Territorio
Architettura Rurale, Riaperti i termini per le domande
Finanziamenti per recupero e valorizzazione di edifici storici rurali e per la tutela del paesaggio rurale
Puglia - venerdì 1 luglio 2022
08.00
Ci sarà ancora tempo per accedere ai finanziamenti di interventi di recupero e la valorizzazione di edifici storici rurali e per la tutela del paesaggio rurale. Sono, infatti, stati prolungati i termini per presentare le domande di accesso al finanziamento. Dopo il successo per il bando pubblico rivolto a soggetti privati intenzionati a recuperare e valorizzare edifici storici dell'architettura rurale ed i paesaggi rurali, la Regione Puglia ha comunicato la riapertura dei tempi per presentare istanza. Dal 1 luglio e fino al 29 dello stesso mese, coloro che sono interessati all'avviso potranno così presentare istanza.
"Si è ritenuto di riaprire i termini per consentire a quei soggetti proponenti che non sono riusciti a completare l'iter di trasmissione della propria domanda in tempo utile o nelle modalità consentite entro il 15 giugno"- dicono dalla Regione Puglia, che spiegano come si è anche voluto "consentire la presentazione di ulteriori domande, che la Regione Puglia provvederà ad istruire e valutare per ampliare il parco progetti ammissibili a finanziamento, al fine di saturare certamente la disponibilità finanziaria attuale o la maggiore disponibilità che dovesse derivare d auna eventuale riassegnazione".
A disposizione dell'ente regionale il Ministero della Cultura ha destinato oltre 56 milioni di euro, a valere sulle risorse del PNRR, con un obiettivo minimo di progetti finanziati pari ad almeno 375 interventi.
Secondo quanto previsto dal pubblico avviso sono ammessi a presentare domanda- si legge nel documento della Regione Puglia- quei soggetti privati (persone fisiche, imprese, enti del terzo settore e organizzazioni culturali, enti ecclesiastici, fondazioni e altre organizzazioni) che intendono recuperare e valorizzare "beni storici tipici dei paesaggi rurali del territorio pugliese, come ad esempio, casali, masserie, trulli, frantoi, stalle e mulini, ma anche chiese rurali ed edicole votive, oppure muretti a secco, fontane, pozzi e altre strutture a testimonianza dell'economia agricola tradizionale e dell'evoluzione del paesaggio, allo scopo di tutelare e valorizzare i beni della cultura materiale e immateriale e di ripristinare la qualità paesaggistica dei luoghi, nonché di promuovere nuove iniziative e attività legate alla fruizione turistico-culturale sostenibile e legate alle tradizioni e alla cultura locale".
Al primo avviso aperto dal 19 aprile al 15 giugno hanno risposto in 1085, con le domande che sono attualmente in corso di istruttoria e valutazione.
"Si è ritenuto di riaprire i termini per consentire a quei soggetti proponenti che non sono riusciti a completare l'iter di trasmissione della propria domanda in tempo utile o nelle modalità consentite entro il 15 giugno"- dicono dalla Regione Puglia, che spiegano come si è anche voluto "consentire la presentazione di ulteriori domande, che la Regione Puglia provvederà ad istruire e valutare per ampliare il parco progetti ammissibili a finanziamento, al fine di saturare certamente la disponibilità finanziaria attuale o la maggiore disponibilità che dovesse derivare d auna eventuale riassegnazione".
A disposizione dell'ente regionale il Ministero della Cultura ha destinato oltre 56 milioni di euro, a valere sulle risorse del PNRR, con un obiettivo minimo di progetti finanziati pari ad almeno 375 interventi.
Secondo quanto previsto dal pubblico avviso sono ammessi a presentare domanda- si legge nel documento della Regione Puglia- quei soggetti privati (persone fisiche, imprese, enti del terzo settore e organizzazioni culturali, enti ecclesiastici, fondazioni e altre organizzazioni) che intendono recuperare e valorizzare "beni storici tipici dei paesaggi rurali del territorio pugliese, come ad esempio, casali, masserie, trulli, frantoi, stalle e mulini, ma anche chiese rurali ed edicole votive, oppure muretti a secco, fontane, pozzi e altre strutture a testimonianza dell'economia agricola tradizionale e dell'evoluzione del paesaggio, allo scopo di tutelare e valorizzare i beni della cultura materiale e immateriale e di ripristinare la qualità paesaggistica dei luoghi, nonché di promuovere nuove iniziative e attività legate alla fruizione turistico-culturale sostenibile e legate alle tradizioni e alla cultura locale".
Al primo avviso aperto dal 19 aprile al 15 giugno hanno risposto in 1085, con le domande che sono attualmente in corso di istruttoria e valutazione.