Violenza, abbandono e voglia di rivalsa
E' la storia di una ragazza 23enne, Ashinta
venerdì 28 marzo 2014
8.03
"Memorie di un apolide ai tempi della legge Bossi-Fini". Ashinta, 23 anni, cresciuta in un campo Rom. La memoria del suo cuore porta i segni della violenza e dell'abbandono. Nel suo ventre, l'istinto della rivalsa. Nata, cresciuta e vissuta in Italia, ma mai riconosciuta come italiana. Mai un documento che le abbia aperto le porte o semplicemente riconosciuto un diritto, per altri scontato. Una vita tracciata con i colori scuri dei sacrifici e delle rinunce. E ora scandita sulle pagine di un libro dalle voci di Michelle C. De Freitas Souza, brasiliana, da sempre al finaco degli stranieri, e di Olimpia Quattromini, psicologa clinica e insegnante. Insieme gridano il destino di Ashinta, riportando i dialoghi di vita vissuta, partendo dalla guerra nei Balcani e passando attraverso la stretta rete della xnenofobia, della criminalità, della clandestinità.
"Ahinta non è priva di uno Stato – scrive in una riflessione introduttiva Onofrio Bruno, giornalista altamurano de La Gazzetta del Mezzogiorno – Bensì è privata di uno Stato". Il rimando è al significato di "apolide".
Così Felice Griesi, giornalista altamurano (Canale 2): "Le rimane un ultimo, quasi insormontabile problema, quello di essere considerata una apolide in virtù di una legge non ancora adeguata ai modelli legislativi dei paesi più evoluti come il Regno Unito e gli Stati Uniti d'America".
Alla presentazione del libro, tenutasi lo scorso 26 marzo, presso l'ABMC, evento coordinato dalla dott.ssa Elena Saponaro, numeroso era il pubblico visibilmente emozionato dal racconto. Presenti anche Massimo Maiorano, consigliere Comune Bari, e Michele Micunco, poeta e scrittore di Altamura che ha introdotto il testo con la sua poesia "Onde di terra".
Il libro è stato presentato anche nella città di Bari lo scorso 8 marzo, in occasione della Giornata della donna. Alle due autrici è stato conferita la medaglia Murat per l'impegno sociale da loro profuso.
"Ahinta non è priva di uno Stato – scrive in una riflessione introduttiva Onofrio Bruno, giornalista altamurano de La Gazzetta del Mezzogiorno – Bensì è privata di uno Stato". Il rimando è al significato di "apolide".
Così Felice Griesi, giornalista altamurano (Canale 2): "Le rimane un ultimo, quasi insormontabile problema, quello di essere considerata una apolide in virtù di una legge non ancora adeguata ai modelli legislativi dei paesi più evoluti come il Regno Unito e gli Stati Uniti d'America".
Alla presentazione del libro, tenutasi lo scorso 26 marzo, presso l'ABMC, evento coordinato dalla dott.ssa Elena Saponaro, numeroso era il pubblico visibilmente emozionato dal racconto. Presenti anche Massimo Maiorano, consigliere Comune Bari, e Michele Micunco, poeta e scrittore di Altamura che ha introdotto il testo con la sua poesia "Onde di terra".
Il libro è stato presentato anche nella città di Bari lo scorso 8 marzo, in occasione della Giornata della donna. Alle due autrici è stato conferita la medaglia Murat per l'impegno sociale da loro profuso.