Territorio
Allarme scorie nucleari sulla Murgia?
La Sogin: "Non sono mappe ufficiali, si tratterà inoltre di un processo condiviso e partecipativo". Sulla questione intervengono il consigliere regionale Michele Ventricelli e Aria Fresca
Murgia - martedì 28 settembre 2010
17.43
È allarme circa alcune indiscrezioni apparse ultimamente su diversi quotidiani (Corriere della Sera, Sole 24 Ore, portale internet de La Gazzetta del Mezzogiorno) in cui si prospetterebbe l'individuazione, da parte della società Sogin, di una cinquantina di comuni italiani con le più idonee caratteristiche ad ospitare siti per le scorie nucleari. Tra questi figurerebbero territori al confine tra Puglia e Basilicata, come anche tra Puglia e Molise.
I primi dissensi politici non sono tardati ad arrivare. Michele Ventricelli, consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà, ha dichiarato in una nota: "Mi associo alle parole del governatore Vendola ed esprimo il mio totale dissenso. Aggiungo che se la zona individuata tra la Puglia e la Basilicata dovesse essere il territorio murgiano, posso assicurare che quelle comunità si troveranno pronte a contrastare in maniera netta ed inequivocabile quella scelta. La Murgia, la Puglia tutta, hanno già dato tanto. Ora è arrivato il momento di dire basta a scelte energetiche che hanno provocato troppi danni ai nostri territori. La Puglia non ha bisogno del nucleare, né tanto meno di diventare l'immondezzaio nucleare italiano. Una terra che, attraverso le politiche energetiche degli ultimi anni, è diventata la prima produttrice italiana di energia da fonti rinnovabili. Una discarica del genere in Puglia – conclude Ventricelli – sarebbe davvero il colmo".
Anche il Movimento cittadino Aria Fresca è intervenuto sulla questione: "Dunque si pensa seriamente di installare un impianto di enorme impatto ambientale a ridosso di una zona di pregio come il Parco Nazionale dell'Alta Murgia, con tradizioni agricole peculiari e tutelate ed abitata da centinaia di migliaia di persone. Nel cuore di un'area già violentata in passato da attentati contro l'ambiente e le persone che in esso vivono e lavorano - si pensi allo spargimento di fanghi inquinanti, allo spietramento e agli abusivismi edilizi - e che già patisce i vincoli di enormi servitù militari, es. la polveriera di Poggiorsini e i numerosi poligoni".
"Esprimiamo il nostro più totale dissenso – conclude Aria Fresca - verso l'ipotesi di installazione formulata dalla Sogin e ci batteremo con ogni forza, come abbiamo già fatto in passato, contro i tentativi di distruggere il nostro territorio, per evitare che le Murge e le sue propaggini possano diventare il sito di deposito delle scorie radioattive italiane".
La Sogin, società controllata dal Tesoro per la gestione degli impianti nucleari, raggiunta telefonicamente da Altamuralife, dichiara, attraverso il responsabile della comunicazione Roberto Riccardi, di "non aver ancora prodotto le mappe", aggiungendo che "quelle che circolano sui mezzi d'informazione sono elaborazioni del Sole 24 Ore". E chiarisce: "Quando verranno rese note le nostre mappe, queste ultime indicheranno le aree potenzialmente idonee ad ospitare i depositi per le scorie nucleari. Tutto si baserà su un criterio di autocandidatura dei Comuni. Questi, dopo la diffusione della mappe, avranno 60 giorni per porre le proprie candidature per iscritto. Seguirà un seminario nazionale durante il quale verranno analizzate le singole aree. Ci saranno ancora altri giorni per proporre ulteriori idee. Si fisseranno incontri con Regioni e Province. Si tratta dunque – sottolinea la Sogin – di un processo condiviso e partecipativo". Secondo quanto dichiarato dalla Società, non si conoscono ancora i nomi dei Comuni che potrebbero ospitare tali depositi, dal momento che le mappe ufficiali non sono state diffuse.
I primi dissensi politici non sono tardati ad arrivare. Michele Ventricelli, consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà, ha dichiarato in una nota: "Mi associo alle parole del governatore Vendola ed esprimo il mio totale dissenso. Aggiungo che se la zona individuata tra la Puglia e la Basilicata dovesse essere il territorio murgiano, posso assicurare che quelle comunità si troveranno pronte a contrastare in maniera netta ed inequivocabile quella scelta. La Murgia, la Puglia tutta, hanno già dato tanto. Ora è arrivato il momento di dire basta a scelte energetiche che hanno provocato troppi danni ai nostri territori. La Puglia non ha bisogno del nucleare, né tanto meno di diventare l'immondezzaio nucleare italiano. Una terra che, attraverso le politiche energetiche degli ultimi anni, è diventata la prima produttrice italiana di energia da fonti rinnovabili. Una discarica del genere in Puglia – conclude Ventricelli – sarebbe davvero il colmo".
Anche il Movimento cittadino Aria Fresca è intervenuto sulla questione: "Dunque si pensa seriamente di installare un impianto di enorme impatto ambientale a ridosso di una zona di pregio come il Parco Nazionale dell'Alta Murgia, con tradizioni agricole peculiari e tutelate ed abitata da centinaia di migliaia di persone. Nel cuore di un'area già violentata in passato da attentati contro l'ambiente e le persone che in esso vivono e lavorano - si pensi allo spargimento di fanghi inquinanti, allo spietramento e agli abusivismi edilizi - e che già patisce i vincoli di enormi servitù militari, es. la polveriera di Poggiorsini e i numerosi poligoni".
"Esprimiamo il nostro più totale dissenso – conclude Aria Fresca - verso l'ipotesi di installazione formulata dalla Sogin e ci batteremo con ogni forza, come abbiamo già fatto in passato, contro i tentativi di distruggere il nostro territorio, per evitare che le Murge e le sue propaggini possano diventare il sito di deposito delle scorie radioattive italiane".
La Sogin, società controllata dal Tesoro per la gestione degli impianti nucleari, raggiunta telefonicamente da Altamuralife, dichiara, attraverso il responsabile della comunicazione Roberto Riccardi, di "non aver ancora prodotto le mappe", aggiungendo che "quelle che circolano sui mezzi d'informazione sono elaborazioni del Sole 24 Ore". E chiarisce: "Quando verranno rese note le nostre mappe, queste ultime indicheranno le aree potenzialmente idonee ad ospitare i depositi per le scorie nucleari. Tutto si baserà su un criterio di autocandidatura dei Comuni. Questi, dopo la diffusione della mappe, avranno 60 giorni per porre le proprie candidature per iscritto. Seguirà un seminario nazionale durante il quale verranno analizzate le singole aree. Ci saranno ancora altri giorni per proporre ulteriori idee. Si fisseranno incontri con Regioni e Province. Si tratta dunque – sottolinea la Sogin – di un processo condiviso e partecipativo". Secondo quanto dichiarato dalla Società, non si conoscono ancora i nomi dei Comuni che potrebbero ospitare tali depositi, dal momento che le mappe ufficiali non sono state diffuse.