Palazzo di città
Attentato largo Nitti, il Comune parte civile nel processo
Il dibattimento avrà inizio il prossimo 15 dicembre
Altamura - mercoledì 21 ottobre 2015
Inizierà il prossimo 15 dicembre il processo contro il mandante e gli esecutori della strage di largo Nitti.
Come annunciato all'indomani della morte di Domenico Martimucci, il Comune di Altamura si costituirà parte civile nel procedimento penale che vede tra gli imputati Mario D'ambrosio, ritenuto il mandante dell'attentato, Savino Berardi, 25enne di Altamura, considerato l'esecutore materiale del gesto e altri due incensurati altamurani.
La decisione è arrivata dopo che anche il Gip del Tribunale di bari ha riconosciuto la brutalità del gesto.
"In detto provvedimento, - si legge nella delibera di giunta - nelle motivazioni, il GIP sottolineava che l'azione delittuosa era finalizzata a consentire l'acquisizione violenta del controllo ad Altamura di tutte le attività illecite correlate alla pratica del gioco d'azzardo, in considerazione delle modalità plateali dell'azione illecita, volta a provocare allarme sociale, attribuendo evidenza pubblica all'azione delittuosa e rafforzando il messaggio omertoso a chi doveva intenderlo; in tal modo si conseguiva un effetto intimidatorio amplificato che consentiva di associare al risultato immediato (individuabile nella eliminazione di un antagonista nella gestione del gioco d'azzardo) il moltiplicatore derivante dalla condizione di generalizzato assoggettamento che, in questo modo, veniva imposta, in Altamura, a tutti gli utenti del gioco d'azzardo".
Una prova di forza della malavita organizzata contro possibili competitori che ha colpito a morte l'intera comunità e contro cui la città intera si è levata poche ore dopo l'attentato.
Ora la giunta ritiene di "fare quadrato per isolare le dinamiche del terrore e per emarginare chi, mediante violenza e vili atti intimidazioni, intende minare le pratiche degne di una società civile, cagionando danni gravissimi quali quelli della perdita di un onesto giovane componente della comunità altamurana e dei danni permanenti fisici e morali riportati da altri sfortunati giovani innocenti, oltre che della diffusione della cultura della paura e dell'illegalità quale forma ordinaria di controllo".
L'incarico è stato affidato all'avvocato Giovanni Moramarco che presumibilmente, stando anche a quanto dichiarato dal sindaco Forte ad Altamuralife, altre al danno morale per la città di Altamura punterà a far riconoscere un risarcimento economico.
Come annunciato all'indomani della morte di Domenico Martimucci, il Comune di Altamura si costituirà parte civile nel procedimento penale che vede tra gli imputati Mario D'ambrosio, ritenuto il mandante dell'attentato, Savino Berardi, 25enne di Altamura, considerato l'esecutore materiale del gesto e altri due incensurati altamurani.
La decisione è arrivata dopo che anche il Gip del Tribunale di bari ha riconosciuto la brutalità del gesto.
"In detto provvedimento, - si legge nella delibera di giunta - nelle motivazioni, il GIP sottolineava che l'azione delittuosa era finalizzata a consentire l'acquisizione violenta del controllo ad Altamura di tutte le attività illecite correlate alla pratica del gioco d'azzardo, in considerazione delle modalità plateali dell'azione illecita, volta a provocare allarme sociale, attribuendo evidenza pubblica all'azione delittuosa e rafforzando il messaggio omertoso a chi doveva intenderlo; in tal modo si conseguiva un effetto intimidatorio amplificato che consentiva di associare al risultato immediato (individuabile nella eliminazione di un antagonista nella gestione del gioco d'azzardo) il moltiplicatore derivante dalla condizione di generalizzato assoggettamento che, in questo modo, veniva imposta, in Altamura, a tutti gli utenti del gioco d'azzardo".
Una prova di forza della malavita organizzata contro possibili competitori che ha colpito a morte l'intera comunità e contro cui la città intera si è levata poche ore dopo l'attentato.
Ora la giunta ritiene di "fare quadrato per isolare le dinamiche del terrore e per emarginare chi, mediante violenza e vili atti intimidazioni, intende minare le pratiche degne di una società civile, cagionando danni gravissimi quali quelli della perdita di un onesto giovane componente della comunità altamurana e dei danni permanenti fisici e morali riportati da altri sfortunati giovani innocenti, oltre che della diffusione della cultura della paura e dell'illegalità quale forma ordinaria di controllo".
L'incarico è stato affidato all'avvocato Giovanni Moramarco che presumibilmente, stando anche a quanto dichiarato dal sindaco Forte ad Altamuralife, altre al danno morale per la città di Altamura punterà a far riconoscere un risarcimento economico.