La città
Antica Tipografia Portoghese, tra i primi 100 luoghi del cuore d'Italia
Nella classifica del FAI. Continua la raccolta di firme e di clic
Altamura - domenica 21 ottobre 2018
11.11
L'Antica Tipografia "Portoghese" di Altamura, uno scrigno di storia, è tra i primi cento "Luoghi del cuore" della speciale classifica del FAI (Fondo Ambiente Italiano) che sta effettuando un censimento dei luoghi da non dimenticare. Anche oggi prosegue la raccolta di firme in piazza Duomo e si può votare on line sul sito del Fai.
L'iniziativa è promossa dalla famiglia, proprietaria di questo bene culturale che è un "unicum", ed in particolar modo da Francesca Portoghese. Questa mattina, al momento di montare il gazebo, è stata fatta una brutta scoperta. Era sparito tutto il materiale, compresa l'installazione. Rapidamente il problema è stato superato e si è dato il via ad una nuova giornata di informazione e raccolta di sottoscrizioni che sono già in numero molto elevato.
Attualmente nella classifica del FAI è al 94° posto, con circa mille preferenze. Si può sempre dare il proprio voto on line sulla pagina dedicata all'Antica Tipografia "Portoghese". E questi sono i voti on line a cui bisogna aggiungere le migliaia di firme di cittadini e le tantissime altre raccolte nelle scuole.
La Tipografia Portoghese, fondata da Gaetano e Francesco Portoghese nel 1891, viene impiantata nel 1893 in alcuni ambienti dell'ex convento di Sant'Antonio dei Frati Conventuali, a ridosso di Porta Matera (via Ronchetti 2). Nell'edificio era stata istituita nel 1872 la Scuola Speciale di Agricoltura con un annesso Convitto per la formazione di agricoltori e fattori e successivamente l'Orfanotrofio Simone-Viti Maino con una scuola elementare di arti e mestieri.
Presso la Tipografia Portoghese, gli ospiti dell'orfanotrofio venivano avviati al lavoro e svolgevano il tirocinio. Molti di loro, infatti, intraprendevano l'attività tipografica. Questo stabilimento diventerà nel tempo uno strumento eccezionale per la comunicazione a mezzo stampa e contribuirà a vivacizzare la vita politica e culturale della città. Manifesti, locandine, ordinanze, annunci commerciali, culturali, civili e religiosi, rendiconti economici in parte affissi alle pareti consentono di ricostruire il clima culturale, il dibattito politico, l'attività amministrativa e la storia cittadina lungo tutto il Novecento. Per decenni il Municipio di Altamura e la Banca Mutua Popolare Cooperativa, nota come Banca di Sant'Antonio e oggi Banca Popolare di Puglia e Basilicata, saranno i principali committenti della Tipografia Portoghese diretta prima dai due fondatori e poi da Filippo Portoghese, seguito da suo figlio Nicola fino al 2000, anno in cui la tiporagfia interrompe la sua attività commerciale.
Nel 2010 la famiglia Portoghese, tutt'ora proprietaria del bene, ha istituito l'Associazione Culturale Museo d'Arte Tipografica Portoghese e ha avviato un'attività museale in convenzione con il Comune, durata un paio d'anni. Nel 2018 il Museo ha riaperto i battenti per le giornate FAI di Primavera e per altri eventi con cui si intende far ripartire l'attività di un Museo che diventi anche uno spazio di scambio culturale e una vera e propria officina che possa far riscoprire la vera arte della tipografia ai nativi digitali delle nuove generazioni. Tutte le macchine sono, infatti, perfettamente funzionanti e la tipografia è ricca di clichés e caratteri mobili, tutti utilizzabili per le composizioni a mano.
Recentemente ha subito un furto su commissione ma, anche grazie al clamore ed all'indignazione, la refurtiva è stata abbandonata dai malfattori e recuperata dai Carabinieri.
Onofrio Bruno
L'iniziativa è promossa dalla famiglia, proprietaria di questo bene culturale che è un "unicum", ed in particolar modo da Francesca Portoghese. Questa mattina, al momento di montare il gazebo, è stata fatta una brutta scoperta. Era sparito tutto il materiale, compresa l'installazione. Rapidamente il problema è stato superato e si è dato il via ad una nuova giornata di informazione e raccolta di sottoscrizioni che sono già in numero molto elevato.
Attualmente nella classifica del FAI è al 94° posto, con circa mille preferenze. Si può sempre dare il proprio voto on line sulla pagina dedicata all'Antica Tipografia "Portoghese". E questi sono i voti on line a cui bisogna aggiungere le migliaia di firme di cittadini e le tantissime altre raccolte nelle scuole.
La Tipografia Portoghese, fondata da Gaetano e Francesco Portoghese nel 1891, viene impiantata nel 1893 in alcuni ambienti dell'ex convento di Sant'Antonio dei Frati Conventuali, a ridosso di Porta Matera (via Ronchetti 2). Nell'edificio era stata istituita nel 1872 la Scuola Speciale di Agricoltura con un annesso Convitto per la formazione di agricoltori e fattori e successivamente l'Orfanotrofio Simone-Viti Maino con una scuola elementare di arti e mestieri.
Presso la Tipografia Portoghese, gli ospiti dell'orfanotrofio venivano avviati al lavoro e svolgevano il tirocinio. Molti di loro, infatti, intraprendevano l'attività tipografica. Questo stabilimento diventerà nel tempo uno strumento eccezionale per la comunicazione a mezzo stampa e contribuirà a vivacizzare la vita politica e culturale della città. Manifesti, locandine, ordinanze, annunci commerciali, culturali, civili e religiosi, rendiconti economici in parte affissi alle pareti consentono di ricostruire il clima culturale, il dibattito politico, l'attività amministrativa e la storia cittadina lungo tutto il Novecento. Per decenni il Municipio di Altamura e la Banca Mutua Popolare Cooperativa, nota come Banca di Sant'Antonio e oggi Banca Popolare di Puglia e Basilicata, saranno i principali committenti della Tipografia Portoghese diretta prima dai due fondatori e poi da Filippo Portoghese, seguito da suo figlio Nicola fino al 2000, anno in cui la tiporagfia interrompe la sua attività commerciale.
Nel 2010 la famiglia Portoghese, tutt'ora proprietaria del bene, ha istituito l'Associazione Culturale Museo d'Arte Tipografica Portoghese e ha avviato un'attività museale in convenzione con il Comune, durata un paio d'anni. Nel 2018 il Museo ha riaperto i battenti per le giornate FAI di Primavera e per altri eventi con cui si intende far ripartire l'attività di un Museo che diventi anche uno spazio di scambio culturale e una vera e propria officina che possa far riscoprire la vera arte della tipografia ai nativi digitali delle nuove generazioni. Tutte le macchine sono, infatti, perfettamente funzionanti e la tipografia è ricca di clichés e caratteri mobili, tutti utilizzabili per le composizioni a mano.
Recentemente ha subito un furto su commissione ma, anche grazie al clamore ed all'indignazione, la refurtiva è stata abbandonata dai malfattori e recuperata dai Carabinieri.
Onofrio Bruno