Territorio
Cartelle consorzio bonifica “Terre D’Apulia” annullate
Esulta la Cia Levante: “Vinti i ricorsi”
Altamura - martedì 6 agosto 2019
E' una prima vittoria degli agricoltori sul Consorzio di Bonifica "Terre D'Apulia". Questo è il commento della Cia Agricoltori Italiani di Puglia, all'esito dei ricorsi presentati, insieme alla Confconsumatori di Altamura, per conto degli agricoltori pugliesi contro il pagamento delle cartelle esattoriali emanate Consorzio di Bonifica "Terre D'Apulia", ritenute illegittime perché si richiedeva l'esborso di un contributo, a prescindere dal beneficio fondiario ottenuto.
Non si può pagare per un servizio del quale non si usufruisce: questa in sintesi la motivazione del ricorso che ha portato all'accoglimento dei primi reclami per l'annullamento delle cartelle del consorzio.
Una tesi da tempo sostenuta dall'associazione che tutela gli agricoltori, che non ha mai smesso di sostenere come, il malfunzionamento dell'ente di Bonifica, "sia fonte, per gli agricoltori, soltanto di disservizi e aggravio di costi", dando mandato ai propri legali di fare ricorso alla Commissione tributaria "per l'illegittimità di un balzello incostituzionale, perché non basato su un beneficio effettivamente usufruito"- sottolineano gli avvocati della Cia, spiegando come si tratti di "un tributo che, nei termini attuali, è semplicemente infondato poiché la sussistenza del beneficio (che deve essere specifico e diretto) deve essere provata necessariamente dal Consorzio che richiede il pagamento dei contributi consortili".
Dalla Cia Levante sono convinti che all'accoglimento di questi primi ricorsi, ne seguiranno presto altri, anche perché -secondo la confederazione italiana degli agricoltori-viene sancita l'illegittimità delle richieste dell'ente di Bonifica "Terre d'Apulia".
Non si può pagare per un servizio del quale non si usufruisce: questa in sintesi la motivazione del ricorso che ha portato all'accoglimento dei primi reclami per l'annullamento delle cartelle del consorzio.
Una tesi da tempo sostenuta dall'associazione che tutela gli agricoltori, che non ha mai smesso di sostenere come, il malfunzionamento dell'ente di Bonifica, "sia fonte, per gli agricoltori, soltanto di disservizi e aggravio di costi", dando mandato ai propri legali di fare ricorso alla Commissione tributaria "per l'illegittimità di un balzello incostituzionale, perché non basato su un beneficio effettivamente usufruito"- sottolineano gli avvocati della Cia, spiegando come si tratti di "un tributo che, nei termini attuali, è semplicemente infondato poiché la sussistenza del beneficio (che deve essere specifico e diretto) deve essere provata necessariamente dal Consorzio che richiede il pagamento dei contributi consortili".
Dalla Cia Levante sono convinti che all'accoglimento di questi primi ricorsi, ne seguiranno presto altri, anche perché -secondo la confederazione italiana degli agricoltori-viene sancita l'illegittimità delle richieste dell'ente di Bonifica "Terre d'Apulia".