Bandi, un appello ai burocrati
“Perché complicare ulteriormente cose che sono già di per sé complicate?”
giovedì 22 luglio 2010
iReport
Quando traducevo dei brani dal latino al liceo ero assolutamente convinto che fare tutte quelle versioni non mi sarebbe mai servito a niente, che sprecavo il mio tempo studiando una lingua morta. La professoressa spesso ripeteva in classe che lo studio del latino era fondamentale, che ci avrebbe dato una forma mentis che ci avrebbe aiutato a superare delle difficoltà in futuro… solo ora capisco.
Veniamo ai giorni nostri: per esempio, su un avviso pubblicato dal Comune di Altamura, riguardante l'assunzione a tempo determinato di un dirigente responsabile del settore "Bilancio, finanza e programmazione", leggo questo: «la domanda di ammissione alla selezione redatta su carta semplice e debitamente sottoscritta (a pena di esclusione), indirizzata al Dirigente I Settore - Piazza Municipio n.1, Altamura - dovrà essere presentata direttamente al protocollo dell'Ente o trasmessa per mezzo del servizio postale solo mediante Raccomandata A.R., con esclusione di qualsiasi altro mezzo, e dovrà pervenire (a pena di esclusione) entro le ore 12,00 del giorno 03/08/2010».
Ohibò! Ho dovuto rileggere il periodo più e più volte per dare almeno una vaga interpretazione di quale esoterico significato abbia qui voluto condividere con i comuni mortali il divino oracolo, che ha così mirabilmente composto il sommo avviso. Alla quinta volta ho deciso di andare avanti nella lettura, pensando che magari mi avrebbe aiutato il contesto… ed è stato a questo punto che ho avuto una sensazione di deja vue, di un ricordo ancora non ben identificato. Sono andato avanti, ma il seguito mi ha gettato nella più crudele disperazione, haimè, me misero! Così risuonavano le tonanti parole dell'oracolo: «l'Amministrazione non assume responsabilità per la dispersione di comunicazioni dipendente da inesatta indicazione del recapito da parte del concorrente oppure da mancata o tardiva comunicazione del cambiamento dell'indirizzo indicato nella domanda, né per eventuali disguidi postali o telegrafici o comunque imputabili a fatto di terzi, a caso fortuito o forza maggiore». Per gli dei! Nessuna possibilità di errore!
Summa cum disperatione mi sono precipitato a rileggere il punto critico, ho pensato che magari scomponendolo in unità logico-sintattiche, sarei riuscito a capire, ed è qui che il ricordo si è chiarito: il contesto aiuta la traduzione, le unità logico-sintattiche, le versioni di latino! Ecco cosa voleva dire la professoressa con il discorso della forma mentis! Dunque mi sono deciso ad applicare il metodo delle versioni, mi sono ricordato che in latino, a differenza che in italiano, il significato della frase non cambia al variare dell'ordine delle parole, così mi sono precipitato a porre dei numeretti sui blocchi sintattici dei periodo critico, proprio come facevo a scuola: prima il verbo, poi il soggetto, poi gli attributi e così via. Ho tradotto così: «la domanda di ammissione alla selezione deve essere redatta su carta semplice, sottoscritta (a pena di esclusione), e spedita con raccomandata al Dirigente I Settore - Piazza Municipio n.1, Altamura -, oppure portata di persona all'Ufficio Protocollo del Comune (qui non è chiaro se l'oracolo ha voluto dire che anche in questo caso bisogna riportare lo stesso indirizzo sulla busta). La domanda inoltre dovrà pervenire - complemento di moto a luogo sottinteso: all'Ufficio Protocollo o all'indirizzo indicato - (a pena di esclusione) entro le ore 12.00 del giorno 03/08/2010».
Il punto è: perché «trasmessa per mezzo del servizio postale solo mediante Raccomandata A.R.» quando si può semplicemente dire «spedita con raccomandata»? Perché complicare ulteriormente cose che sono già di per sé complicate? Ma questo è solo l'esempio più banale, perché non è questo il luogo per fare dissertazioni filologiche. Sono in cerca di lavoro, quindi i bandi sono il mio pane quotidiano e ne ho lette di tutti i colori: giri di parole infiniti che non dicono niente, punteggiatura sporadica, ripetizioni inutili dello stesso concetto con piccole variazioni che mettono in crisi, frasi incomprensibili. Visto che la pena per ogni minimo errore di comprensione da parte dei partecipanti è l'esclusione, non sarebbe il caso di essere più chiari, semplici e ordinati? O l'oracolo si serve di un codice criptico perché il messaggio venga compreso solo da pochi eletti?
Marco Tullio Cicerone
Veniamo ai giorni nostri: per esempio, su un avviso pubblicato dal Comune di Altamura, riguardante l'assunzione a tempo determinato di un dirigente responsabile del settore "Bilancio, finanza e programmazione", leggo questo: «la domanda di ammissione alla selezione redatta su carta semplice e debitamente sottoscritta (a pena di esclusione), indirizzata al Dirigente I Settore - Piazza Municipio n.1, Altamura - dovrà essere presentata direttamente al protocollo dell'Ente o trasmessa per mezzo del servizio postale solo mediante Raccomandata A.R., con esclusione di qualsiasi altro mezzo, e dovrà pervenire (a pena di esclusione) entro le ore 12,00 del giorno 03/08/2010».
Ohibò! Ho dovuto rileggere il periodo più e più volte per dare almeno una vaga interpretazione di quale esoterico significato abbia qui voluto condividere con i comuni mortali il divino oracolo, che ha così mirabilmente composto il sommo avviso. Alla quinta volta ho deciso di andare avanti nella lettura, pensando che magari mi avrebbe aiutato il contesto… ed è stato a questo punto che ho avuto una sensazione di deja vue, di un ricordo ancora non ben identificato. Sono andato avanti, ma il seguito mi ha gettato nella più crudele disperazione, haimè, me misero! Così risuonavano le tonanti parole dell'oracolo: «l'Amministrazione non assume responsabilità per la dispersione di comunicazioni dipendente da inesatta indicazione del recapito da parte del concorrente oppure da mancata o tardiva comunicazione del cambiamento dell'indirizzo indicato nella domanda, né per eventuali disguidi postali o telegrafici o comunque imputabili a fatto di terzi, a caso fortuito o forza maggiore». Per gli dei! Nessuna possibilità di errore!
Summa cum disperatione mi sono precipitato a rileggere il punto critico, ho pensato che magari scomponendolo in unità logico-sintattiche, sarei riuscito a capire, ed è qui che il ricordo si è chiarito: il contesto aiuta la traduzione, le unità logico-sintattiche, le versioni di latino! Ecco cosa voleva dire la professoressa con il discorso della forma mentis! Dunque mi sono deciso ad applicare il metodo delle versioni, mi sono ricordato che in latino, a differenza che in italiano, il significato della frase non cambia al variare dell'ordine delle parole, così mi sono precipitato a porre dei numeretti sui blocchi sintattici dei periodo critico, proprio come facevo a scuola: prima il verbo, poi il soggetto, poi gli attributi e così via. Ho tradotto così: «la domanda di ammissione alla selezione deve essere redatta su carta semplice, sottoscritta (a pena di esclusione), e spedita con raccomandata al Dirigente I Settore - Piazza Municipio n.1, Altamura -, oppure portata di persona all'Ufficio Protocollo del Comune (qui non è chiaro se l'oracolo ha voluto dire che anche in questo caso bisogna riportare lo stesso indirizzo sulla busta). La domanda inoltre dovrà pervenire - complemento di moto a luogo sottinteso: all'Ufficio Protocollo o all'indirizzo indicato - (a pena di esclusione) entro le ore 12.00 del giorno 03/08/2010».
Il punto è: perché «trasmessa per mezzo del servizio postale solo mediante Raccomandata A.R.» quando si può semplicemente dire «spedita con raccomandata»? Perché complicare ulteriormente cose che sono già di per sé complicate? Ma questo è solo l'esempio più banale, perché non è questo il luogo per fare dissertazioni filologiche. Sono in cerca di lavoro, quindi i bandi sono il mio pane quotidiano e ne ho lette di tutti i colori: giri di parole infiniti che non dicono niente, punteggiatura sporadica, ripetizioni inutili dello stesso concetto con piccole variazioni che mettono in crisi, frasi incomprensibili. Visto che la pena per ogni minimo errore di comprensione da parte dei partecipanti è l'esclusione, non sarebbe il caso di essere più chiari, semplici e ordinati? O l'oracolo si serve di un codice criptico perché il messaggio venga compreso solo da pochi eletti?
Marco Tullio Cicerone