“Ospedale della Murgia: Fisionomia e Missione”
Una lettera del prof. Pietro Pepe
mercoledì 27 giugno 2012
iReport
Il prof. Pietro Pepe, già Presidente del Consiglio Regione Puglia, esprime le proprie considerazioni su un tema oggi assai discusso: l'Ospedale della Murgia. Una lettera aperta indirizzata agli organi di stampa, al direttore gen. Asl Bari, dr. Colasanto Domenico, ai Sindaci dei Comuni di Altamura -Gravina-Grumo-Poggiorsini- Santeramo- Toritto e al consigliere regionale, avv. Michele Ventricelli. Di seguito, il testo.
Questa lettera tende ad aprire un confronto sulle fisionomia e sulla missione da assegnare al nuovo Ospedale della Murgia.
Come è noto, stà partendo in Puglia la Fase 2 del piano di rientro del DEFICIT sanitario che prevede il taglio complessivo di 800 posti letto da ottenere entro la fine dell'anno, con la chiusura di altri ospedali.
Evidenzio da subito che già l'anno scorso il Consiglio Regionale ha proceduto a declassare ben 18 ospedali pugliesi e a prevedere la riduzione dei posti letto negli ospedali pubblici, in quelli ecclesiastici e nelle cliniche private.
Per realizzare, inoltre il contenimento della spesa sanitaria a questa operazione si è aggiunta la decisione della Regione di definire nuovi tetti di spesa con le Case di Cura accreditate con la stessa, che ha determinato la chiusura di alcuni servizi di diagnostica come il day-hospital.
Ancora, è di qualche giorno fà la notizia resa dal Direttore Generale e riportata dal Consigliere Regionale Michele Ventricelli che si è concluso l'ultimo adempimento relativo alla gara per le attrezzature del nuovo ospedale che metterà a disposizione entro sei mesi un'aggiornata tecnologia e una strumentazione all'avanguardia che potrebbe da subito mettere in moto il Piano di trasferimento da parte della Direzione Generale e Sanitaria dei presidi ospedalieri di Altamura e Gravina.
L'annuncio è sicuramente in sé una buona notizia, specie nel settore della sanità, anche se occorre tenere presente che molto tempo è passato dal momento della sua pianificazione avvenuta negli anni 90 e che nel frattempo ha visto nascere sullo stesso territorio nuove strutture sanitarie eccellenti come il Miulli di Acquaviva ed il nuovo Ospedale di Matera più la pre-esistente struttura di riabilitazione del Maugeri di Cassano.
La lunga traversata che ha accompagnato la realizzazione del nosocomio è stata legata alle diverse progettazioni, passando da una prima previsione di 450 posti letto all'attuale di 207 posti, peraltro tutte condizionate dalla difficoltà di reperire le coperture finanziarie maturate in diversi tempi e in diversi lotti, relative alla struttura logistica, alla piastra tecnologica, alle attrezzature sanitarie.
E' doveroso fare riferimento all'iter lungo e complesso non solo per comprendere e forse giustificare il comportamento dei responsabili della Regione, ma per verificare e chiederci se le scelte sanitarie di allora sono ancora valide oggi.
Questa premessa è stata necessaria per consentire alla Comunità Murgiana, ai Sindaci e ai Consigli Comunali di - Altamura - Gravina - Grumo - Poggiorsini - Santeramo – Toritto, agli operatori sanitari, alle forze sociali e politiche di interrogarsi sul futuro.
Penso ad una indispensabile iniziativa di confronto promossa dal nostro rappresentante istituzionale del Consiglio Regionale Avv. Ventricelli con la Direzione Generale e l'Assessorato alla Salute per discutere in modo costruttivo sulla attualità della missione e sulla sua fisionomia.
In sintesi occorre definire quale ruolo strategico è possibile assegnare all'Ospedale della Murgia alla luce della nuova organizzazione assistenziale che con il piano di rientro si intende attuare e quali procedure attuare per il delicato avvio delle fasi di trasferimento alla nuova struttura.
Sulla stampa locale (Gazzetta del Mezzogiorno e Corriere della Sera) è stato pubblicato una fotografia contenente una proposta distributiva di specialità e di posti letto della Direzione Generale dell' ASL nei 10 plessi sanitari della provincia di Bari.
In questa fase, prima che il CONSIGLIO REGIONALE approvi, è doveroso ed opportuno fare il punto sulla cura dimagrante proposta di ben 160 posti letto, capire in che misura la stessa inciderà sulle unità operative complesse e su quelle semplici esistenti e quali reparti nuovi saranno attivati o incrementati per il nuovo Ospedale.
Infatti la proposta che circola prevede 6 posti letto di Cardiologia per Terapia Intensiva, 15 posti in Neurologia, 15 posti di Urologia, 4 posti di Riabilitazione Cardiologica , 12 di Lungodegenza e 6 di Neonatologia; con la vecchia dotazione ospedaliera siamo in presenza di un totale di 207 posti letto da sistemare nel nuovo Ospedale della Murgia.
La nuova filosofia sanitaria che la Regione da qualche tempo sta portando avanti è quello di deospedalizzare sempre più:
- riservare e limitare il ricovero presso le strutture ospedaliere solo agli ammalati acuti a causa degli altissimi costi è una scelta appropriata e da condividere a condizione che di converso venga potenziata la Medicina del territorio e quella domiciliare in stretta collaborazione con i medici di famiglia;
- cosi come in contemporanea và affrontato il nodo delle strutture esistenti per decidere le modalità per la loro dismissione e relativà riconversione in case della salute, in poliambulatori, in residenze sanitarie e in punti di primo intervento.
I tempi e i modi, a nostro giudizio, vanno programmati, anche perché gli stessi sono legati alla sostenibilità economica che impegnerà le risorse dell'Asl nella duplice direzione: la nuova organizzazione e la continuità assistenziale da assicurare all'utenza.
In questo contesto ogni euro risparmiato assume un valore strategico alla luce degli scandali e degli sprechi purtroppo ancora presenti nella nostra Sanità che richiede una mirata e collettiva lotta per debellarli.
Il contributo che ognuno di noi può dare nell'ambito della nuova organizzazione assistenziale per concorrere a definire le scelte strategiche utili per l'intero territorio deve avvenire nel rispetto di alcuni criteri oggettivi da cui non si può prescindere: la realtà delle indagini epidemiologiche, la caratterizzazione del ruolo del nosocomio, l'assegnazione di un adeguato organico di personale qualificato e una razionale attivazione dei servizi territoriali della medicina di base.
Conoscere le pandemie vecchie e nuove presenti nel nostro territorio causate dall'incremento delle malattie oncologiche, di quelle cardiologiche e neurologiche, delle patologie vascolari, riabilitative e di lungodegenza ci consente in questo tempo di aggiornare la risposta sanitaria con strutture e personale adeguate a fronteggiarla.
Approfitto di questa circostanza per far conoscere e lanciare una mia idea per caratterizzare l'Ospedale della Murgia, per altro condivisa da alcuni operatori sanitari, di puntare in questo contesto sociale e territoriale alla "Medicina riabilitativa e alla tutela della salute del lavoro" da programmare oggi e realizzare anche gradualmente; tanto più che nella nuova proposta formulata dalla Direzione generale tra i complessivi 207 posti letto del nuovo ospedale della murgia sono stati previsti 12 posti di Lungodegenza e soprattutto 4 posti di Riabilitazione Cardiologica.
Quindi è consequenziale pensare ad una prospettiva strategica che accanto ai codici ospedalieri esistenti si possa lavorare ad un' implementazione e consolidamento dei reparti di Riabilitazione ortopedica, traumatologica, e perché no, nel tempo, anche divisioni cardiologiche, neurologiche, pneumologiche ed integrative sia del disabile che dell'anziano cioè una serie di attività finalizzate all'individuazione e alla prevenzione dei rischi delle attività produttive.
Forse chiedo troppo se su questo territorio accanto alla specifica attività assistenziale da erogare, ci possa essere anche una attività di ricerca di tipo biomedico attraverso rapporti convenzionali con strutture Universitarie utili ed idonee a tenere d'occhio la costante evoluzione sociale ed epidemiologica della popolazione murgiana.
Sono dell'avviso che una buona Sanità è realizzare un servizio uniforme in ogni parte del territorio italiano, in grado di mantenere e assicurare standard di prestazione di alta qualità ed atta ad evitare cosi la mobilità passiva dentro e fuori la Regione Puglia.
L'aspirazione legittima dei cittadini della Murgia è arrivare tra i primi posti in Puglia tra i territori che forniscono maggiori garanzie nella erogazione dei livelli essenziali di assistenza (L.E.A.) e nella qualità del servizio, al passo con la innovazione tecnologica e scientifica.
Vado alla conclusione chiedendo solo che la questione venga discussa e portata alla conoscenza di tutti e ringrazio per la cortese attenzione.
Questa lettera tende ad aprire un confronto sulle fisionomia e sulla missione da assegnare al nuovo Ospedale della Murgia.
Come è noto, stà partendo in Puglia la Fase 2 del piano di rientro del DEFICIT sanitario che prevede il taglio complessivo di 800 posti letto da ottenere entro la fine dell'anno, con la chiusura di altri ospedali.
Evidenzio da subito che già l'anno scorso il Consiglio Regionale ha proceduto a declassare ben 18 ospedali pugliesi e a prevedere la riduzione dei posti letto negli ospedali pubblici, in quelli ecclesiastici e nelle cliniche private.
Per realizzare, inoltre il contenimento della spesa sanitaria a questa operazione si è aggiunta la decisione della Regione di definire nuovi tetti di spesa con le Case di Cura accreditate con la stessa, che ha determinato la chiusura di alcuni servizi di diagnostica come il day-hospital.
Ancora, è di qualche giorno fà la notizia resa dal Direttore Generale e riportata dal Consigliere Regionale Michele Ventricelli che si è concluso l'ultimo adempimento relativo alla gara per le attrezzature del nuovo ospedale che metterà a disposizione entro sei mesi un'aggiornata tecnologia e una strumentazione all'avanguardia che potrebbe da subito mettere in moto il Piano di trasferimento da parte della Direzione Generale e Sanitaria dei presidi ospedalieri di Altamura e Gravina.
L'annuncio è sicuramente in sé una buona notizia, specie nel settore della sanità, anche se occorre tenere presente che molto tempo è passato dal momento della sua pianificazione avvenuta negli anni 90 e che nel frattempo ha visto nascere sullo stesso territorio nuove strutture sanitarie eccellenti come il Miulli di Acquaviva ed il nuovo Ospedale di Matera più la pre-esistente struttura di riabilitazione del Maugeri di Cassano.
La lunga traversata che ha accompagnato la realizzazione del nosocomio è stata legata alle diverse progettazioni, passando da una prima previsione di 450 posti letto all'attuale di 207 posti, peraltro tutte condizionate dalla difficoltà di reperire le coperture finanziarie maturate in diversi tempi e in diversi lotti, relative alla struttura logistica, alla piastra tecnologica, alle attrezzature sanitarie.
E' doveroso fare riferimento all'iter lungo e complesso non solo per comprendere e forse giustificare il comportamento dei responsabili della Regione, ma per verificare e chiederci se le scelte sanitarie di allora sono ancora valide oggi.
Questa premessa è stata necessaria per consentire alla Comunità Murgiana, ai Sindaci e ai Consigli Comunali di - Altamura - Gravina - Grumo - Poggiorsini - Santeramo – Toritto, agli operatori sanitari, alle forze sociali e politiche di interrogarsi sul futuro.
Penso ad una indispensabile iniziativa di confronto promossa dal nostro rappresentante istituzionale del Consiglio Regionale Avv. Ventricelli con la Direzione Generale e l'Assessorato alla Salute per discutere in modo costruttivo sulla attualità della missione e sulla sua fisionomia.
In sintesi occorre definire quale ruolo strategico è possibile assegnare all'Ospedale della Murgia alla luce della nuova organizzazione assistenziale che con il piano di rientro si intende attuare e quali procedure attuare per il delicato avvio delle fasi di trasferimento alla nuova struttura.
Sulla stampa locale (Gazzetta del Mezzogiorno e Corriere della Sera) è stato pubblicato una fotografia contenente una proposta distributiva di specialità e di posti letto della Direzione Generale dell' ASL nei 10 plessi sanitari della provincia di Bari.
In questa fase, prima che il CONSIGLIO REGIONALE approvi, è doveroso ed opportuno fare il punto sulla cura dimagrante proposta di ben 160 posti letto, capire in che misura la stessa inciderà sulle unità operative complesse e su quelle semplici esistenti e quali reparti nuovi saranno attivati o incrementati per il nuovo Ospedale.
Infatti la proposta che circola prevede 6 posti letto di Cardiologia per Terapia Intensiva, 15 posti in Neurologia, 15 posti di Urologia, 4 posti di Riabilitazione Cardiologica , 12 di Lungodegenza e 6 di Neonatologia; con la vecchia dotazione ospedaliera siamo in presenza di un totale di 207 posti letto da sistemare nel nuovo Ospedale della Murgia.
La nuova filosofia sanitaria che la Regione da qualche tempo sta portando avanti è quello di deospedalizzare sempre più:
- riservare e limitare il ricovero presso le strutture ospedaliere solo agli ammalati acuti a causa degli altissimi costi è una scelta appropriata e da condividere a condizione che di converso venga potenziata la Medicina del territorio e quella domiciliare in stretta collaborazione con i medici di famiglia;
- cosi come in contemporanea và affrontato il nodo delle strutture esistenti per decidere le modalità per la loro dismissione e relativà riconversione in case della salute, in poliambulatori, in residenze sanitarie e in punti di primo intervento.
I tempi e i modi, a nostro giudizio, vanno programmati, anche perché gli stessi sono legati alla sostenibilità economica che impegnerà le risorse dell'Asl nella duplice direzione: la nuova organizzazione e la continuità assistenziale da assicurare all'utenza.
In questo contesto ogni euro risparmiato assume un valore strategico alla luce degli scandali e degli sprechi purtroppo ancora presenti nella nostra Sanità che richiede una mirata e collettiva lotta per debellarli.
Il contributo che ognuno di noi può dare nell'ambito della nuova organizzazione assistenziale per concorrere a definire le scelte strategiche utili per l'intero territorio deve avvenire nel rispetto di alcuni criteri oggettivi da cui non si può prescindere: la realtà delle indagini epidemiologiche, la caratterizzazione del ruolo del nosocomio, l'assegnazione di un adeguato organico di personale qualificato e una razionale attivazione dei servizi territoriali della medicina di base.
Conoscere le pandemie vecchie e nuove presenti nel nostro territorio causate dall'incremento delle malattie oncologiche, di quelle cardiologiche e neurologiche, delle patologie vascolari, riabilitative e di lungodegenza ci consente in questo tempo di aggiornare la risposta sanitaria con strutture e personale adeguate a fronteggiarla.
Approfitto di questa circostanza per far conoscere e lanciare una mia idea per caratterizzare l'Ospedale della Murgia, per altro condivisa da alcuni operatori sanitari, di puntare in questo contesto sociale e territoriale alla "Medicina riabilitativa e alla tutela della salute del lavoro" da programmare oggi e realizzare anche gradualmente; tanto più che nella nuova proposta formulata dalla Direzione generale tra i complessivi 207 posti letto del nuovo ospedale della murgia sono stati previsti 12 posti di Lungodegenza e soprattutto 4 posti di Riabilitazione Cardiologica.
Quindi è consequenziale pensare ad una prospettiva strategica che accanto ai codici ospedalieri esistenti si possa lavorare ad un' implementazione e consolidamento dei reparti di Riabilitazione ortopedica, traumatologica, e perché no, nel tempo, anche divisioni cardiologiche, neurologiche, pneumologiche ed integrative sia del disabile che dell'anziano cioè una serie di attività finalizzate all'individuazione e alla prevenzione dei rischi delle attività produttive.
Forse chiedo troppo se su questo territorio accanto alla specifica attività assistenziale da erogare, ci possa essere anche una attività di ricerca di tipo biomedico attraverso rapporti convenzionali con strutture Universitarie utili ed idonee a tenere d'occhio la costante evoluzione sociale ed epidemiologica della popolazione murgiana.
Sono dell'avviso che una buona Sanità è realizzare un servizio uniforme in ogni parte del territorio italiano, in grado di mantenere e assicurare standard di prestazione di alta qualità ed atta ad evitare cosi la mobilità passiva dentro e fuori la Regione Puglia.
L'aspirazione legittima dei cittadini della Murgia è arrivare tra i primi posti in Puglia tra i territori che forniscono maggiori garanzie nella erogazione dei livelli essenziali di assistenza (L.E.A.) e nella qualità del servizio, al passo con la innovazione tecnologica e scientifica.
Vado alla conclusione chiedendo solo che la questione venga discussa e portata alla conoscenza di tutti e ringrazio per la cortese attenzione.