Bandi e concorsi
Ancora un primo premio per i versi di Michele Micunco
La giuria dell’Anspi di Salerno sceglie la poesia “Al viaggiatore” dedicata a don Cassol. «Le esperienze segnano e le emozioni colorano»
Altamura - giovedì 5 gennaio 2012
09.00
L'altamurano Michele Micunco è stato nuovamente premiato per la sua vena poetica. Si è classificato primo alla terza edizione del concorso di poesia e fotografia "San Paolo", organizzato dall'Anspi di Salerno. Immagini e parole sul tema "La vita affettiva: emozioni, sentimenti e stati d'animo" hanno inondato la sala Seripando della sede campana dell'Anspi, dove, lo scorso 17 dicembre, si è svolta la cerimonia di premiazione.
Micunco ha portato a casa questa ulteriore attestazione di merito con la poesia "Al viaggiatore", dedicata alcuni mesi fa alla memoria don Francesco Cassol, il sacerdote veneto ucciso per errore sulla Murgia ad agosto 2010. Un uomo sempre in cammino, come solo i veri viaggiatori sanno essere. Nei versi di Micunco gli itinerari si disegnano con il tramonto, il vento e il freddo. Si colorano con l'alba e con le parole del silenzio.
Per l'autore è «una nuova, grande e sincera soddisfazione, messa, ancora una volta, a disposizione dell'intero movimento culturale cittadino e dell'intera comunità del territorio».
Per la giuria «l'apprezzabile uso delle anafore consente all'autore di rappresentare emozioni e immagini significative, nelle quali è condensato il suo sentire sull'impulso del viaggiare. Senza raccontare né descrivere, la sapiente sintassi coinvolge l'attenzione del lettore sul tema della composizione ove il viaggio è il viaggiatore, per il quale le esperienze segnano e le emozioni colorano».
Micunco ha portato a casa questa ulteriore attestazione di merito con la poesia "Al viaggiatore", dedicata alcuni mesi fa alla memoria don Francesco Cassol, il sacerdote veneto ucciso per errore sulla Murgia ad agosto 2010. Un uomo sempre in cammino, come solo i veri viaggiatori sanno essere. Nei versi di Micunco gli itinerari si disegnano con il tramonto, il vento e il freddo. Si colorano con l'alba e con le parole del silenzio.
Per l'autore è «una nuova, grande e sincera soddisfazione, messa, ancora una volta, a disposizione dell'intero movimento culturale cittadino e dell'intera comunità del territorio».
Per la giuria «l'apprezzabile uso delle anafore consente all'autore di rappresentare emozioni e immagini significative, nelle quali è condensato il suo sentire sull'impulso del viaggiare. Senza raccontare né descrivere, la sapiente sintassi coinvolge l'attenzione del lettore sul tema della composizione ove il viaggio è il viaggiatore, per il quale le esperienze segnano e le emozioni colorano».