Politica
Bagarre in Forza Italia, Lagonigro: "Nessuna replica a mio intervento"
"Resto nel partito, il capogruppo dovrebbe andarsene"
Altamura - venerdì 3 ottobre 2014
09.00
"Non sono fuori dal partito, semmai il mio capogruppo dovrebbe andarsene".
Il giorno dopo il clamoroso voto contrario sui provvedimenti urgenti approvati in consiglio, Nunzio Lagonigro, esponente storico di Forza Italia cittadina, ci tiene a ribadire la sua posizione: netta contrarietà alla politica economica dell'amministrazione, ma ferma volontà di restare nel partito di riferimento. La lista dei "ribelli" di centrodestra, insomma, si allunga, anche se il consigliere forzista circoscrive per il momento il suo dissenso alla singola questione dei tributi comunali.
Un no ai provvedimenti sulla Tari, precisa il consigliere dissidente, motivato nel merito: "In un periodo di recessione come quello che stiamo vivendo, mentre si aumentano i tributi, è mancato il coraggio di adottare la linea dura verso la spesa corrente, di effettuare tagli contro gli sprechi". In particolare, Lagonigro punta il dito contro i premi di produzione ai dipendenti comunali: "A cosa sono dovuti – incalza - visto che l'ufficio tecnico non autorizza i progetti, la questione della pubblicità comunale è ferma?"
La polemica, però, è soprattutto politica e interna a Forza Italia, in primis verso il capogruppo Pasquale Giorgio: "Il mio – spiega Lagonigro – è stato un voto contro l'assenza o l'indifferenza del partito nelle dinamiche amministrative. Il capogruppo non ha avuto nulla da dire nonostante la mia dichiarazione. Nel momento in cui un consigliere, l'ultimo rimasto con un ideale di partito, dissente da una linea che ormai è più privata che pubblica, non ha ritenuto di fare un intervento di replica. Mi sembra che abbia vinto un concorso come assessore per cinque anni, non ha dato nulla al partito".
Mentre Lagonigro, comunque, assicura sulla sua appartenenza politica ("Rappresento l'anima storica di Forza Italia, ne faccio parte più di prima") l'opposizione di centrodestra al governo cittadino di centrodestra, in questo ultimo scorcio di consiliatura, sembra più forte di prima…
Il giorno dopo il clamoroso voto contrario sui provvedimenti urgenti approvati in consiglio, Nunzio Lagonigro, esponente storico di Forza Italia cittadina, ci tiene a ribadire la sua posizione: netta contrarietà alla politica economica dell'amministrazione, ma ferma volontà di restare nel partito di riferimento. La lista dei "ribelli" di centrodestra, insomma, si allunga, anche se il consigliere forzista circoscrive per il momento il suo dissenso alla singola questione dei tributi comunali.
Un no ai provvedimenti sulla Tari, precisa il consigliere dissidente, motivato nel merito: "In un periodo di recessione come quello che stiamo vivendo, mentre si aumentano i tributi, è mancato il coraggio di adottare la linea dura verso la spesa corrente, di effettuare tagli contro gli sprechi". In particolare, Lagonigro punta il dito contro i premi di produzione ai dipendenti comunali: "A cosa sono dovuti – incalza - visto che l'ufficio tecnico non autorizza i progetti, la questione della pubblicità comunale è ferma?"
La polemica, però, è soprattutto politica e interna a Forza Italia, in primis verso il capogruppo Pasquale Giorgio: "Il mio – spiega Lagonigro – è stato un voto contro l'assenza o l'indifferenza del partito nelle dinamiche amministrative. Il capogruppo non ha avuto nulla da dire nonostante la mia dichiarazione. Nel momento in cui un consigliere, l'ultimo rimasto con un ideale di partito, dissente da una linea che ormai è più privata che pubblica, non ha ritenuto di fare un intervento di replica. Mi sembra che abbia vinto un concorso come assessore per cinque anni, non ha dato nulla al partito".
Mentre Lagonigro, comunque, assicura sulla sua appartenenza politica ("Rappresento l'anima storica di Forza Italia, ne faccio parte più di prima") l'opposizione di centrodestra al governo cittadino di centrodestra, in questo ultimo scorcio di consiliatura, sembra più forte di prima…