Politica
Beni culturali e beni comuni, un dialogo a più voci
In "Agorateca". A confronto le migliori esperienze pugliesi
Altamura - giovedì 14 novembre 2019
19.31
Beni culturali e beni comuni sono al centro di un dialogo tra figure istituzionali ed esperti di settore in programma oggi alle ore 18.30, presso l'Agorateca, la Biblioteca di Comunità della Scuola "Tommaso Fiore" di Altamura.
A confrontarsi sulla natura di questi beni, sulla loro regolamentazione e valorizzazione, su funzioni e forme di gestione, saranno Roberto Covolo (assessore alle politiche giovanili del Comune di Brindisi), Michele Cornacchia (assessore alle politiche giovanili del Comune di Altamura), Antonio Lombardo (funzionario della Sezione "Valorizzazione Territoriale" della Regione Puglia e responsabile delle sub azioni 6.7 del POR Puglia 2014/2020, "Interventi per la valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale") e Marco Ranieri (consulente dell'Agenzia Regione per la Tecnologia e l'Innovazione ed esperto in materia di politiche giovanili). Coordina il consigliere regionale Enzo Colonna, promotore dell'iniziativa. "Considero questo un tema di cruciale importanza per immaginare e praticare attorno ai beni culturali e a quelli pubblici nuovi modelli di progresso culturale ed economico, di welfare urbano e per attivare processi di costruzione di comunità", afferma.
Vengono incrociati vari temi con un unico filo conduttore: riuso collettivo di spazi pubblici abbandonati e le misure regionali "Luoghi Comuni", "Biblioteche di Comunità", "Luoghi Identitari" e "Luoghi della Memoria".
"Si tratta di una sfida difficile - dice ancora Colonna - ma entusiasmante, che coinvolge, in particolare, gli enti locali e, più in generale, le amministrazioni pubbliche chiamate a confrontarsi, da un lato, con la complessità e varietà delle procedure per l'affidamento e la gestione di questi beni (concessione, appalto di servizi, affidamento diretto, partenariato pubblico-privato, sponsorizzazioni, co-progettazione) che vanno individuate, di volta in volta, tenendo conto della specificità dei beni stessi, della loro vocazione e della funzione sociale e collettiva che devono svolgere, e, dall'altro, con la necessità di offrire servizi alla comunità sviluppando progetti in grado anche di valorizzare il patrimonio pubblico immobiliare abbandonato o sottoutilizzato".
A confrontarsi sulla natura di questi beni, sulla loro regolamentazione e valorizzazione, su funzioni e forme di gestione, saranno Roberto Covolo (assessore alle politiche giovanili del Comune di Brindisi), Michele Cornacchia (assessore alle politiche giovanili del Comune di Altamura), Antonio Lombardo (funzionario della Sezione "Valorizzazione Territoriale" della Regione Puglia e responsabile delle sub azioni 6.7 del POR Puglia 2014/2020, "Interventi per la valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale") e Marco Ranieri (consulente dell'Agenzia Regione per la Tecnologia e l'Innovazione ed esperto in materia di politiche giovanili). Coordina il consigliere regionale Enzo Colonna, promotore dell'iniziativa. "Considero questo un tema di cruciale importanza per immaginare e praticare attorno ai beni culturali e a quelli pubblici nuovi modelli di progresso culturale ed economico, di welfare urbano e per attivare processi di costruzione di comunità", afferma.
Vengono incrociati vari temi con un unico filo conduttore: riuso collettivo di spazi pubblici abbandonati e le misure regionali "Luoghi Comuni", "Biblioteche di Comunità", "Luoghi Identitari" e "Luoghi della Memoria".
"Si tratta di una sfida difficile - dice ancora Colonna - ma entusiasmante, che coinvolge, in particolare, gli enti locali e, più in generale, le amministrazioni pubbliche chiamate a confrontarsi, da un lato, con la complessità e varietà delle procedure per l'affidamento e la gestione di questi beni (concessione, appalto di servizi, affidamento diretto, partenariato pubblico-privato, sponsorizzazioni, co-progettazione) che vanno individuate, di volta in volta, tenendo conto della specificità dei beni stessi, della loro vocazione e della funzione sociale e collettiva che devono svolgere, e, dall'altro, con la necessità di offrire servizi alla comunità sviluppando progetti in grado anche di valorizzare il patrimonio pubblico immobiliare abbandonato o sottoutilizzato".