Territorio
Assistenza di riabilitazione, assemblea dei "genitori speciali"
C'è paura per la continuità dei trattamenti e si teme di dover spostare i bambini altrove. La Asl risponde
Altamura - sabato 15 febbraio 2020
17.42
"Siamo nel panico". E' un coro di preoccupazioni quello che si leva nell'area murgiana (Altamura, Gravina, Santeramo) dalle famiglie di bambini in assistenza di riabilitazione dopo le ultime disposizioni della Regione Puglia. Stasera, alle ore 19.30, presso la chiesa "Maria Madre della Chiesa" si terrà un'assemblea.
A creare scompiglio è il regolamento regionale 22 del novembre 2019, divenuto efficace a tutti gli effetti, con cui si definiscono le modalità di accesso al percorso riabilitativo ambulatoriale. In sintesi, non verranno "liquidate" le prestazioni rese fuori regione ai residenti nel territorio di competenza della Asl di Bari, se non adeguatamente motivate. Invece attualmente i percorsi riabilitativi avvengono in due centri di Matera, in assenza di altre strutture vicine e per la mancanza di specialisti in numero adeguato presso le strutture pubbliche della Asl.
L'assemblea di stasera si preannuncia molto partecipata. Le tante voci diventano una sola con l'associazione "Genitori speciali". "Si possono lasciare le famiglie senza alternative in balia di lunghe liste d'attesa per visite o per progetti, sapendo di non avere nel proprio distretto terapisti? Si può decidere del futuro di un bimbo affetto da una qualsiasi patologia senza preoccuparsi di una continuità terapeutica?", questi sono gli interrogativi.
Ma, nonostante questi impegni, le preoccupazioni sono ancora molto forti. I genitori conoscono le carenze del distretto locale: numero insufficiente di terapisti e tempi di attesa troppo lunghi, di mesi e mesi, quando fra qualche settimana iniziano a scadere i piani riabilitativi individuali. Se non si potrà fare riferimento ai centri di Matera, probabilmente si dovrà fare capo a strutture molto più distanti nelle vicinanze di Bari. Ma, oltre alla distanza, mette i brividi il fatto di dover spostare i bambini da una parte all'altra, con il timore di ripercussioni negative sui percorsi riabilitativi.
La protesta è arrivata ai "piani alti". La Asl ha fatto un comunicato con l'obiettivo di tranquillizzare: "I programmi di riabilitazione ambulatoriale per i pazienti disabili adulti e minori (ex art. 26 l. 833/1978) residenti ad Altamura e a Santeramo che attualmente sono in terapia presso i centri della Basilicata saranno assicurati senza interruzioni. E' quanto ribadito dalla Direzione generale della ASL di Bari che oggi - attraverso una lettera inviata alle società che gestiscono i centri di Riabilitazione lucani – ha rimarcato la necessità di dare continuità al servizio senza creare disagi né difficoltà alle famiglie interessate.
Tutti i cicli di riabilitazione in corso non subiranno dunque alcuno stop. Già dalla prossima settimana i pazienti saranno convocati da operatori e medici della ASL per la rivalutazione del piano riabilitativo evitando così il ricorso al CUP".
Non resta che sperare in un esito positivo, nell'interesse dei bambini.
A creare scompiglio è il regolamento regionale 22 del novembre 2019, divenuto efficace a tutti gli effetti, con cui si definiscono le modalità di accesso al percorso riabilitativo ambulatoriale. In sintesi, non verranno "liquidate" le prestazioni rese fuori regione ai residenti nel territorio di competenza della Asl di Bari, se non adeguatamente motivate. Invece attualmente i percorsi riabilitativi avvengono in due centri di Matera, in assenza di altre strutture vicine e per la mancanza di specialisti in numero adeguato presso le strutture pubbliche della Asl.
L'assemblea di stasera si preannuncia molto partecipata. Le tante voci diventano una sola con l'associazione "Genitori speciali". "Si possono lasciare le famiglie senza alternative in balia di lunghe liste d'attesa per visite o per progetti, sapendo di non avere nel proprio distretto terapisti? Si può decidere del futuro di un bimbo affetto da una qualsiasi patologia senza preoccuparsi di una continuità terapeutica?", questi sono gli interrogativi.
Ma, nonostante questi impegni, le preoccupazioni sono ancora molto forti. I genitori conoscono le carenze del distretto locale: numero insufficiente di terapisti e tempi di attesa troppo lunghi, di mesi e mesi, quando fra qualche settimana iniziano a scadere i piani riabilitativi individuali. Se non si potrà fare riferimento ai centri di Matera, probabilmente si dovrà fare capo a strutture molto più distanti nelle vicinanze di Bari. Ma, oltre alla distanza, mette i brividi il fatto di dover spostare i bambini da una parte all'altra, con il timore di ripercussioni negative sui percorsi riabilitativi.
La protesta è arrivata ai "piani alti". La Asl ha fatto un comunicato con l'obiettivo di tranquillizzare: "I programmi di riabilitazione ambulatoriale per i pazienti disabili adulti e minori (ex art. 26 l. 833/1978) residenti ad Altamura e a Santeramo che attualmente sono in terapia presso i centri della Basilicata saranno assicurati senza interruzioni. E' quanto ribadito dalla Direzione generale della ASL di Bari che oggi - attraverso una lettera inviata alle società che gestiscono i centri di Riabilitazione lucani – ha rimarcato la necessità di dare continuità al servizio senza creare disagi né difficoltà alle famiglie interessate.
Tutti i cicli di riabilitazione in corso non subiranno dunque alcuno stop. Già dalla prossima settimana i pazienti saranno convocati da operatori e medici della ASL per la rivalutazione del piano riabilitativo evitando così il ricorso al CUP".
Non resta che sperare in un esito positivo, nell'interesse dei bambini.