Vita, morte e miracoli del 1799
Un monologo emozionante interpretato da Alfonso Sessa
lunedì 20 maggio 2019
12.41
Un grande successo per lo spettacolo teatrale tenutosi sabato 18 maggio, presso il teatro della Trasfigurazione di Altamura e organizzato dall'Associazione culturale "AlGraMà".
Lo spettacolo di Alfonso Sessa, autore, regista e unico interprete dal titolo "Vita, Morte e Miracoli del 1799" è stato un intenso monologo che ha coinvolto ed emozionato tutta la platea.
I fatti di Napoli e di Altamura del 1799 sono stati raccontati dall'interprete con tragicità e sottile ironia, con sentimento e amarezza, con un linguaggio pieno di espressività, riuscendo a trasportare con la mente gli ascoltatori al 1799 e restituendo alla memoria immagini di quel tempo vivide e concrete.
Il monologo, raccontato in vernacolo, è partito dalla visione di due fratelli gemelli, Lucio e Salvatore, che raccontano la storia a partire dalle proprie esperienze, di un modo di vivere i moti del 1799 completamente contrapposto.
I protagonisti, da un lato e dall'altro della barricata, lontani per ideologia, ma spesso vicini, uniti dal presagio e dalla paura della morte hanno rappresentato le due facce di Napoli, i lazzari e i giacobini e che Alfonso Sessa ha saputo raccontare ed interpretare, assumendo tante fisionomie, e conferendo allo spettacolo una piacevole suspense che ha tenuto tutti gli spettatori con il fiato sospeso.
Lo spettacolo di Alfonso Sessa, autore, regista e unico interprete dal titolo "Vita, Morte e Miracoli del 1799" è stato un intenso monologo che ha coinvolto ed emozionato tutta la platea.
I fatti di Napoli e di Altamura del 1799 sono stati raccontati dall'interprete con tragicità e sottile ironia, con sentimento e amarezza, con un linguaggio pieno di espressività, riuscendo a trasportare con la mente gli ascoltatori al 1799 e restituendo alla memoria immagini di quel tempo vivide e concrete.
Il monologo, raccontato in vernacolo, è partito dalla visione di due fratelli gemelli, Lucio e Salvatore, che raccontano la storia a partire dalle proprie esperienze, di un modo di vivere i moti del 1799 completamente contrapposto.
I protagonisti, da un lato e dall'altro della barricata, lontani per ideologia, ma spesso vicini, uniti dal presagio e dalla paura della morte hanno rappresentato le due facce di Napoli, i lazzari e i giacobini e che Alfonso Sessa ha saputo raccontare ed interpretare, assumendo tante fisionomie, e conferendo allo spettacolo una piacevole suspense che ha tenuto tutti gli spettatori con il fiato sospeso.