La città
Cava dei Dinosauri, qualcosa sta cambiando
Il botta e risposta tra Stacca e Ventricelli. Smaldone e Fiore: " La collettività dimostri la capacità di indignarsi"
Altamura - martedì 6 settembre 2011
16.14
È un dato di fatto: qualcosa sta cambiando. A seguito dell'iniziativa di un comitato cittadino che ha promosso su internet una petizione dal titolo "Restituiamo al mondo la Cava dei Dinosauri di Altamura" (sottoscrittori Bartolomeo Smaldone e Franco Fiore per Spiragli e Antonio Ferrante per Lab Magazine), la Cava Pontrelli è tornata ad essere argomento primo anche nei salotti politici. Se ne parla su molte testate giornalistiche nazionali, sollecitata l'opinione pubblica. Ora, dopo dodici anni dalla sua scoperta, è finalmente sotto i riflettori.
Abbiamo appreso attraverso documentazione la richiesta di accordo di programma per la valorizzazione della Cava da parte del rappresentante della srl La Valle dei Dinosauri, già Ecospi srl. Si richiede un grande volume edificatore in un'area di 50.000 metri quadrati.
Dalla questione, trascinata dal lontano 1999, ne è nato un botta e risposta tra il sindaco di Altamura Mario Stacca e il consigliere regionale Michele Ventricelli, a seguito dell'annuncio del sovraintendente ai Beni archeologici della Puglia, Antonio De Siena. Secondo il sovraintendente si arriverà all'esproprio della Valle dei Dinosauri entro la fine del 2011, "a patto di reperire i denari da versare al proprietario della Cava stessa". L'immediato esproprio era stato richiesto in una nota dal consigliere regionale di Sel, Michele Ventricelli, che, nella stessa, punta il dito contro l'amministrazione comunale altamurana, accusando nello specifico il sindaco Stacca di "immobilismo". Pronta la risposta del sindaco che ricorda che Ventricelli "ha attraversato tutti e 12 gli anni dalla scoperta sia da consigliere comunale che regionale, con compiti anche di responsabilità istituzionale, e quindi è stato il primo ad essere immobile".
Si evidenzia la posizione del Movimento cittadino Aria Fresca a voce di Enzo Colonna affinché sia la Regione ad attivarsi "ai sensi dell'art. 95, comma 2, del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, in calce la norma richiamata) per espropriare l'area, con l'avvertenza che: la paleo-superficie è già patrimonio pubblico e deve esserne garantita servitù di accesso a fini di salvaguardia, studio scientifico e promozione turistico-culturale; l'operazione avvenga in massima trasparenza, l'indennità di esproprio sia giusta ed equa, anche senza denaro, ma con il riconoscimento di diritti edificatori (sappiamo quanto le casse pubbliche siano in difficoltà!), purché non ci siano illecite super-valutazioni o dannose operazioni urbanistiche di dubbia utilità".
Si aggiunge un comunicato a firma di Bartolomeo Smaldone e Franco Fiore del movimento Spiragli: "Prendiamo atto, con soddisfazione che a partire dalla nostra iniziativa, si sia ridestato, attorno alla questione irrisolta della Cava dei Dinosauri, l'interesse collettivo e quello dei protagonisti deputati dalla legge a farsi carico di quello che è, insieme, un obbligo giuridico e morale. Ci auguriamo che anche per il futuro la collettività dimostri di essersi riappropriata, definitivamente, della capacità di indignarsi". Lo stesso Fiore sottolinea come l'iniziativa sia stata presentata da lui attraverso una petizione pubblica sottoscritta da un comitato cittadino, lontano da colorazioni o etichette politiche.
Abbiamo appreso attraverso documentazione la richiesta di accordo di programma per la valorizzazione della Cava da parte del rappresentante della srl La Valle dei Dinosauri, già Ecospi srl. Si richiede un grande volume edificatore in un'area di 50.000 metri quadrati.
Dalla questione, trascinata dal lontano 1999, ne è nato un botta e risposta tra il sindaco di Altamura Mario Stacca e il consigliere regionale Michele Ventricelli, a seguito dell'annuncio del sovraintendente ai Beni archeologici della Puglia, Antonio De Siena. Secondo il sovraintendente si arriverà all'esproprio della Valle dei Dinosauri entro la fine del 2011, "a patto di reperire i denari da versare al proprietario della Cava stessa". L'immediato esproprio era stato richiesto in una nota dal consigliere regionale di Sel, Michele Ventricelli, che, nella stessa, punta il dito contro l'amministrazione comunale altamurana, accusando nello specifico il sindaco Stacca di "immobilismo". Pronta la risposta del sindaco che ricorda che Ventricelli "ha attraversato tutti e 12 gli anni dalla scoperta sia da consigliere comunale che regionale, con compiti anche di responsabilità istituzionale, e quindi è stato il primo ad essere immobile".
Si evidenzia la posizione del Movimento cittadino Aria Fresca a voce di Enzo Colonna affinché sia la Regione ad attivarsi "ai sensi dell'art. 95, comma 2, del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, in calce la norma richiamata) per espropriare l'area, con l'avvertenza che: la paleo-superficie è già patrimonio pubblico e deve esserne garantita servitù di accesso a fini di salvaguardia, studio scientifico e promozione turistico-culturale; l'operazione avvenga in massima trasparenza, l'indennità di esproprio sia giusta ed equa, anche senza denaro, ma con il riconoscimento di diritti edificatori (sappiamo quanto le casse pubbliche siano in difficoltà!), purché non ci siano illecite super-valutazioni o dannose operazioni urbanistiche di dubbia utilità".
Si aggiunge un comunicato a firma di Bartolomeo Smaldone e Franco Fiore del movimento Spiragli: "Prendiamo atto, con soddisfazione che a partire dalla nostra iniziativa, si sia ridestato, attorno alla questione irrisolta della Cava dei Dinosauri, l'interesse collettivo e quello dei protagonisti deputati dalla legge a farsi carico di quello che è, insieme, un obbligo giuridico e morale. Ci auguriamo che anche per il futuro la collettività dimostri di essersi riappropriata, definitivamente, della capacità di indignarsi". Lo stesso Fiore sottolinea come l'iniziativa sia stata presentata da lui attraverso una petizione pubblica sottoscritta da un comitato cittadino, lontano da colorazioni o etichette politiche.