Editoriale
Allarmismo gratuito
La falsa notizia di un suicidio. Un esercente altamurano dato per morto
Altamura - mercoledì 13 aprile 2011
16.55
A macchia d'olio negli ultimi due giorni si è diffusa in Altamura una infondata notizia, si è attribuito un suicidio ad un esercente del nostro centro storico. È un signore di mezza età, lo si incontra per le strade del paese e, sorridendo di fronte alla sorte accollatagli, invita a scattare una foto a testimonianza del suo essere qui e della sua vitalità ancora intatta. Al di là della magra ironia che ne può derivare, quello che fa riflettere è la tendenza a rimarcare notizie di spessore per il solo gusto del chiacchiericcio.
Tre gravi suicidi consumati in breve tempo sono di certo dati di fatto di fronte ai quali restiamo attoniti per la considerazione della vita stessa messa in discussione in (e con) un gesto. Fatti di cronaca che non possono e non devono rappresentare un trampolino per atteggiamenti di panico tanto ingiustificati quanto ingiustificabili, né possono costituire una base su cui forgiare una moda, tantomeno se si tratta di una "moda di morte". Il rischio che stiamo correndo, purtroppo, è la diffusione rapida per contagio di un allarmismo gratuito. La pandemia (dal greco pan-demos, "tutto il popolo") della insostenibile frivolezza con tutta la sua virulenza, con tutta la sua invasività.
Numerosi sono gli argomenti sui quali si può realizzare una conversazione costruttiva o semplicemente di svago. La ricerca dello scoop a tutti i costi non produce in fondo gli effetti desiderati, ma solo effetti collaterali.
Tre gravi suicidi consumati in breve tempo sono di certo dati di fatto di fronte ai quali restiamo attoniti per la considerazione della vita stessa messa in discussione in (e con) un gesto. Fatti di cronaca che non possono e non devono rappresentare un trampolino per atteggiamenti di panico tanto ingiustificati quanto ingiustificabili, né possono costituire una base su cui forgiare una moda, tantomeno se si tratta di una "moda di morte". Il rischio che stiamo correndo, purtroppo, è la diffusione rapida per contagio di un allarmismo gratuito. La pandemia (dal greco pan-demos, "tutto il popolo") della insostenibile frivolezza con tutta la sua virulenza, con tutta la sua invasività.
Numerosi sono gli argomenti sui quali si può realizzare una conversazione costruttiva o semplicemente di svago. La ricerca dello scoop a tutti i costi non produce in fondo gli effetti desiderati, ma solo effetti collaterali.