Territorio
7° Simposio ProGeo, studiosi presso la Cava e il Pulo
Intervista agli esperti. Parlano Lars Erikstad e Oronzo Simone
Altamura - sabato 29 settembre 2012
8.42
Si è tenuta nella giornata di ieri un'escursione scientifica da parte di studiosi e geologi provenienti da tutto il mondo presso Cava Pontrelli e presso il Pulo di Altamura. L'appuntamento rientra nel programma del 7° Simposio internazionale "Geoheritage: Protecting and Sharing". Era presente una delegazione del gruppo di lavoro ProGeo assieme alle autorità, tra cui il sindaco Mario Stacca, e rappresentanti dell'associazione Spiragli.
Al vaglio la pianificazione territoriale, la sensibilizzazione del pubblico al rispetto e alla salvaguardia dei luoghi, la gestione dei geositi e la riflessione sul geoturismo.
Di seguito interviste a Oronzo Simone (Sigea Puglia) e a Lars Erikstad (presidente ProGeo).
Al geologo Simone abbiamo chiesto:
Quale è lo stato attuale delle orme? "Rischia di essere compromesso per fattori del tutto naturali, acqua, vento, gelo".
Le impronte sono anche esposte a atti di vandalismo. Pare ci sia stato un tentativo di rimuoverle. "Si sono verificati tentativi di riprodurre dei calchi di impronte. Questa mattina abbiamo constatato che il sito è frequentato comunque da qualcuno, c'è un tipo di attività sulle orme".
Non ritiene, dunque, necessario un immediato intervento di tutela e conservazione del sito? "L'intervento sarebbe necessario anche senza atti di vandalismo perché la superficie è interessata da un gran numero di fratture naturali. Le rocce sono soggette al decadimento e alla distruzione per agenti naturali".
Quale sarà il prossimo passo dopo la fine dei lavori del Simposio? "Importanti passi sono stati fatti negli ultimi anni: nel 2009 la legge regionale prevede la protezione dei beni geologici in Puglia. Per quanto riguarda l'attività di Sigea Sezione Puglia continueremo il nostro impegno, riteniamo che la protezione di un sito geologico vada raggiunta soprattutto con la conoscenza e con la divulgazione dell'importanza scientifica".
Quali le impressioni degli studiosi che hanno fatto visita oggi alla Cava? "Grande soddisfazione per l'unicità del posto, ma anche grande rammarico nel sapere che il sito non è ancora concretamente tutelato e valorizzato come meriterebbe".
La fruizione del sito le sembra ancora distante? È distante, ma a portata di mano.
Un messaggio alle autorità e uno ai cittadini. "Ai cittadini: sappiate che avete nelle vostre mani un patrimonio unico al mondo, abbiate questa consapevolezza. Agli amministratori: cerchiamo di non farci sfuggire questa occasione semplicemente per una questione di denaro".
Brevi dichiarazioni anche dal presidente ProGeo dott. Lars Erikstad
Quale il primo impatto? "Sul posto non solo si possono osservare le impronte di dinosauro, ma essendo queste distribuite su una grande superficie piatta, è possibile immaginare anche come era l'ambiente all'epoca dei dinosauri. Il luogo rappresenta una vera e propria fotografia. È come vedere uno spaccato in 3D nel tempo".
Cosa ritiene sia più urgente oggi, come operare per la tutela e la valorizzazione del sito? "Da un lato è un sito "difficile" da trattare perché è una Cava privata e dunque presenta problemi, dall'altro è un sito, in realtà, facile da valorizzare, perché è ben definito spazialmente, è una superficie piatta e perfettamente fruibile perché non ci sono rischi per i visitatori. Importante sarebbe preservare le pareti perché danno un'idea di quello che era un tempo qui".
Al vaglio la pianificazione territoriale, la sensibilizzazione del pubblico al rispetto e alla salvaguardia dei luoghi, la gestione dei geositi e la riflessione sul geoturismo.
Di seguito interviste a Oronzo Simone (Sigea Puglia) e a Lars Erikstad (presidente ProGeo).
Al geologo Simone abbiamo chiesto:
Quale è lo stato attuale delle orme? "Rischia di essere compromesso per fattori del tutto naturali, acqua, vento, gelo".
Le impronte sono anche esposte a atti di vandalismo. Pare ci sia stato un tentativo di rimuoverle. "Si sono verificati tentativi di riprodurre dei calchi di impronte. Questa mattina abbiamo constatato che il sito è frequentato comunque da qualcuno, c'è un tipo di attività sulle orme".
Non ritiene, dunque, necessario un immediato intervento di tutela e conservazione del sito? "L'intervento sarebbe necessario anche senza atti di vandalismo perché la superficie è interessata da un gran numero di fratture naturali. Le rocce sono soggette al decadimento e alla distruzione per agenti naturali".
Quale sarà il prossimo passo dopo la fine dei lavori del Simposio? "Importanti passi sono stati fatti negli ultimi anni: nel 2009 la legge regionale prevede la protezione dei beni geologici in Puglia. Per quanto riguarda l'attività di Sigea Sezione Puglia continueremo il nostro impegno, riteniamo che la protezione di un sito geologico vada raggiunta soprattutto con la conoscenza e con la divulgazione dell'importanza scientifica".
Quali le impressioni degli studiosi che hanno fatto visita oggi alla Cava? "Grande soddisfazione per l'unicità del posto, ma anche grande rammarico nel sapere che il sito non è ancora concretamente tutelato e valorizzato come meriterebbe".
La fruizione del sito le sembra ancora distante? È distante, ma a portata di mano.
Un messaggio alle autorità e uno ai cittadini. "Ai cittadini: sappiate che avete nelle vostre mani un patrimonio unico al mondo, abbiate questa consapevolezza. Agli amministratori: cerchiamo di non farci sfuggire questa occasione semplicemente per una questione di denaro".
Brevi dichiarazioni anche dal presidente ProGeo dott. Lars Erikstad
Quale il primo impatto? "Sul posto non solo si possono osservare le impronte di dinosauro, ma essendo queste distribuite su una grande superficie piatta, è possibile immaginare anche come era l'ambiente all'epoca dei dinosauri. Il luogo rappresenta una vera e propria fotografia. È come vedere uno spaccato in 3D nel tempo".
Cosa ritiene sia più urgente oggi, come operare per la tutela e la valorizzazione del sito? "Da un lato è un sito "difficile" da trattare perché è una Cava privata e dunque presenta problemi, dall'altro è un sito, in realtà, facile da valorizzare, perché è ben definito spazialmente, è una superficie piatta e perfettamente fruibile perché non ci sono rischi per i visitatori. Importante sarebbe preservare le pareti perché danno un'idea di quello che era un tempo qui".