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Editoriale

Aria di tempesta al Palazzo Comunale

I disordini sotto gli occhi di tutti. A farne le spese i cittadini

Altamura sotto i riflettori, ma non sotto le stelle. Si parla del paese murgiano in articoli di testate nazionali. Nessun premio, nessun lustro, nessun merito. Purtroppo. Un titolo come "Gli affari sporchi di Altamura e i legami con la 'ndrangheta" sull'Unità dello scorso 4 marzo 2011, a firma di Ivan Cimmarusti, ci lascia con grande sgomento. Si legge di un maxi-incartamento che contiene dichiarazioni di Vincenzo Laterza, uomo del clan di Bartolomeo D'Ambrosio, ucciso il 6 settembre 2010 con 31 proiettili. "Il collaboratore di giustizia parla di un terzo livello della mafia altamurana, in cui avrebbero giocato un presunto ruolo esponenti politici di primo piano dell'amministrazione comunale in carica. Il presidente del consiglio Nico D'Ambrosio – cugino del boss ucciso – e l'assessore ai Lavori pubblici Vito Zaccaria, sono citati dal collaboratore come esponenti politici in grado di agevolare il clan. […] Laterza parla di stretti rapporti tra Bartolo D'Ambrosio e un clan della 'ndrangheta, a cui fornì 5 kalashnikov per una guerra di mafia".

Sul nostro portale è stato riportato lo stralcio che riguarda Altamura dell'Ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis nell'ambito dell'inchiesta sulla sanità che ha coinvolto il senatore del Pd Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanità della Regione Puglia. Ricordiamo che fra gli indagati a piede libero ci sono gli altamurani Carlo Dante Columella e suo figlio Michele, l'imprenditore Francesco Petronella e il funzionario della Asl Bari Filippo Tragni. In relazione a tali disordini, Dario Ginefra, deputato democratico, ha depositato un'interrogazione al ministro dell'Interno Roberto Maroni per chiedere come lo stesso intenda procedere rispetto all'«incresciosa situazione venutasi a creare nella città di Altamura dopo che da indiscrezioni di stampa sarebbe emerso che le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia sul delitto Dambrosio, avrebbero fatto emergere l'esistenza di collegamenti radicati tra il clan capeggiato dal Dambrosio e "ambienti del Consiglio Comunale", soprattutto in relazione agli interessi attinenti la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti». E chiede, inoltre, a Maroni quali provvedimenti intenda prendere perché venga chiarita una situazione «da troppo tempo tenuta in sospeso e che mina la credibilità delle istituzioni agli occhi dei cittadini».

Ricorderanno tutti il periodo delle spettacolari uscite di scena dal teatrino comunale, un secondo tempo tragico-comico dal titolo "Mi dimetto io, no tu! E lui? No, lui va in vacanza!"

Oggi il quadro politico altamurano è rimasto inalterato. Abbiamo ascoltato le dichiarazioni del sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano che in una video intervista ha parlato del presidente del Consiglio comunale Nico Dambrosio come «Un personaggio che a mio avviso non dovrebbe stare a presiedere il Consiglio comunale, ma forse non dovrebbe stare neanche nel Consiglio comunale, trova invece piena legittimazione a starci per sentenza. Così non va bene».

Lesta la risposta del nostro sindaco Mario Stacca alle dichiarazioni del deputato Ginefra. Il primo cittadino rammenta le responsabilità della passate Amministrazioni, le decisioni del TAR di Bari di sospendere la delibera del Consiglio stesso – votata all'unanimità, PD compreso – contenente una mozione di sfiducia nei confronti di Nico Dambrosio. Inoltre definisce l'iniziativa parlamentare dell'on. Ginefra priva di ragion d'essere.

Insomma al Palazzo di Città c'è aria di tempesta, che inevitabilmente si riversa negli operati. La situazione è riassunta dalle forze politiche del Centrosinistra (Pd, Sel, Altamura con Piglionica, Aria Fresca, Italia dei Valori, Partito di Rifondazione Comunista) in un comunicato stampa, "Non si convocano Consigli comunali, il PIRP non decolla, il piano di Zona è fermo, l'economia è al tracollo, la politica sociale si è trasformata, nella tenuta clientelare, in una infinita lista di povertà, il Centro storico e l'attuazione della Zona a traffico limitato abbandonati».

Ma è il cittadino a farne le spese. Come sempre.
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