Via libera in parlamento alla parità di genere nei consigli regionali
Ventricelli: "La Puglia si adegui"
giovedì 4 febbraio 2016
11.07
"Oggi il Parlamento ha dato un grande segnale premiando una battaglia di civiltà che tante donne portavano avanti da anni. E' stata riequilibrata la presenza di genere nelle Assemblee elettive dei Consigli regionali, con una garanzia di pari opportunità tra uomini e donne, per dare anche ai luoghi di rappresentanza una visione collettiva delle sensibilità espresse dalla nostra società".
E' il commento della deputata del Partito democratico, Liliana Ventricelli, al voto sulla legge che stabilisce che la presenza di un sesso non debba eccedere il 60 per cento nella composizione delle liste e nella rappresentanza, con doppia preferenza di genere.
"Negli anni scorsi mi sono unita all'appello di tante donne - aggiunge Ventricelli - per approvare queste nuove regole, a presidio del buon funzionamento della nostra vita democratica e che definiscano la rappresentanza e l'efficienza del nostro sistema politico. Non è una questione di "tifoserie", è un fatto di civiltà e di qualità della democrazia che trova il favore non solo delle donne bensì di tutti i cittadini che hanno fiducia nelle nostre istituzioni e nella possibilità di renderle migliori".
Ciò avrà implicazioni anche per la Regione Puglia. "Nonostante la battaglia condotta dal comitato 50 e 50 - sottolinea Ventricelli - il Consiglio regionale ad oggi vede solo un 10% di presenza femminile. Ora dovrà adeguarsi, modificando la legge elettorale".
E' il commento della deputata del Partito democratico, Liliana Ventricelli, al voto sulla legge che stabilisce che la presenza di un sesso non debba eccedere il 60 per cento nella composizione delle liste e nella rappresentanza, con doppia preferenza di genere.
"Negli anni scorsi mi sono unita all'appello di tante donne - aggiunge Ventricelli - per approvare queste nuove regole, a presidio del buon funzionamento della nostra vita democratica e che definiscano la rappresentanza e l'efficienza del nostro sistema politico. Non è una questione di "tifoserie", è un fatto di civiltà e di qualità della democrazia che trova il favore non solo delle donne bensì di tutti i cittadini che hanno fiducia nelle nostre istituzioni e nella possibilità di renderle migliori".
Ciò avrà implicazioni anche per la Regione Puglia. "Nonostante la battaglia condotta dal comitato 50 e 50 - sottolinea Ventricelli - il Consiglio regionale ad oggi vede solo un 10% di presenza femminile. Ora dovrà adeguarsi, modificando la legge elettorale".