Territorio
Abbattimento manufatti abusivi nel Parco dell’Alta Murgia, firma protocollo tra istituzioni
Duplice obiettivo: accelerare procedure di demolizione e prevenire nuove costruzioni illecite
Murgia - mercoledì 14 settembre 2022
13.49
Parola d'ordine: fare quadrato e lavorare in rete tra le istituzioni per contrastare gli abusi edilizi nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia, accelerando l'iter procedurale di demolizione dei manufatti abusivi e ponendo in essere attività di deterrenza verso nuovi abusi all'interno dell'area protetta.
Con questo intento, questa mattina, presso la sede del Parco nazionale dell'Alta Murgia, a Gravina, sono convenuti i rappresentanti delle Procure e delle Prefetture di Bari e della Bat e dei carabinieri della Forestale che hanno firmato un protocollo d'intesa in materia di acquisizione e demolizione di manufatti abusivi.
Una iniziativa che attraverso una cooperazione e una sinergia tra gli enti coinvolti, mette insieme per la prima volta in Italia, Prefetture e Procure per velocizzare il più possibile le procedure di demolizione, con l'Ente Parco chiamato a fare la sua parte. Un compito a cui l'ente non intende sottrarsi, visto che il presidente del Parco Francesco Tarantini, ha annunciato l'istituzione di un'apposita voce di bilancio dell'ente destinata agli abbattimenti. "L'obiettivo è scongiurare il sorgere di nuovi abusi, migliorando così la tutela del Parco dell'Alta Murgia" -ha sottolineato Tarantino.
Al momento ci sono da eseguire 17 ordinanze di demolizione, (9 tra i territori di Gravina, Altamura, Ruvo e Poggiorsini in provincia di Bari e altre 8 nell'area della Bat nei territori di Andria e Minervino) che riguardano per lo più opere accessorie e ampliamenti di manufatti già esistenti costruiti in aree agricole, ma il documento sottoscritto oggi, pone anche le basi per le attività future.
A sottoscrivere l'intesa, oltre a Tarantini, c'erano il presidente della Comunità del Parco, nonché sindaco metropolitano Antonio Decaro; il Prefetto di Bari, Antonia Bellomo e quello della Bat, Rossana Riflesso; il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, Anna Maria Tosto; il procuratore della Repubblica del Tribunale di Bari, Roberto Rossi e quello del Tribunale di Trani Renato Nitti e il Ten. Col. Giuliano Palomba, comandante del reparto dei carabinieri Forestali del Parco. Tutti consapevoli dell'importanza di questo accordo che – come sottolineato dal prefetto di Bari Bellomo- "ha l'obiettivo di restituire ai cittadini la bellezza del territorio".
Con la necessità di fare squadra per prevenire gli attacchi all'ambiente- ha ricordato il Gen. Danilo Mostacchi, Comandante della Regione Carabinieri Forestale Puglia. "Siamo al fianco di tutti gli amministratori e delle comunità per affrontare le aggressioni al territorio murgiano" - ha detto Mostacchi, sottolineando l'anomalia che vede le città del Parco non perimetrate all'interno dell'area protetta.
"Una circostanza che l'ente sta tentando di superare attraverso l'inserimento nelle aree contigue- ha risposto a stretto giro il Presidente Tarantini, dando il senso della concretezza delle attività da mettere in campo per la tutela massima dell'area, così come evidenziato anche dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, Anna Maria Tosto.
Concretezza che si manifesta anche in questo protocollo che, con spirito pratico, allega l'elenco di immobili da abbattere -ha affermato il Roberto Rossi.
Un messaggio chiaro che si aggiunge ad un altro segnale importante che il protocollo lancia, ovvero che tutte le istituzioni dello Stato vanno verso la stessa direzione, con la distruzione degli immobili abusivi che rappresenta la volontà di recuperare l'ambiente, la storia dell'Alta Murgia: "che serve a recuperare le nostre radici" -ha aggiunto Rossi.
Il messaggio che si vuole mandare ai Comuni e che non sono più soli in questa battaglia: non solo, ma alle amministrazioni locali vengono anche forniti gli strumenti economici (una delle cause delle mancate esecuzioni delle ordinanze) per procedere negli abbattimenti.
"Un passo in avanti nella tutela del Territorio" -ha evidenziato il Prefetto della Bat Rossana Riflesso. Un territorio falcidiato dal fenomeno dell'abusivismo, secondo Renato Nitti del Tribunale di Trani, che ha salutato favorevolmente questo protocollo d'intesa che rappresenta un percorso di avvicinamento tra le istituzioni per la lotta all'abusivismo.
Con questo intento, questa mattina, presso la sede del Parco nazionale dell'Alta Murgia, a Gravina, sono convenuti i rappresentanti delle Procure e delle Prefetture di Bari e della Bat e dei carabinieri della Forestale che hanno firmato un protocollo d'intesa in materia di acquisizione e demolizione di manufatti abusivi.
Una iniziativa che attraverso una cooperazione e una sinergia tra gli enti coinvolti, mette insieme per la prima volta in Italia, Prefetture e Procure per velocizzare il più possibile le procedure di demolizione, con l'Ente Parco chiamato a fare la sua parte. Un compito a cui l'ente non intende sottrarsi, visto che il presidente del Parco Francesco Tarantini, ha annunciato l'istituzione di un'apposita voce di bilancio dell'ente destinata agli abbattimenti. "L'obiettivo è scongiurare il sorgere di nuovi abusi, migliorando così la tutela del Parco dell'Alta Murgia" -ha sottolineato Tarantino.
Al momento ci sono da eseguire 17 ordinanze di demolizione, (9 tra i territori di Gravina, Altamura, Ruvo e Poggiorsini in provincia di Bari e altre 8 nell'area della Bat nei territori di Andria e Minervino) che riguardano per lo più opere accessorie e ampliamenti di manufatti già esistenti costruiti in aree agricole, ma il documento sottoscritto oggi, pone anche le basi per le attività future.
A sottoscrivere l'intesa, oltre a Tarantini, c'erano il presidente della Comunità del Parco, nonché sindaco metropolitano Antonio Decaro; il Prefetto di Bari, Antonia Bellomo e quello della Bat, Rossana Riflesso; il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, Anna Maria Tosto; il procuratore della Repubblica del Tribunale di Bari, Roberto Rossi e quello del Tribunale di Trani Renato Nitti e il Ten. Col. Giuliano Palomba, comandante del reparto dei carabinieri Forestali del Parco. Tutti consapevoli dell'importanza di questo accordo che – come sottolineato dal prefetto di Bari Bellomo- "ha l'obiettivo di restituire ai cittadini la bellezza del territorio".
Con la necessità di fare squadra per prevenire gli attacchi all'ambiente- ha ricordato il Gen. Danilo Mostacchi, Comandante della Regione Carabinieri Forestale Puglia. "Siamo al fianco di tutti gli amministratori e delle comunità per affrontare le aggressioni al territorio murgiano" - ha detto Mostacchi, sottolineando l'anomalia che vede le città del Parco non perimetrate all'interno dell'area protetta.
"Una circostanza che l'ente sta tentando di superare attraverso l'inserimento nelle aree contigue- ha risposto a stretto giro il Presidente Tarantini, dando il senso della concretezza delle attività da mettere in campo per la tutela massima dell'area, così come evidenziato anche dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, Anna Maria Tosto.
Concretezza che si manifesta anche in questo protocollo che, con spirito pratico, allega l'elenco di immobili da abbattere -ha affermato il Roberto Rossi.
Un messaggio chiaro che si aggiunge ad un altro segnale importante che il protocollo lancia, ovvero che tutte le istituzioni dello Stato vanno verso la stessa direzione, con la distruzione degli immobili abusivi che rappresenta la volontà di recuperare l'ambiente, la storia dell'Alta Murgia: "che serve a recuperare le nostre radici" -ha aggiunto Rossi.
Il messaggio che si vuole mandare ai Comuni e che non sono più soli in questa battaglia: non solo, ma alle amministrazioni locali vengono anche forniti gli strumenti economici (una delle cause delle mancate esecuzioni delle ordinanze) per procedere negli abbattimenti.
"Un passo in avanti nella tutela del Territorio" -ha evidenziato il Prefetto della Bat Rossana Riflesso. Un territorio falcidiato dal fenomeno dell'abusivismo, secondo Renato Nitti del Tribunale di Trani, che ha salutato favorevolmente questo protocollo d'intesa che rappresenta un percorso di avvicinamento tra le istituzioni per la lotta all'abusivismo.