Cronaca
Bancarotta fraudolenta, due imprenditori altamurani arrestati
In manette i responsabili di una impresa di costruzioni dichiarata fallita nel 2014
Altamura - venerdì 1 luglio 2016
13.14
Avrebbero distratto beni aziendali per 3 milioni di euro portando la società al fallimento.
Con queste accuse i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Bari hanno arrestato due imprenditori altamurani a cui sono contestati i reati di bancarotta fraudolenta, patrimoniale, documentale e preferenziale.
Da questa mattina sono sottoposti al regime degli arresti domiciliari Erasmo e MIchele Di Leo rispettivamente il rappresentante legale e l' amministratore di fatto della società 'Costruzioni Dileo Srl' di Altamura, operante nel settore della produzione di calcestruzzo e costruzione edifici, dichiarata fallita nell'aprile 2014.
Secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa, l'Ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata emessa dal gip del Tribunale di Bari Alessandra Piliego su richiesta della Procura della Repubblica. Nell'indagine dei finanzieri del Gruppo Tutela Mercato Capitali sono indagate a piede libero altre quattro persone, ex amministratori della società, accusate in concorso degli stessi reati.
Con queste accuse i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Bari hanno arrestato due imprenditori altamurani a cui sono contestati i reati di bancarotta fraudolenta, patrimoniale, documentale e preferenziale.
Da questa mattina sono sottoposti al regime degli arresti domiciliari Erasmo e MIchele Di Leo rispettivamente il rappresentante legale e l' amministratore di fatto della società 'Costruzioni Dileo Srl' di Altamura, operante nel settore della produzione di calcestruzzo e costruzione edifici, dichiarata fallita nell'aprile 2014.
Secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa, l'Ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata emessa dal gip del Tribunale di Bari Alessandra Piliego su richiesta della Procura della Repubblica. Nell'indagine dei finanzieri del Gruppo Tutela Mercato Capitali sono indagate a piede libero altre quattro persone, ex amministratori della società, accusate in concorso degli stessi reati.