Convegni
Convegno sulle migrazioni causate dalle guerre: c'è anche la storia di Altamura
venerdì 11 ottobre 2024
Convegno di studi: PROFUGHI, RIFUGIATI E SFOLLATI DA CAPORETTO A LAMPEDUSA
11 ottobre 2024 - a partire dalle ore 9.30 e sino alle ore 18.30
Multicinema Teatro Mangiatordi, Altamura
Organizzatore: Associazione Campo 65
Partner: Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea IPSAIC; Dipartimento di Scienze Politiche e Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica, Università degli Studi di Bari Aldo Moro; Dipartimento Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione, Università degli Studi di Foggia; Dipartimento Studi Umanistici DIPSUM, Università di Salerno; Dipartimento per l'Innovazione Umanistica, Scientifica e Sociale, Università degli Studi della Basilicata; Fondazione Gramsci di Puglia; Pax Christi; Centro Caravan; CPIA 2 Altamura;
Patrocini: Presidente Consiglio Regione Puglia, Città Metropolitana di Bari, Parco Nazionale Alta Murgia, Comune di Altamura.
Con il contributo della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali del Ministero della Cultura.
Il Convegno
La Rassegna internazionale su luoghi e memorie del Novecento, che ogni anno organizza CAMPO65 APS, è giunta quest'anno alla IV edizione. Dopo aver affrontato il tema dei Prigionieri di guerre nella 1 edizione del 2021 II^ Edizione "Sguardi partigiani", III edizione la Liberazione ad 80 anni dal 1943. Il tema del 2024 esamina uno dei fenomeni più complessi della storia umana: le migrazioni.
Partendo dalle esperienze che Altamura e la Puglia hanno vissuto nel corso delle due guerre mondiali – con la breve presenza di sfollati provenienti dal fronte nella Grande Guerra e la lunga permanenza di profughi provenienti sia dal confine orientale che dalle terre d'oltremare al termine del secondo conflitto mondiale – si affronta il tema più esteso dei profughi, dovuti a guerre, invasioni, rivolte o catastrofi naturali ed appunto il grande fenomeno delle migrazioni che lo contiene.
Alla fine del secondo conflitto mondiale si verificò un immenso movimento di popolazioni che furono costrette dai Trattati di pace e dalle conseguenti ridefinizioni dei confini ad abbandonare i propri territori, per reintegrarsi in altri paesi. Dal Confine orientale, dall'Istria in particolare, giunsero in Italia circa 300.000 esuli giuliano-dalmati che, tra il 1943 e la fine degli anni '50, abbandonarono le località di origine per trovare accoglienza nel nostro paese. Ad Altamura, nel campo di prigionia 65 della seconda guerra mondiale, fu allestito un Centro di raccolta profughi.
Con la Grande Guerra, si era verificato un simile trasferimento principalmente di donne e bambini, dai paesi che si trovavano lungo il confine nord-orientale, che divideva il nostro Stato dall'Impero austro-ungarico. Furono evacuati interi paesi posti in zona di guerra e le popolazioni furono spostate in Austria, se si trovavano a nord della linea di confine, o in Italia, se vivevano a sud. Le zone interessate dai due esodi sono in parte le stesse: è dal Confine orientale, in particolare dall'Istria, che a partire dal 1943 iniziò l'esodo dei giuliano-dalmati, mentre il I Conflitto mondiale, con la sua guerra di trincea combattuta lungo tutto il confine nord-orientale, coinvolse, oltre al Friuli, anche il Veneto e il Trentino. Gli squilibri esistenti nei vari paesi tra il progresso economico-sociale e quello più propriamente legato all'evoluzione tecnologica da un lato, e dall'altro all'organizzazione e allo sviluppo della ricerca scientifica, hanno provocato e continuano a provocare particolari correnti migratorie. Negli ultimi decenni il crescente divario economico e il parallelo divario demografico tra il Nord e il Sud del mondo hanno determinato una sempre maggiore pressione demografica intercontinentale: popolazioni africane e asiatiche premono in misura crescente sui paesi europei e sull'America del Nord alimentando flussi consistenti di migrazione a scopo di lavoro, mentre estesi conflitti religiosi ed etnici concorrono a ingrossare i flussi, particolarmente quelli diretti verso l'Europa.
11 ottobre 2024 - a partire dalle ore 9.30 e sino alle ore 18.30
Multicinema Teatro Mangiatordi, Altamura
Organizzatore: Associazione Campo 65
Partner: Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea IPSAIC; Dipartimento di Scienze Politiche e Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica, Università degli Studi di Bari Aldo Moro; Dipartimento Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione, Università degli Studi di Foggia; Dipartimento Studi Umanistici DIPSUM, Università di Salerno; Dipartimento per l'Innovazione Umanistica, Scientifica e Sociale, Università degli Studi della Basilicata; Fondazione Gramsci di Puglia; Pax Christi; Centro Caravan; CPIA 2 Altamura;
Patrocini: Presidente Consiglio Regione Puglia, Città Metropolitana di Bari, Parco Nazionale Alta Murgia, Comune di Altamura.
Con il contributo della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali del Ministero della Cultura.
Il Convegno
La Rassegna internazionale su luoghi e memorie del Novecento, che ogni anno organizza CAMPO65 APS, è giunta quest'anno alla IV edizione. Dopo aver affrontato il tema dei Prigionieri di guerre nella 1 edizione del 2021 II^ Edizione "Sguardi partigiani", III edizione la Liberazione ad 80 anni dal 1943. Il tema del 2024 esamina uno dei fenomeni più complessi della storia umana: le migrazioni.
Partendo dalle esperienze che Altamura e la Puglia hanno vissuto nel corso delle due guerre mondiali – con la breve presenza di sfollati provenienti dal fronte nella Grande Guerra e la lunga permanenza di profughi provenienti sia dal confine orientale che dalle terre d'oltremare al termine del secondo conflitto mondiale – si affronta il tema più esteso dei profughi, dovuti a guerre, invasioni, rivolte o catastrofi naturali ed appunto il grande fenomeno delle migrazioni che lo contiene.
Alla fine del secondo conflitto mondiale si verificò un immenso movimento di popolazioni che furono costrette dai Trattati di pace e dalle conseguenti ridefinizioni dei confini ad abbandonare i propri territori, per reintegrarsi in altri paesi. Dal Confine orientale, dall'Istria in particolare, giunsero in Italia circa 300.000 esuli giuliano-dalmati che, tra il 1943 e la fine degli anni '50, abbandonarono le località di origine per trovare accoglienza nel nostro paese. Ad Altamura, nel campo di prigionia 65 della seconda guerra mondiale, fu allestito un Centro di raccolta profughi.
Con la Grande Guerra, si era verificato un simile trasferimento principalmente di donne e bambini, dai paesi che si trovavano lungo il confine nord-orientale, che divideva il nostro Stato dall'Impero austro-ungarico. Furono evacuati interi paesi posti in zona di guerra e le popolazioni furono spostate in Austria, se si trovavano a nord della linea di confine, o in Italia, se vivevano a sud. Le zone interessate dai due esodi sono in parte le stesse: è dal Confine orientale, in particolare dall'Istria, che a partire dal 1943 iniziò l'esodo dei giuliano-dalmati, mentre il I Conflitto mondiale, con la sua guerra di trincea combattuta lungo tutto il confine nord-orientale, coinvolse, oltre al Friuli, anche il Veneto e il Trentino. Gli squilibri esistenti nei vari paesi tra il progresso economico-sociale e quello più propriamente legato all'evoluzione tecnologica da un lato, e dall'altro all'organizzazione e allo sviluppo della ricerca scientifica, hanno provocato e continuano a provocare particolari correnti migratorie. Negli ultimi decenni il crescente divario economico e il parallelo divario demografico tra il Nord e il Sud del mondo hanno determinato una sempre maggiore pressione demografica intercontinentale: popolazioni africane e asiatiche premono in misura crescente sui paesi europei e sull'America del Nord alimentando flussi consistenti di migrazione a scopo di lavoro, mentre estesi conflitti religiosi ed etnici concorrono a ingrossare i flussi, particolarmente quelli diretti verso l'Europa.