Francesca Portoghese nell'Antica Tipografia di famiglia
Francesca Portoghese nell'Antica Tipografia di famiglia
Palazzo di città

Antica Tipografia Portoghese, proseguirà la valorizzazione

Il Museo di arte tipografica è un bene culturale unico. Il Comune approva una convenzione

Il Museo dell'arte tipografica "Portoghese" in via Scipione Ronchetti 2, costituito da un patrimonio unico di archeologia industriale con una storia di 120 anni, continuerà a vivere e sarà ulteriormente valorizzato per la fruizione.

Con una delibera della giunta comunale viene approvata una convenzione della durata di sette anni, eventualmente rinnovabili, tra l'ente locale e l'associazione culturale "Museo d'arte tipografica Portoghese" voluta dalla famiglia. I locali vengono concessi a titolo gratuito, una formula più che legittima perché il Museo deve continuare a vivere e solo la famiglia (tramite l'associazione) può continuare a tenerla aperta e fruibile.

L'Antica Tipografia "Portoghese" è uno dei "Luoghi del cuore" più amati (e votati) d'Italia: al 17° posto in assoluto (terzo bene più votato in Puglia, dopo il Castello Aragonese ed una chiesa di Taranto). Il suo valore è stato riconosciuto ulteriormente con l'inserimento di questo luogo nel circuito dell'Aimsc (Associazione italiana musei della carta e della stampa).

La storia è scritta sui muri ed è cristallizzata nelle antiche macchine. La Tipografia Portoghese, fondata da Gaetano e Francesco Portoghese nel 1891, viene impiantata nel 1893 in alcuni ambienti dell'ex convento di Sant'Antonio dei Frati Conventuali, a ridosso di Porta Matera (via Ronchetti 2). Nell'edificio era stata istituita nel 1872 la Scuola Speciale di Agricoltura con un annesso Convitto per la formazione di agricoltori e fattori e successivamente l'Orfanotrofio Simone-Viti Maino con una scuola elementare di arti e mestieri. Viene diretta prima dai due fondatori e poi da Filippo Portoghese, seguito da suo figlio Nicola (detto Nicolino). Nel 2000 l'attività commerciale si interrompe. Non è più possibile fare fronte alle nuove e più veloci macchine di stampa.

Manifesti, locandine, ordinanze, annunci commerciali, culturali, civili e religiosi, rendiconti economici in parte affissi alle pareti consentono di ricostruire il clima culturale, il dibattito politico, l'attività amministrativa e la storia cittadina lungo tutto il Novecento.

Nel 2010 la famiglia Portoghese, tuttora proprietaria del bene, ha istituito l'Associazione Culturale Museo d'Arte Tipografica Portoghese e ha avviato un'attività museale in convenzione con il Comune. Nel 2018 il Museo ha riaperto i battenti per le giornate FAI di Primavera. Nel frattempo questo "luogo del cuore" è diventato il fulcro di varie iniziative culturali, stabilmente presente sulla scena culturale.

Tutte le macchine sono perfettamente funzionanti e la tipografia conserva gelosamente clichés e caratteri mobili, tutti utilizzabili per le composizioni a mano.

Onofrio Bruno

(Francesca Portoghese nella foto di Francesca Zaccaria)
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