Territorio
Aprrovata la legge antimafia pugliese
Sostegno per le imprese, Enti e vittime di mafia.
Altamura - sabato 14 marzo 2015
Approvata la legge antimafia pugliese.
"Con questa legge", ha spiegato Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Cittadinanza sociale, Trasparenza e Legalità, "la Regione Puglia si attrezza di una serie di strumenti per sostenere non solo la promozione della cultura della legalità, ma anche per contrastare con efficaci politiche pubbliche il radicamento della corruzione e della illegalità".
Gli strumenti dei quali parla Minervini riguardano, il rating di legalità per le imprese, varato dalla normativa nazionale nel 2012. A questo punto si affianca la legge regionale che prevede un rating di legalità per gli enti locali. Si tratta di premialità nell'accesso ai finanziamenti pubblici, per incentivare le imprese ad operare nel rispetto dei principi di legalità; in questo modo si valorizzeranno le migliori iniziative attuate dagli Enti Locali. "Dare soldi solo alle imprese e agli enti locali che rispondono a principi di legalità, continua MInervini, "significa non solo mandare un messaggio forte alla società pugliese, ma anche stabilire efficaci meccanismi per rendere conveniente la legalità".
Fiore all'occhiello della normativa, è l'istituzione di un fondo regionale per la riqualificazione dei beni e delle aziende confiscate alle organizzazioni criminali. Incrementando i lavori dell'iniziativa, "Libera il Bene". E non è tutto. Messa a punto è anche una disciplina organica in materia di protezione e sostegno ai familiari delle vittime della mafia, di cui fino ad oggi la Regione Puglia era priva.
"Il testo di questa legge", conclude l'assessore, "è frutto di una lunga scrittura partecipata, cui hanno concorso esperti delle principali associazioni pugliesi, impegnate nelle frontiere della lotta alla criminalità organizzata. La legge non è destinata a rimanere sulla carta, ma a sostenere positivamente la risposta sociale della cittadinanza attiva alle sfide delle mafie".
"Con questa legge", ha spiegato Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Cittadinanza sociale, Trasparenza e Legalità, "la Regione Puglia si attrezza di una serie di strumenti per sostenere non solo la promozione della cultura della legalità, ma anche per contrastare con efficaci politiche pubbliche il radicamento della corruzione e della illegalità".
Gli strumenti dei quali parla Minervini riguardano, il rating di legalità per le imprese, varato dalla normativa nazionale nel 2012. A questo punto si affianca la legge regionale che prevede un rating di legalità per gli enti locali. Si tratta di premialità nell'accesso ai finanziamenti pubblici, per incentivare le imprese ad operare nel rispetto dei principi di legalità; in questo modo si valorizzeranno le migliori iniziative attuate dagli Enti Locali. "Dare soldi solo alle imprese e agli enti locali che rispondono a principi di legalità, continua MInervini, "significa non solo mandare un messaggio forte alla società pugliese, ma anche stabilire efficaci meccanismi per rendere conveniente la legalità".
Fiore all'occhiello della normativa, è l'istituzione di un fondo regionale per la riqualificazione dei beni e delle aziende confiscate alle organizzazioni criminali. Incrementando i lavori dell'iniziativa, "Libera il Bene". E non è tutto. Messa a punto è anche una disciplina organica in materia di protezione e sostegno ai familiari delle vittime della mafia, di cui fino ad oggi la Regione Puglia era priva.
"Il testo di questa legge", conclude l'assessore, "è frutto di una lunga scrittura partecipata, cui hanno concorso esperti delle principali associazioni pugliesi, impegnate nelle frontiere della lotta alla criminalità organizzata. La legge non è destinata a rimanere sulla carta, ma a sostenere positivamente la risposta sociale della cittadinanza attiva alle sfide delle mafie".