello stesso Ministero è depositata dal 2011 una procedura di esproprio "di fatto ancora aperta" alla luce di un impegno di spesa del Comune di Altamura per far fronte alle somme da riconoscersi alla proprietà del sito a titolo di indennizzo e di premialità.
Per questo "non può che apparire pretestuosa e velleitaria la volontà da parte dello Stato di rinunciare a proseguire sulla strada del procedimento coatto, di fatto ostacolato dalla oggettiva negligenza proprio del Soprintendente Luigi La Rocca, titolare del procedimento. Delegando al Comune di Altamura, al Parco Nazionale dell'Alta Murgia e alla proprietà di Cava Pontrelli l'arbitrio di portare avanti una trattativa privata, il MIBAC non fa che accrescere le proprie, già gravissime, responsabilità".
La richiesta è di fare un passo indietro e di tornare a riconsiderare l'esproprio l'unica strada ammissibile.
In coda c'è spazio anche per inviare qualche frecciatina all'indirizzo di Cesare Veronico, il presidente del Parco di cui si chiedono le dimissioni accusandolo di essere "complice di questa ulteriore soccombenza dell'interesse pubblico al cospetto di quello privato".
Argomentazioni sostenute, seppure con le dovute differenze, anche dai partiti Altamura Bene Comune, Sel, NOI a Sinistra per la Puglia che in un comunicato congiunto chiedono maggiore trasparenza nella discussione dei procedimenti da adottare per l'acquisizione di cava Pontrelli.
"A tutti i cittadini sono ignote le motivazioni del rifiuto a proseguire con il procedimento espropriativo. Ignoti e sorprendenti elementi, sconosciuti a tutti noi, devono aver fatto cambiare opinione ai responsabili di Comune, Parco dell'Alta Murgia, Soprintendenza – si legge nella nota - Perché il Ministero, il Comune, la Soprintendenza ed il Parco dell'Alta Murgia hanno ritenuto di dover fare, in data 27 luglio 2015, un vistoso dietro-front, optando per l'acquisto diretto ad un prezzo (circa 750mila euro) quasi doppio rispetto a quello di stima? Il rappresentante del Ministero ritiene che tale scelta dipenda dalla sproporzione che c'è tra la stima delle aree da espropriare e la richiesta del proprietario (oltre otto milioni di euro). Ma da quando le pretese del privato sono idonee a sospendere l'interesse pubblico? L'esigenza di decidere quanto prima possibile viene posta a base di questa decisione. Ma qual è il progetto complessivo che si vuole realizzare, una volta acquisita la proprietà dell'area?" si legge nella nota nella quale si definiscono "pasticciate, pericolose, ambigue, confuse e più onerose per l'ente pubblico" eventuali soluzioni diverse dall'esproprio.
E anche in questo caso, l'imputato numero uno resta Cesare Veronico, l'ago della bilancia che ha fatto pendere il piattino sull'imminente acquisto della cava dei dinosauri.
"In questo scenario risulta incomprensibile la posizione del presidente del Parco, dottor Cesare Veronico, che sembra stagliarsi come la stella più lucente insieme al sindaco: sicuro di sé anche quando cambia repentinamente posizione e opinione, interessato solo ad apparire, indifferente alla qualità e alla trasparenza dell'azione amministrativa, disponibile a soluzioni irrituali e cospicui esborsi di risorse pubbliche ben poco compatibili con le finalità istituzionali dell'ente parco".
E proprio Veronico, sebbene solo sui social, sembra rispondere alle aspre polemiche sottolineando innanzitutto che "già nel 2013, il Ministero dei Beni Culturali si era pronunciato con una nota escludendo l'ipotesi dell'esproprio del sito" e di qui "l'Ente Parco ha offerto la sua disponibilità a intraprendere iniziative amministrative solo successivamente al pronunciamento della Città di Altamura e del suo Consiglio Comunale" .
Non da ultimo Veronico pone l'accento sulla necessità di avviare "un intervento in tempi brevi per la messa in sicurezza della paleosuperficie, da anni esposta a intemperie e fattori che potrebbero deteriorare l'intero sito in modo irreparabile. Tale intervento, da noi indicato come prioritario per la tutela di un bene di valore inestimabile, ha ricevuto risposta favorevole".
Nessuna polemica e nessuna volontà di favorire determinate procedure a discapito di altre anche perché come ribadisce in coda lo stesso presidente "qualunque decisione da parte dell'Ente Parco sarà soggetta al parere della Comunità del Parco e subordinata alla decisione del Consiglio Direttivo del Parco, attualmente in fase di nomina".
La vicenda comunque è tutt'altro che chiusa. A palazzo di città sono al vaglio della giunta tutti i documenti prodotti in questi anni. L'unica certezza è che entro Natale, l'amministrazione Forte intende chiudere l'affaire "Cava dei Dinosauri"
Dopo l'incontro avvenuto presso il Centro operativo per l'Archeologia tra l'amministrazione comunale e il Mibac rappresentato dal direttore generale dell'Archeologia, Gino Famiglietti e da Luigi La Rocca, il Soprintendente dei Beni Archeologici di Puglia, per bocca del quale è stata confermata la volontà del Ministero di non proceder all'esproprio della cava, indirizzando la conclusione della vicenda verso una trattiva privata tra Comune e proprietà, il movimento Spiragli torna a far sentire tutta la sua contrarietà.
In una nota inviata alla stampa i referenti del movimento Spiragli considerano "grave e inammissibile la posizione del MIBAC" ricordando che nei cassetti dello stesso Ministero è depositata dal 2011 una procedura di esproprio "di fatto ancora aperta" alla luce di un impegno di spesa del Comune di Altamura per far fronte alle somme da riconoscersi alla proprietà del sito a titolo di indennizzo e di premialità.
Per questo "non può che apparire pretestuosa e velleitaria la volontà da parte dello Stato di rinunciare a proseguire sulla strada del procedimento coatto, di fatto ostacolato dalla oggettiva negligenza proprio del Soprintendente Luigi La Rocca, titolare del procedimento. Delegando al Comune di Altamura, al Parco Nazionale dell'Alta Murgia e alla proprietà di Cava Pontrelli l'arbitrio di portare avanti una trattativa privata, il MIBAC non fa che accrescere le proprie, già gravissime, responsabilità".
La richiesta è di fare un passo indietro e di tornare a riconsiderare l'esproprio l'unica strada ammissibile.
In coda c'è spazio anche per inviare qualche frecciatina all'indirizzo di Cesare Veronico, il presidente del Parco di cui si chiedono le dimissioni accusandolo di essere "complice di questa ulteriore soccombenza dell'interesse pubblico al cospetto di quello privato".
Argomentazioni sostenute, seppure con le dovute differenze, anche dai partiti Altamura Bene Comune, Sel, NOI a Sinistra per la Puglia che in un comunicato congiunto chiedono maggiore trasparenza nella discussione dei procedimenti da adottare per l'acquisizione di cava Pontrelli.
"A tutti i cittadini sono ignote le motivazioni del rifiuto a proseguire con il procedimento espropriativo. Ignoti e sorprendenti elementi, sconosciuti a tutti noi, devono aver fatto cambiare opinione ai responsabili di Comune, Parco dell'Alta Murgia, Soprintendenza – si legge nella nota - Perché il Ministero, il Comune, la Soprintendenza ed il Parco dell'Alta Murgia hanno ritenuto di dover fare, in data 27 luglio 2015, un vistoso dietro-front, optando per l'acquisto diretto ad un prezzo (circa 750mila euro) quasi doppio rispetto a quello di stima? Il rappresentante del Ministero ritiene che tale scelta dipenda dalla sproporzione che c'è tra la stima delle aree da espropriare e la richiesta del proprietario (oltre otto milioni di euro). Ma da quando le pretese del privato sono idonee a sospendere l'interesse pubblico? L'esigenza di decidere quanto prima possibile viene posta a base di questa decisione. Ma qual è il progetto complessivo che si vuole realizzare, una volta acquisita la proprietà dell'area?" si legge nella nota nella quale si definiscono "pasticciate, pericolose, ambigue, confuse e più onerose per l'ente pubblico" eventuali soluzioni diverse dall'esproprio.
E anche in questo caso, l'imputato numero uno resta Cesare Veronico, l'ago della bilancia che ha fatto pendere il piattino sull'imminente acquisto della cava dei dinosauri.
"In questo scenario risulta incomprensibile la posizione del presidente del Parco, dottor Cesare Veronico, che sembra stagliarsi come la stella più lucente insieme al sindaco: sicuro di sé anche quando cambia repentinamente posizione e opinione, interessato solo ad apparire, indifferente alla qualità e alla trasparenza dell'azione amministrativa, disponibile a soluzioni irrituali e cospicui esborsi di risorse pubbliche ben poco compatibili con le finalità istituzionali dell'ente parco".
E proprio Veronico, sebbene solo sui social, sembra rispondere alle aspre polemiche sottolineando innanzitutto che "già nel 2013, il Ministero dei Beni Culturali si era pronunciato con una nota escludendo l'ipotesi dell'esproprio del sito" e di qui "l'Ente Parco ha offerto la sua disponibilità a intraprendere iniziative amministrative solo successivamente al pronunciamento della Città di Altamura e del suo Consiglio Comunale" .
Non da ultimo Veronico pone l'accento sulla necessità di avviare "un intervento in tempi brevi per la messa in sicurezza della paleosuperficie, da anni esposta a intemperie e fattori che potrebbero deteriorare l'intero sito in modo irreparabile. Tale intervento, da noi indicato come prioritario per la tutela di un bene di valore inestimabile, ha ricevuto risposta favorevole".
Nessuna polemica e nessuna volontà di favorire determinate procedure a discapito di altre anche perché come ribadisce in coda lo stesso presidente "qualunque decisione da parte dell'Ente Parco sarà soggetta al parere della Comunità del Parco e subordinata alla decisione del Consiglio Direttivo del Parco, attualmente in fase di nomina".
La vicenda comunque è tutt'altro che chiusa. A palazzo di città sono al vaglio della giunta tutti i documenti prodotti in questi anni. L'unica certezza è che entro Natale, l'amministrazione Forte intende chiudere l'affaire "Cava dei Dinosauri"