Un avviso comunale sui ristori ai commercianti
Saranno assegnati contributi come sostegno per le restrizioni alle attività
lunedì 14 dicembre 2020
Ristori. E' una delle parole d'ordine di questa fase dell'emergenza Covid in cui alcuni settori economici sono fortemente penalizzati dalle chiusure o dalle limitazioni alla circolazione delle persone, ai fini del contenimento del contagio. L'amministrazione comunale sta elaborando un avviso pubblico in cui investirà oltre mezzo milione di euro.
Per la precisione, sono circa 530.000 euro del bilancio comunale. I contributi - seconda la formula "una tantum" - saranno assegnati alle imprese con sede ad Altamura, fino a 5 dipendenti e con un fatturato annuo non superiore a 350.000 euro. Il bando è ancora in fase di redazione.
Uno dei settori che chiede aiuto è quello della moda, abbigliamento, calzature. Le attività sono aperte ma gli incassi sono decisamente diminuiti. Le persone stanno uscendo poco di casa, soprattutto per la paura. La situazione epidemiologica è in una fase delicata con un'elevata incidenza di contagio così da richiedere delle misure restrittive, con tanto di sanzioni in caso di mancato rispetto. Gli orari per accedere ai negozi, inoltre, sono più ridotti con la chiusura anticipata alle ore 19.
Ci sono soluzioni alternative come l'orario continuato ma in una città cambiare abitudini radicate non è affatto immediato, occorre tempo. Di fatto, quindi, i negozi si sono svuotati. Per questo ci sono delle campagne di incentivazione agli acquisti, con un'alleanza tra decine e decine di esercizi che invitano a spendere in città, dove nulla manca, e si offrono pure dei buoni sconto da utilizzare nei negozi aderenti.
Sono piccole imprese, ditte che non sono state sottoposte a chiusura. "Siamo aperti ma è come se fossimo chiusi perché la gente non esce e quindi non entra nei nostri negozi. Per questo occorre sostenerci, altrimenti rischiamo di abbassare le saracinesche per sempre", affermano vari commercianti che stanno vivendo la stessa situazione.
Quanto al settore della ristorazione e dei locali al pubblico (bar, pasticcerie, ecc.), direttamente coinvolto dai Dpcm, i ristori già avvengono in base alle disposizioni nazionali. Un altro aiuto potrebbe arrivare dalla Regione. Per Altamura e Gravina e per altri 18 Comuni delle province di Foggia e Barletta Andria Trani, l'ordinanza con cui viene ristabilita la fascia arancione - rispetto a quella gialla - ha delle ripercussioni dirette sulle attività, costrette ancora a non poter servire all'interno ma solo con asporto e consegne a domicilio. L'ordinanza del presidente Emiliano prevede un punto sui ristori in cui è riportato questo: "La Regione Puglia, inoltre, nei limiti dello stanziamento disposto dal Governo con il decreto 'ristori quater' farà fronte ai ristori per le categorie interessate soggette a restrizione". Si spera che questa disposizione non resti solo sulla carta e che sia corredata da una robusta dotazione finanziaria. Ma servono anche tempi certi.
Per la precisione, sono circa 530.000 euro del bilancio comunale. I contributi - seconda la formula "una tantum" - saranno assegnati alle imprese con sede ad Altamura, fino a 5 dipendenti e con un fatturato annuo non superiore a 350.000 euro. Il bando è ancora in fase di redazione.
Uno dei settori che chiede aiuto è quello della moda, abbigliamento, calzature. Le attività sono aperte ma gli incassi sono decisamente diminuiti. Le persone stanno uscendo poco di casa, soprattutto per la paura. La situazione epidemiologica è in una fase delicata con un'elevata incidenza di contagio così da richiedere delle misure restrittive, con tanto di sanzioni in caso di mancato rispetto. Gli orari per accedere ai negozi, inoltre, sono più ridotti con la chiusura anticipata alle ore 19.
Ci sono soluzioni alternative come l'orario continuato ma in una città cambiare abitudini radicate non è affatto immediato, occorre tempo. Di fatto, quindi, i negozi si sono svuotati. Per questo ci sono delle campagne di incentivazione agli acquisti, con un'alleanza tra decine e decine di esercizi che invitano a spendere in città, dove nulla manca, e si offrono pure dei buoni sconto da utilizzare nei negozi aderenti.
Sono piccole imprese, ditte che non sono state sottoposte a chiusura. "Siamo aperti ma è come se fossimo chiusi perché la gente non esce e quindi non entra nei nostri negozi. Per questo occorre sostenerci, altrimenti rischiamo di abbassare le saracinesche per sempre", affermano vari commercianti che stanno vivendo la stessa situazione.
Quanto al settore della ristorazione e dei locali al pubblico (bar, pasticcerie, ecc.), direttamente coinvolto dai Dpcm, i ristori già avvengono in base alle disposizioni nazionali. Un altro aiuto potrebbe arrivare dalla Regione. Per Altamura e Gravina e per altri 18 Comuni delle province di Foggia e Barletta Andria Trani, l'ordinanza con cui viene ristabilita la fascia arancione - rispetto a quella gialla - ha delle ripercussioni dirette sulle attività, costrette ancora a non poter servire all'interno ma solo con asporto e consegne a domicilio. L'ordinanza del presidente Emiliano prevede un punto sui ristori in cui è riportato questo: "La Regione Puglia, inoltre, nei limiti dello stanziamento disposto dal Governo con il decreto 'ristori quater' farà fronte ai ristori per le categorie interessate soggette a restrizione". Si spera che questa disposizione non resti solo sulla carta e che sia corredata da una robusta dotazione finanziaria. Ma servono anche tempi certi.