Cronaca
Arresti domiciliari per Lea Cosentino, ex direttore generale della Asl di Bari
Nell’inchiesta, la nomina del dottor Nettis a primario del reparto altamurano di allergologia
Altamura - venerdì 15 gennaio 2010
22.00
Arresti domiciliari per l'avvocato Lea Cosentino, ex direttore generale della Asl di Bari, nell'ambito di un'indagine sulla sanità condotta dalla Procura della Repubblica del capoluogo pugliese. Lo scorso 14 gennaio, i Carabinieri della Sezione di P.G. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari ed i militari della Guardia di Finanza, Nucleo Polizia Tributaria di Bari, hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP di Bari nei confronti di otto persone, tra cui la stessa Cosentino. Nell'inchiesta, la nomina, poi sfumata, del dottor Eustachio Nettis a primario del reparto di allergologia e immunologia clinica dell'ospedale di Altamura.
È il 15 novembre 2007 quando Nettis dice ad un suo collaboratore di essere preoccupato per il ricorso contro il concorso presentato dalla dott.ssa Mariateresa Ventura. Una microspia registra tutto. Con deliberazione n. 890 dell'1/10/2004, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia del 28/10/04 e sulla Gazzetta Ufficiale del 15/02/2005, l'Azienda U.S.L. Ba/3 aveva indetto una selezione pubblica per il conferimento dell'incarico quinquennale di direttore medico della struttura di Allergologia e Immunologia Clinica presso l'Ospedale di Altamura. La dott.ssa Ventura, una delle candidate, si rivolse al giudice del lavoro per contestare i lavori della commissione, sostenendo che i commissari non avevano effettuato il confronto tra i candidati previsto dalla nuova legge regionale. Venne, quindi, convocata la commissione per rifare le valutazioni. Questo accade a novembre 2008. A detta della Procura, durante la seconda riconvocazione sarebbero stati falsificati dei documenti. Una delle accuse che pendono sulla Cosentino è, appunto, quella di aver falsificato l'intera procedura di selezione del Dirigente Medico della Struttura di Allergologia e Immunologia Clinica dell'ospedale di Altamura al fine di ottenere la nomina a primario del Nettis, prescindendo totalmente da ogni valutazione di merito secondo le procedure di legge.
Oltre all'ex direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino, 42 anni, originaria di Ruvo di Puglia (Bari), ai domiciliari sono finite altre cinque persone. Tra queste Eustachio Nettis, 53 anni, di Bari, medico in servizio presso l'unità operativa di Allergologia del Policlinico di Bari.
Obbligo di dimora a Gravina in Puglia (Bari) per Vito Modesto Mastrangelo, 63 anni, di Binetto, funzionario della Asl di Altamura.
Il nome di Lea Cosentino comparve in alcune indagini già la scorsa estate. Questo è stato il motivo della destituzione dalla sua carica dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
A difendere la Cosentino, l'avvocato Francesca Conte, che "'ribadisce con fermezza la totale estraneità della propria assistita ai fatti contestati", evidenziando ''le proprie personali perplessità in merito alle ritenute esigenze cautelari rispetto a reati asseritamente legati al ruolo di dirigente Asl dell'avvocato Cosentino, ruolo che ella non svolge da oltre 6 mesi ed anche tenuto conto dei comportamenti processuali collaborativi e leali sempre tenuti dall'avvocato Cosentino, comportamenti, evidentemente, non adeguatamente tenuti in considerazione''.
Oltre all'ex direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino, 42 anni, originaria di Ruvo di Puglia (Bari), ai domiciliari sono finite altre cinque persone. Tra queste Eustachio Nettis, 53 anni, di Bari, medico in servizio presso l'unità operativa di Allergologia del Policlinico di Bari.
Obbligo di dimora a Gravina in Puglia (Bari) per Vito Modesto Mastrangelo, 63 anni, di Binetto, funzionario della Asl di Altamura.
Il nome di Lea Cosentino comparve in alcune indagini già la scorsa estate. Questo è stato il motivo della destituzione dalla sua carica dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
A difendere la Cosentino, l'avvocato Francesca Conte, che "'ribadisce con fermezza la totale estraneità della propria assistita ai fatti contestati", evidenziando ''le proprie personali perplessità in merito alle ritenute esigenze cautelari rispetto a reati asseritamente legati al ruolo di dirigente Asl dell'avvocato Cosentino, ruolo che ella non svolge da oltre 6 mesi ed anche tenuto conto dei comportamenti processuali collaborativi e leali sempre tenuti dall'avvocato Cosentino, comportamenti, evidentemente, non adeguatamente tenuti in considerazione''.