Liceo Classico Cagnazzi
Liceo Classico Cagnazzi
Scuola e Lavoro

Al liceo “Cagnazzi” un Museo-Laboratorio degli strumenti scientifici storici

Si parte con il catalogo. Oltre 250 gli oggetti schedati, ma la Collezione è molto più ricca

Ricostruire un importante pezzo di storia locale attraverso gli strumenti scientifici che il tempo è riuscito a preservare e a tramandare. Oggetti che costituiscono un vero e proprio patrimonio non solo per la scuola che li accoglie, ma anche per l'intera città. Il liceo classico "Cagnazzi" ha pubblicato recentemente "Gli strumenti della scienza" (Torre di Nebbia edizioni), un catalogo di oltre 250 strumenti scientifici appartenenti alla Collezione dell'istituto scolastico altamurano. Una minima parte rispetto a quelli conservati e ancora da schedare. Il volume rappresenta il risultato di oltre due anni di lavoro che ha visto impegnati docenti, studenti ed esperti di settore. Il catalogo rientra nel progetto Odisseo, finalizzato alla creazione di un Museo degli strumenti scientifici storici e di un Laboratorio delle Scienze.

«All'origine del lavoro - scrive il preside Filippo Tarantino – vi è stata la condivisa esigenza di far parlare gli strumenti che, a partire dal 1800, hanno svolto la funzione di sussidi didattici per l'insegnamento delle discipline scientifiche nel Liceo Classico». In quasi 20 anni di "Settimane scientifiche", gli alunni hanno raccontato ai loro compagni quegli oggetti restituiti alla luce, alla circolarità didattica e, dunque, alla vita. Questo, continua Tarantino, «per ricostruire la rete dei licei storici, non solo europei, impegnati nella formazione scientifica». Ripercorrendo tutte le fasi dell'attività, il Preside del liceo classico "Cagnazzi" sottolinea che «Gerardo Marotta, con lungimiranza sorprendente, ci segnalò all'attenzione di Massimo Capaccioli che, provenendo da Padova, aveva da poco assunto la direzione dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte e la Cattedra di Astronomia dell'Università "Federico II di Napoli: fu un innesto creativo, che portò ad un'ulteriore valorizzazione del nostro patrimonio scientifico, affidato per l'elaborazione di una tesi di laurea a Barbara Raucci». Fu proprio su suggerimento di Capaccioli che il liceo classico si dotò di un planetario e di un cannocchiale .

Il catalogo contiene le schede descrittive e le immagini di una serie di macchine di fisica per uso didattico databili fra il 1860 ed il 1900. Alcune sono anteriori alla fondazione del Liceo (1861), risalendo alla seconda metà del 1700, inizi 1800. Notevoli le difficoltà incontrate dai docenti che si sono occupati della schedatura a causa soprattutto dell'assenza di notizie relative ad alcuni strumenti.

Barbara Raucci e Massimo Capaccioli ricostruiscono, nel volume, la storia degli strumenti, legati ad alcuni illustri personaggi altamurani e ad una tradizione culturale risalente al 1747, anno in cui, ad Altamura, venne fondato il Regio Studio, poi Università degli Studi. Fu il primo Studio ad essere istituito dai Borbone per garantire l'alta formazione in provincia. Qui si formarono i giovani di diverse città dell'entroterra barese e lucano. Nell'anno accademico 1791-92 Luca de Samuele Cagnazzi propose l'istituzione di un Osservatorio Meteorologico e di un Gabinetto per gli esperimenti di fisica. Cagnazzi fabbrico personalmente un rudimentale microscopio e alcune macchine elettriche, perfezionò gli strumenti di misurazione e realizzò una raccolta di minerali. Fece, inoltre, arrivare ad Altamura libri di fisica, di chimica, di botanica e di economia non facilmente reperibili nel Regno di Napoli. Durante la rivoluzione del 1799, i sanfedisti distrussero le «macchine fisiche» di Cagnazzi, incendiando anche numerosi libri.

Negli anni Quaranta dell'Ottocento, Cagnazzi e il professore di fisica Gioacchino Grimaldi proposero di istituire ad Altamura un Gabinetto di Scienze, occupandosi in prima persona dell'acquisto degli strumenti. In poco tempo riuscirono ad aprire un gabinetto Fisico Mineralogico, composto da oltre 115 strumenti e da 815 saggi di mineralogia. Dopo alcuni anni, il Gabinetto venne chiuso al pubblico. Grimaldi tornò ad occuparsene nel 1862. L'unico documento a disposizione per conoscere la strumentazione presente nel laboratorio è l'Elenco delle macchine e apparecchi e di altre macchine esistenti nel Gabinetto Fisico Mineralogico di Altamura. Nel 1865 il Gabinetto passò sotto la custodia del Liceo di Altamura, allora Istituto Tecnico Ginnasiale, dove la raccolta di strumenti venne messa a disposizione degli studenti. Nel corso degli anni è stato arricchito con apparecchiature moderne.

Piero Castoro, docente del Liceo esperto in comunicazione medio-didattica e in progettazione europea, nel volume spiega che «il progetto Odisseo intende avviare opportune ricerche tese all'implementazione di tecniche espositive innovative». Prevede, infatti, l'utilizzo di una delle più recenti tecnologie digitali in 3D, la cosiddetta Realtà Virtuale. «Tali applicazioni – sottolinea Castoro – prevedono una simulazione interattiva nella quale l'utente può osservare immagini calcolate in tempo reale dal computer, secondo l'evento deciso dall'osservatore. Tramite un sistema di visualizzazione, l'utente sarà così in grado di interagire con un vero e proprio mondo virtuale in cui, oltre all'esplorazione spaziale in 3D, sarà possibile manipolare oggetti, cioè muoverli, smontarli, interrogarli e farli funzionare». Fra gli obiettivi del progetto Odisseo, dunque, c'è quello di ricostruire virtualmente la Collezione degli strumenti scientifici presenti presso il liceo classico "Cagnazzi", da inserire poi su un sito web.

Mimma Bruno, docente del Liceo esperta, come Castoro, in comunicazione medio-didattica e in progettazione europea, aggiunge che «non solo la nostra sensibilità, ma anche la legge impone rispetto, tutela e valorizzazione di testimonianze come queste, cui la cultura giuridica ha riconosciuto avere lo statuto di "beni culturali"». Si tratta di un «autentico patrimonio, nel significato in cui i francesi usano il termine patrimoine e gli inglesi il termine heritage, definizioni che contengono l'idea fondamentale, quasi sacrale, di beni che si trasmettono come doni di padre in figlio. Un'idea - conclude – che dovrebbe impregnare di sé ogni forma ed ogni momento dell'educazione». È così, infatti, che gli strumenti scientifici del Cagnazzi sono divenuti strumenti di dialogo fra le generazioni, dove chi li riceve e li usa non è che il depositario transitorio, responsabile a sua volta della loro trasmissione al futuro».
I docenti impegnati nel progetto:
Orsola Quattromini (Fisica)
Antonia Mascolo (Fisica)
Maria Rosaria Cornacchia (Fisica)
Vittoria Cafaro (Fisica)
Francesca Loiudice (Fisica)
Teresa Indrio (Scienze)
Romolo Berchicci (Scienze)
Piero Castoro (Coordinamento e cura delle relazioni esterne)
Mimma Bruno (esperta in comunicazione medio-didattica e in progettazione europea)

Ha contribuito alla realizzazione del catalogo il prof. Michele Giorgio, già docente di fisica presso il liceo classico "Cagnazzi"

Supporto tecnico di laboratorio:
Angelo Piccininni
Piero Santomasi

Fotografie:
Nicola Centoducati
Archivio famiglia Rosa Difonzo
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