"La Giustizia"
Versi scritti da un detenuto
mercoledì 1 agosto 2012
iReport
Di seguito, versi scritti da un ragazzo altamurano, attualmente detenuto.
"Ho voluto far trasparire da questi volubili e isterici versi – precisa D. S. ad introduzione del suo testo - quello che per me è giustizia, un modo di vivere, un bene prezioso intrinseco nell'uomo, quello vero, quello leale e coraggioso. Quello che continua a lottare e a resistere malgrado la società sia permeata di ingiustizia che attanaglia l'umanità sotto ogni forma, non solo penale."
La Giustizia
La giustizia quasi come avarizia
anche più di una virtù...
quella che oggi quasi non se ne vede più
la giustizia non come sostantivo
ma come verbo
il più difficile, il più arduo
ma il più arrogante
come quello del vivere...
il vivere dei giusti
il vivere vero, quello che fa sudare,
che dico…dannare!
Anzi direi proprio imprecare
per recuperare anche una sola
impercettibile particella d'ossigeno
che va disperdendosi nell'aria infetta della pena,
lo stesso ossigeno che a rigor di logica
dovrebbe sprigionare, emanare, diffondere
con la sua fragranza neutrale,
la giustizia dopo una sentenza
vera, reale, senza favole
ma rara come il colore della galera
ci vuole coraggio per vivere negli abissi dell'ingiustizia
ci vuole una nota di stoicismo
in quest'asma di giustizia
un che di sublime, trascendentale
per non mollare, per respirare
la giustizia è onore, coerenza e rettitudine
rende povero chi la persegue
felice chi la possiede
giusto chi la pretende
innocuo chi la ottiene
rende uomo chi la modella sulla propria esistenza
quell'uomo che la convoglia sui binari divini
binari che scottano
quelli colmi di nulla, pieni di privazioni
quelli che lasciano i segni
quelli che lasciano i segni
quelli davvero per pochi...
ma anche quelli destinati alla giusta meta
se si vuole davvero raggiungerla
per non barare, per poter realizzare
la giustizia intesa come restituire ciò che si è ricevuto da altri
rendere a qualcuno ciò che gli si deve, ciò che gli spetta...
La giustizia come contrario di ingiustizia
giustizia spesso come sbollo per i già strapotenti
ingiustizia come patibolo per gli indigenti
la stessa che si cela in un'arte che molti "capi" posseggono
quella di rubare qualcosa che va ben oltre l'intimità
qualcosa di divino, la libertà....
perché gli uomini danneggiati a volte si convertono in "in giustizieri"
ma ciò è deleterio, degradante e appunto ingiusto
perché non è con l'equitazione che i cavallerizzi rendono incapaci
di cavalcare o con la cultura di chi è colto rendere incolti gli altri
Giustizia è pregio, è sapienza
ingiustizia è male, è ignoranza
i giusti, i sapienti, i migliori e i più capaci di agire
e non per sentito dire
la giustizia e il giusto sono il bene collettivo
e tutto questo mi fa sentire vivo...
il giusto rispecchia la sua stessa coscienza
dove impera una lieta speranza
buona e confortatrice
la stessa che scandisce ogni momento
di questo silenzio assordante
vuoto ingombrante nel riflesso dell'oscurità
che come l'ingiustizia non ha pietà
e io voglio rimanere giusto nella mia integrità
perché la giustizia in quanto virtù e modo di vivere
anche se sopportata non resta mai
cosi nascosta, che gli uomini non riescono a scorgerla
ma potrà seguirne le tracce
solo chi sarà degno in questo mondo a due facce....
D. S.
"Ho voluto far trasparire da questi volubili e isterici versi – precisa D. S. ad introduzione del suo testo - quello che per me è giustizia, un modo di vivere, un bene prezioso intrinseco nell'uomo, quello vero, quello leale e coraggioso. Quello che continua a lottare e a resistere malgrado la società sia permeata di ingiustizia che attanaglia l'umanità sotto ogni forma, non solo penale."
La Giustizia
La giustizia quasi come avarizia
anche più di una virtù...
quella che oggi quasi non se ne vede più
la giustizia non come sostantivo
ma come verbo
il più difficile, il più arduo
ma il più arrogante
come quello del vivere...
il vivere dei giusti
il vivere vero, quello che fa sudare,
che dico…dannare!
Anzi direi proprio imprecare
per recuperare anche una sola
impercettibile particella d'ossigeno
che va disperdendosi nell'aria infetta della pena,
lo stesso ossigeno che a rigor di logica
dovrebbe sprigionare, emanare, diffondere
con la sua fragranza neutrale,
la giustizia dopo una sentenza
vera, reale, senza favole
ma rara come il colore della galera
ci vuole coraggio per vivere negli abissi dell'ingiustizia
ci vuole una nota di stoicismo
in quest'asma di giustizia
un che di sublime, trascendentale
per non mollare, per respirare
la giustizia è onore, coerenza e rettitudine
rende povero chi la persegue
felice chi la possiede
giusto chi la pretende
innocuo chi la ottiene
rende uomo chi la modella sulla propria esistenza
quell'uomo che la convoglia sui binari divini
binari che scottano
quelli colmi di nulla, pieni di privazioni
quelli che lasciano i segni
quelli che lasciano i segni
quelli davvero per pochi...
ma anche quelli destinati alla giusta meta
se si vuole davvero raggiungerla
per non barare, per poter realizzare
la giustizia intesa come restituire ciò che si è ricevuto da altri
rendere a qualcuno ciò che gli si deve, ciò che gli spetta...
La giustizia come contrario di ingiustizia
giustizia spesso come sbollo per i già strapotenti
ingiustizia come patibolo per gli indigenti
la stessa che si cela in un'arte che molti "capi" posseggono
quella di rubare qualcosa che va ben oltre l'intimità
qualcosa di divino, la libertà....
perché gli uomini danneggiati a volte si convertono in "in giustizieri"
ma ciò è deleterio, degradante e appunto ingiusto
perché non è con l'equitazione che i cavallerizzi rendono incapaci
di cavalcare o con la cultura di chi è colto rendere incolti gli altri
Giustizia è pregio, è sapienza
ingiustizia è male, è ignoranza
i giusti, i sapienti, i migliori e i più capaci di agire
e non per sentito dire
la giustizia e il giusto sono il bene collettivo
e tutto questo mi fa sentire vivo...
il giusto rispecchia la sua stessa coscienza
dove impera una lieta speranza
buona e confortatrice
la stessa che scandisce ogni momento
di questo silenzio assordante
vuoto ingombrante nel riflesso dell'oscurità
che come l'ingiustizia non ha pietà
e io voglio rimanere giusto nella mia integrità
perché la giustizia in quanto virtù e modo di vivere
anche se sopportata non resta mai
cosi nascosta, che gli uomini non riescono a scorgerla
ma potrà seguirne le tracce
solo chi sarà degno in questo mondo a due facce....
D. S.