Politica
Ancora una replica dell'assessore Centonze a Aria Fresca
"Si continua a mestare nel torbido". Si spiegano i lavori nella zona industriale
Altamura - martedì 9 agosto 2011
10.03
Continua il botta e risposta tra l'assessore ai lavori pubblici, Gioacchino Centonze e il consigliere Enzo Colonna (Aria Fresca). Una diatriba nata in occasione dell'appalto dei lavori presso il cimitero, ora sfociata in rimandi a lavori pubblici svolti in passato in Altamura.
"Consigliamo a qualcuno – si legge nel comunicato a firma dell'assessore - di recarsi in montagna perché ha preso un colpo di sole. Si continua a mestare nel torbido, ispirandosi ai principi della macchina del fango e della disinformazione. Si inonda la rete con clamore facendo intendere chissà quali strani atti compiuti dalla Pubblica Amministrazione per poi partorire il solito topolino. I cinque anni trascorsi, sempre ispirati sullo stesso meccanismo, non hanno portato nessun vantaggio elettorale al Movimento ed al suo leader che hanno perso in termini di voti, sia di lista che personali. Per noi va bene che continui così. Nella prossima tornata elettorale può darsi che andiamo a Chi l'ha visto?".
"In riferimento ai lavori nella zona industriale, - si continua a leggere - circa la non rispondenza della qualità dei materiali, ricordiamo al professore che la legge non riconosce né a lui né ai cittadini né agli imprenditori la competenza a contestare l'esecuzione non a regola d'arte o la qualità dei materiali ma esiste una direzione lavori - UTC che ne assume le responsabilità fino a querela di falso. Circa poi i danni arrecati all'impianto di pubblica illuminazione ed al tranciamento dei cavi, è ben noto che alcuni cavi sono stati posizionati dall'Enel tanto tempo fa e senza che gli uffici avessero proceduto a farsi rilasciare una planimetria corredata anche dalle quote di profondità. Cosa anche difficile a farsi in quanto quelle strade non erano inserite nel patrimonio del Comune. Lo stesso dicasi per l'impianto della pubblica illuminazione, atteso che l'andamento delle quote non si poteva allineare per mancanza assoluta di una sede stradale certa. Solo qualche anno fa il Consiglio comunale ha deliberato l'acquisizione al Demanio come uso pubblico (non come proprietà) della stragrande maggioranza delle strade della zona industriale".
La nota conclude: "Circa poi lo slittamento della consegna di quasi due anni, anche questo è un falso. Infine ripetiamo a chi fa finta di non capire che è la legge a prevedere che si possano realizzare lavori per opere impreviste e complementari nella misura massima del 20%. Una dilatazione della base iniziale dei lavori può portare dei benefici per il Comune se si fanno più lavori con un ribasso conveniente per l'Ente. Nessun favore alle imprese".
"Consigliamo a qualcuno – si legge nel comunicato a firma dell'assessore - di recarsi in montagna perché ha preso un colpo di sole. Si continua a mestare nel torbido, ispirandosi ai principi della macchina del fango e della disinformazione. Si inonda la rete con clamore facendo intendere chissà quali strani atti compiuti dalla Pubblica Amministrazione per poi partorire il solito topolino. I cinque anni trascorsi, sempre ispirati sullo stesso meccanismo, non hanno portato nessun vantaggio elettorale al Movimento ed al suo leader che hanno perso in termini di voti, sia di lista che personali. Per noi va bene che continui così. Nella prossima tornata elettorale può darsi che andiamo a Chi l'ha visto?".
"In riferimento ai lavori nella zona industriale, - si continua a leggere - circa la non rispondenza della qualità dei materiali, ricordiamo al professore che la legge non riconosce né a lui né ai cittadini né agli imprenditori la competenza a contestare l'esecuzione non a regola d'arte o la qualità dei materiali ma esiste una direzione lavori - UTC che ne assume le responsabilità fino a querela di falso. Circa poi i danni arrecati all'impianto di pubblica illuminazione ed al tranciamento dei cavi, è ben noto che alcuni cavi sono stati posizionati dall'Enel tanto tempo fa e senza che gli uffici avessero proceduto a farsi rilasciare una planimetria corredata anche dalle quote di profondità. Cosa anche difficile a farsi in quanto quelle strade non erano inserite nel patrimonio del Comune. Lo stesso dicasi per l'impianto della pubblica illuminazione, atteso che l'andamento delle quote non si poteva allineare per mancanza assoluta di una sede stradale certa. Solo qualche anno fa il Consiglio comunale ha deliberato l'acquisizione al Demanio come uso pubblico (non come proprietà) della stragrande maggioranza delle strade della zona industriale".
La nota conclude: "Circa poi lo slittamento della consegna di quasi due anni, anche questo è un falso. Infine ripetiamo a chi fa finta di non capire che è la legge a prevedere che si possano realizzare lavori per opere impreviste e complementari nella misura massima del 20%. Una dilatazione della base iniziale dei lavori può portare dei benefici per il Comune se si fanno più lavori con un ribasso conveniente per l'Ente. Nessun favore alle imprese".