Territorio
"600 disabili abbandonati da Regione Puglia e da Asl Bari"
Intervista a Nicola Fiore, vicepresidente del Tribunale della Salute. Come vivono la situazione i soggetti interessati?
Altamura - venerdì 18 giugno 2010
18.09
Lo scorso 28 maggio, l'associazione altamurana Tribunale della Salute ha denunciato, attraverso un comunicato, "l'abbandono dei disabili da parte della Regione Puglia e della Asl Bari".
A seguito dell'entrata in vigore della legge OMNIBUS con la quale i Centri di Riabilitazione extra regionali non possono più erogare i servizi di trattamenti riabilitativi ai cittadini pugliesi – si legge nella nota - la ASL di Bari, nella persona del Direttore Generale dott. Pansini, ha disposto che dal 1° Aprile 2010, a tutti i pazienti in carico ai predetti Centri, "devono essere dimessi i trattamenti domiciliari", e quindi non usufruiscono più delle cure riabilitative. Tale disposizione informa le strutture della ASL competenti e senza alcuna comunicazione ai circa 600 pazienti interessati. Tutto ciò, ovviamente, è in netto contrasto con il sacrosanto diritto della libera scelta del cittadino, costituzionalmente garantito, negando la possibilità di scegliere la struttura in cui farsi curare del diritto ad essere curati. A nulla è valsa la manifestazione pubblica, da parte dei disabili e dei loro genitori, avvenuta il 17 marzo 2010 sotto la sede dell'Assessorato alla Salute della Regione Puglia.
Abbiamo voluto approfondire la questione. Molti dei soggetti interessati vivono nella nostra città. Di seguito, l'intervista a Nicola Fiore, vicepresidente della ONLUS Tribunale della Salute.
A seguito dell'entrata in vigore della legge OMNIBUS con la quale i Centri di Riabilitazione extra regionali non possono più erogare i servizi di trattamenti riabilitativi ai cittadini pugliesi – si legge nella nota - la ASL di Bari, nella persona del Direttore Generale dott. Pansini, ha disposto che dal 1° Aprile 2010, a tutti i pazienti in carico ai predetti Centri, "devono essere dimessi i trattamenti domiciliari", e quindi non usufruiscono più delle cure riabilitative. Tale disposizione informa le strutture della ASL competenti e senza alcuna comunicazione ai circa 600 pazienti interessati. Tutto ciò, ovviamente, è in netto contrasto con il sacrosanto diritto della libera scelta del cittadino, costituzionalmente garantito, negando la possibilità di scegliere la struttura in cui farsi curare del diritto ad essere curati. A nulla è valsa la manifestazione pubblica, da parte dei disabili e dei loro genitori, avvenuta il 17 marzo 2010 sotto la sede dell'Assessorato alla Salute della Regione Puglia.
Abbiamo voluto approfondire la questione. Molti dei soggetti interessati vivono nella nostra città. Di seguito, l'intervista a Nicola Fiore, vicepresidente della ONLUS Tribunale della Salute.