Politica
"Bolkestein, due pesi e due misure"
La nota del Consigliere regionale Mario Conca (M5S)
Altamura - giovedì 25 agosto 2016
Il Consigliere regionale Mario Conca (M5S) ha reso manifesto nei giorni scorsi il proprio disappunto per l'approvazione della Giunta regionale del terzo documento di indirizzo ai Comuni per gli adempimenti imposti dalla "Direttiva Bolkestein" riguardanti i mercati e le fiere su suolo pubblico.
Si legge nella nota: "Qualche giorno fa ho letto che l'assessora Loredana Capone, prima della pausa estiva, ha portato in Giunta il terzo provvedimento che di fatto dà il via alla messa a bando delle licenze degli ambulanti passando la palla ai Comuni. Mi fa specie constatare, come da una parte il governo Emiliano sia stato consequenziale nel recepire una ingiusta legge dello Stato e dall'altra non abbia inteso dare seguito alla nostra mozione approvata un paio di mesi fa all'unanimità in Consiglio regionale e tesa a stralciare definitivamente il commercio ambulante dalla direttiva Bolkestein. Dagli amministratori regionali mi aspettavo un impegno concreto da profondere in conferenza Stato - Regioni e presso il Governo centrale, al fine di tutelare i circa 20 mila ambulanti pugliesi, che con l'indotto solo in Puglia conta 150.000 persone, che dal maggio 2017 non saranno più con certezza titolari di un'autorizzazione, mettendo a rischio, nel medio e lungo periodo, la continuità dei mercati rionali. A che serve impegnare la Giunta in Consiglio se poi agite noncuranti delle proteste di una categoria? Sbaglia l'assessora Capone quando ritiene che l'anzianità di servizio e la messa a gara dei posteggi preserveranno la funzione sociale e il diritto acquisito dei mercatali, perché le basterà vedere i tabulati di un singolo comune per comprendere che hanno quasi tutti la stessa anzianità, dato che l'iscrizione alla Camera di Commercio non è un criterio attendibile. Infatti, con la stessa iscrizione al REA, molte società nate tanti anni fa con altri scopi sociali e solo negli ultimi anni affacciatesi al commercio ambulante, possono vantare gli stessi diritti di chi si è tramandato il posteggio per generazioni. Negli anni poi, molti Comuni hanno spostato le aree mercatali azzerando in pratica l'anzianità di posteggio, come è successo a Grumo Appula e a Gravina ad esempio. L'assessora non immagina, inoltre, quanto sarà complicato per i Comuni, che non hanno personale a sufficienza, mettere a gara singolarmente ogni posteggio. Sarà il caos e si creeranno contenziosi, ritardi, ricorsi e incertezze che demotiveranno gli addetti. Fermatevi finché siete in tempo, perché il rischio che avvenga quello che è già successo a Casamassima, dove si è lasciato morire il mercato a vantaggio della grande distribuzione organizzata, è più che concreto. La stragrande maggioranza dei Comuni pugliesi - puntualizza il Consigliere pentastellato - è fatta di piccoli centri, dove il mercato assolve a una funzione sociale portando settimanalmente e a prezzi contenuti i diversi settori merceologici che altrimenti sarebbero preclusi alle massaie che non hanno la possibilità di muoversi verso la GDO. Andate a spiegare al governo Renzi, che la tradizione mercatale italiana non può essere paragonata a quella degli altri Stati europei, è sui generis e per questo va preservata e tramandata. Siamo ancora in tempo e il 28 settembre glielo andremo a gridare a Roma direttamente nelle orecchie!"
Si legge nella nota: "Qualche giorno fa ho letto che l'assessora Loredana Capone, prima della pausa estiva, ha portato in Giunta il terzo provvedimento che di fatto dà il via alla messa a bando delle licenze degli ambulanti passando la palla ai Comuni. Mi fa specie constatare, come da una parte il governo Emiliano sia stato consequenziale nel recepire una ingiusta legge dello Stato e dall'altra non abbia inteso dare seguito alla nostra mozione approvata un paio di mesi fa all'unanimità in Consiglio regionale e tesa a stralciare definitivamente il commercio ambulante dalla direttiva Bolkestein. Dagli amministratori regionali mi aspettavo un impegno concreto da profondere in conferenza Stato - Regioni e presso il Governo centrale, al fine di tutelare i circa 20 mila ambulanti pugliesi, che con l'indotto solo in Puglia conta 150.000 persone, che dal maggio 2017 non saranno più con certezza titolari di un'autorizzazione, mettendo a rischio, nel medio e lungo periodo, la continuità dei mercati rionali. A che serve impegnare la Giunta in Consiglio se poi agite noncuranti delle proteste di una categoria? Sbaglia l'assessora Capone quando ritiene che l'anzianità di servizio e la messa a gara dei posteggi preserveranno la funzione sociale e il diritto acquisito dei mercatali, perché le basterà vedere i tabulati di un singolo comune per comprendere che hanno quasi tutti la stessa anzianità, dato che l'iscrizione alla Camera di Commercio non è un criterio attendibile. Infatti, con la stessa iscrizione al REA, molte società nate tanti anni fa con altri scopi sociali e solo negli ultimi anni affacciatesi al commercio ambulante, possono vantare gli stessi diritti di chi si è tramandato il posteggio per generazioni. Negli anni poi, molti Comuni hanno spostato le aree mercatali azzerando in pratica l'anzianità di posteggio, come è successo a Grumo Appula e a Gravina ad esempio. L'assessora non immagina, inoltre, quanto sarà complicato per i Comuni, che non hanno personale a sufficienza, mettere a gara singolarmente ogni posteggio. Sarà il caos e si creeranno contenziosi, ritardi, ricorsi e incertezze che demotiveranno gli addetti. Fermatevi finché siete in tempo, perché il rischio che avvenga quello che è già successo a Casamassima, dove si è lasciato morire il mercato a vantaggio della grande distribuzione organizzata, è più che concreto. La stragrande maggioranza dei Comuni pugliesi - puntualizza il Consigliere pentastellato - è fatta di piccoli centri, dove il mercato assolve a una funzione sociale portando settimanalmente e a prezzi contenuti i diversi settori merceologici che altrimenti sarebbero preclusi alle massaie che non hanno la possibilità di muoversi verso la GDO. Andate a spiegare al governo Renzi, che la tradizione mercatale italiana non può essere paragonata a quella degli altri Stati europei, è sui generis e per questo va preservata e tramandata. Siamo ancora in tempo e il 28 settembre glielo andremo a gridare a Roma direttamente nelle orecchie!"