Tir nella zona industriale
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Economia

Caro carburanti, settimana decisiva per l'autotrasporto

Settore pronto di nuovo a fermarsi

Nessun passo avanti per il settore dell'autotrasporto privato, in difficoltà per il caro-carburanti. Questa è una settimana importante. Gli autotrasportatori sono pronti nuovamente a fermarsi, anche senza fare plateali proteste, perché i costi sono insostenibili.

Per ora la commissione di garanzia per gli scioperi ha bloccato l'iniziativa di un fermo collettivo che era inizialmente prevista a partire dal 19, per evitare l'interruzione delle forniture e del trasporto merci. Ma non è escluso che gli autotrasportatori si fermino se dal Governo, particolarmente dal tavolo presso il Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili, non arriveranno le risposte attese. La principale è la riduzione del prezzo su cui, oltre all'immotivato aumento, pesano le accise statali.

Il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani ha affermato che l'aumento del prezzo dei carburanti è "una colossale truffa". Si attendono gli interventi risolutivi perché, per ora, i trasporti privati sono in perdita economica e non è conveniente viaggiare. A gennaio il costo del gasolio era 1,5 circa al litro. L'altro ieri è arrivato a 2,3. Ciò comporta un aumento del 50 per cento. Moltiplicato per un pieno di un grande automezzo significa dover sborsare diverse centinaia di euro in più.

Ad Altamura finora l'autotrasporto si è fermato dal 21 al 25 febbraio. Se la situazione non cambia, potrebbe essere essere ripetuto il blocco.
  • Aumento spese di gestione
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