Scuola e Lavoro
Buona Scuola, Pisicchio: "Attivare tavolo con parlamentari e sindacati"
La nota del presidente della VI Commissione Scuola nonché consigliere regionale de "La Puglia con Emiliano"
Altamura - domenica 28 agosto 2016
"Occorre tenere alta l'attenzione perché ormai il primo settembre è alle porte e moltissimi nostri docenti dovranno emigrare in altre regioni italiane. Per questo è necessario convocare subito un tavolo con i parlamentari pugliesi e con tutte le sigle sindacali per verificare la possibilità di migliorare la legge". Lo ha dichiarato il presidente della VI Commissione Scuola e consigliere regionale de "La Puglia con Emiliano", Alfonso Pisicchio, che nella mattinata di Venerdì 26 Agosto ha nuovamente incontrato i docenti pugliesi neoassunti con la "Buona Scuola". Una delegazione di "nastrini rossi" - ormai simbolo della mobilitazione - ha infatti manifestato davanti alla sede dell'Ufficio Scolastico Regionale.
"Adesso - ha spiegato Pisicchio - siamo in una fase delicata che tra deroghe e assegnazioni rischia di vanificare le legittime richieste dei nostri docenti pugliesi. Molti saranno costretti a sostenere costi elevati per i trasferimenti verso il Centro e il Nord Italia a fronte di retribuzioni non adeguate. Dobbiamo evitare questo depauperamento sociale che mina tantissime famiglie e che impoverisce la nostra regione. Stiamo parlando di docenti altamente specializzati che a causa di un algoritmo devono rinunciare a una cattedra nella propria terra dopo anni di sacrifici e di precariato".
"Noi come istituzioni - ha concluso Pisicchio - abbiamo il dovere di non lasciarli soli".
"Adesso - ha spiegato Pisicchio - siamo in una fase delicata che tra deroghe e assegnazioni rischia di vanificare le legittime richieste dei nostri docenti pugliesi. Molti saranno costretti a sostenere costi elevati per i trasferimenti verso il Centro e il Nord Italia a fronte di retribuzioni non adeguate. Dobbiamo evitare questo depauperamento sociale che mina tantissime famiglie e che impoverisce la nostra regione. Stiamo parlando di docenti altamente specializzati che a causa di un algoritmo devono rinunciare a una cattedra nella propria terra dopo anni di sacrifici e di precariato".
"Noi come istituzioni - ha concluso Pisicchio - abbiamo il dovere di non lasciarli soli".