Religioni
80 adolescenti partecipano ad un campo di formazione a Loreto
I giovanissimi della parrocchia Santa Maria della Consolazione si regalano una pausa di riflessione. Per meditare sulla vita e sulla fede
Altamura - martedì 13 luglio 2010
12.52
Estate. Tempo di fermate e di ripartenze. La bella stagione rappresenta l'occasione giusta per regalarsi una pausa di riflessione sulla vita. Per rallentare la corsa, per sostare all'ombra della quotidianità cercando di "prendere nuovamente in mano la situazione". Ottanta adolescenti della parrocchia Santa Maria della Consolazione hanno partecipato, insieme al loro parroco don Alessandro Amapani e ad alcuni educatori, al campo di formazione svoltosi dall'1 al 4 luglio scorsi presso il Centro Giovanni Paolo II di Loreto. Quattro giorni intensi, fatti di condivisione, di preghiera, di amicizia, di meditazione e di divertimento. E come ogni campo che si rispetti, non sono mancate le lacrime delle ultime ore. Quelle genuine e libere. Quelle bisognose di un abbraccio. Esperienze forti, attese per tutto l'inverno.
L'iniziativa, dal titolo "Un uomo uscì a seminare", trae spunto dalla nota Parabola del Seminatore. «Scopo del campo è stato quello di far maturare nei ragazzi un approccio nuovo alla Parola, in modo che essa possa risultare viva e vera nella loro vita» spiega Anna Cicirelli, una delle educatrici. Incontrare la fede nella condivisione e nell'amicizia. Simbolo del campo di formazione, il terreno. Sassoso, asfaltato, spinoso, fertile. Numerosi gli strumenti per lavorarlo. Il piccone, metafora del pregiudizio, della durezza di cuore, della difficoltà di concentrazione, del disinteresse. La vanga, oggetto che rappresenta l'opportunità di rivedere la propria vita nei cambiamenti che la caratterizzano. La cesoia, rinuncia a ciò che allontana dalla fede. Il rastrello, apertura totale alla Parola. Il concime, cioè il sostegno delle persone che guidano all'Ascolto. L'acqua, il silenzio, la preghiera e la meditazione. Il sole, l´amore di Dio che scalda e abbraccia l'uomo.
A momenti di riflessione si sono alternate occasioni di gioco e di svago, come il pomeriggio trascorso sulla spiaggia di Porto Recanati, la città natale di Leopardi. I giovanissimi hanno anche avuto la possibilità di ascoltare la testimonianza di tre ragazzi che vivono in una casa di recupero per ex tossicodipendenti.
L'iniziativa, dal titolo "Un uomo uscì a seminare", trae spunto dalla nota Parabola del Seminatore. «Scopo del campo è stato quello di far maturare nei ragazzi un approccio nuovo alla Parola, in modo che essa possa risultare viva e vera nella loro vita» spiega Anna Cicirelli, una delle educatrici. Incontrare la fede nella condivisione e nell'amicizia. Simbolo del campo di formazione, il terreno. Sassoso, asfaltato, spinoso, fertile. Numerosi gli strumenti per lavorarlo. Il piccone, metafora del pregiudizio, della durezza di cuore, della difficoltà di concentrazione, del disinteresse. La vanga, oggetto che rappresenta l'opportunità di rivedere la propria vita nei cambiamenti che la caratterizzano. La cesoia, rinuncia a ciò che allontana dalla fede. Il rastrello, apertura totale alla Parola. Il concime, cioè il sostegno delle persone che guidano all'Ascolto. L'acqua, il silenzio, la preghiera e la meditazione. Il sole, l´amore di Dio che scalda e abbraccia l'uomo.
A momenti di riflessione si sono alternate occasioni di gioco e di svago, come il pomeriggio trascorso sulla spiaggia di Porto Recanati, la città natale di Leopardi. I giovanissimi hanno anche avuto la possibilità di ascoltare la testimonianza di tre ragazzi che vivono in una casa di recupero per ex tossicodipendenti.