Vende a ospedali mascherine ritirate dal commercio

Ditta di Altamura scoperta in un'indagine delle fiamme gialle di Foggia

martedì 6 ottobre 2020 11.54
Ha fornito 2.000 dispositivi di protezione individuale che provenivano da una partita importata da un Paese extra-Unione europea per la quale l'Inail (competente a vagliare le istanze di produttori e importatori) aveva vietato alla società l'immissione in commercio e il conseguente ritiro immediato dal mercato nazionale della merce, nel frattempo già ceduta alle strutture ospedaliere. Questa l'accusa contestata dal comando provinciale di Foggia della Guardia di finanza ad una ditta di Altamura di cui non è stata indicata la ragione sociale né il settore di competenza.

Non è l'unica. Nella stessa indagine sono sei i titolari di altrettante imprese che tra marzo e aprile hanno fornito agli ospedali della provincia di Foggia circa 45.000 mascherine di protezione individuale, per un importo, oggetto di appalti irregolari, di circa 457 mila euro. Le altre ditte sono di Bari e Perugia.

Complessivamente, sono 6 gli appalti monitorati per una fornitura totale di 45.000 d.p.i., della tipologia FFP2 e FFP3, per un controvalore complessivo di circa 457 mila euro; 3 i soggetti denunciati a piede libero per "manovre speculative su merci"; 4 i soggetti denunciati, a vario titolo, per "frode in commercio", "frode in pubbliche forniture" nonché per aver immesso in commercio "DPI non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza"; un migliaio le mascherine sequestrate non ancora distribuite al personale medico e infermieristico; 158mila euro circa l'ammontare dei profitti illeciti proposti alla Procura della Repubblica di Foggia per il sequestro penale.